27. Liquirizia alla fragola

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☕MAGGIE'S POV☕

Osservo corrucciata il mio francesino, steso su un lettino con del ghiaccio sul naso e un'espressione sofferente sul volto.

Vivi scuote la testa, lanciandogli occhiatacce. " Ecco perché non ho mai fatto giocare i miei figli a palla canestro. Guarda un po' come si conciano! Caro, se volevi diventare il Telettubies viola bastava utilizzare un po' di trucco e un costume." borbotta.

Ridacchio, immaginando Jace travestito da Teletubbies.

" Non è stata colpa mia!" esclama il moro, arricciando il naso e sibilando subito dopo. " Ahia, porca tro-"

" Niente parolacce qui dentro, giovanotto." lo redarguisce Vivi.

Jace alza le mani, lanciandomi poi un'occhiata accusatoria. " Maggie, non si dicono le parolacce in infermeria!" borbotta, puntando il dito contro di me.

" Io ne sono completamente consapevole. Quello a non saperlo sembri tu." sibilo, girando la sua mano verso di lui.

Il francese spalanca la bocca. " Pensavo fossi qui per consolarmi, non per incolparmi." borbotta.

Lo trucido con lo sguardo, spostando poi la mia attenzione su Vivi, che ci guarda con un sorriso sul volto. " Oh, siete così carini. State insieme, vero?" domanda, guardandoci con occhi adoranti.

" Oh... Mh..."

" Sì." enuncia Jace, lanciandomi un sorriso.

Vivi batte la mani entusiasta, rivolgendosi poi a me. " Bella scelta, è un francese davvero carino." sussurra, facendo imporporare leggermente le guance di Jace.

Le faccio un occhiolino e soffoco una risata. " Concordo."

La borsa ghiaccio casca per terra, provocando un suono secco. Mi chino per raccoglierla e restituirla al francesino, ma quando mi accorgo che ormai all'interno c'è solo acqua sento il viso corrucciarsi.

" Ma qua c'è acqua." borbotto, agitandola.

Il moro scrolla le spalle e cerca di riacciufarla. " Non importa."

Vivi scatta sull'attenti. " Certo che importa. Passamela, cara, vado a cambiare il ghiaccio." enuncia.

Nego con il volto. " Non serve Vi'. Vado io, non c'è problema."

" Maggie Davis, passami subito quella borsa ghiaccio o te ne farò pentire per il resto dei tuoi giorni." sibila, un'espressione adirata sul viso.

Ci metto poco a passargliela. Lei annuisce e con passo sicuro si dirige verso la porta, spalancandola, per poi richiuderla.

Soffoco una risata e porto il mio sguardo su Jace quando sento un mugolio sofferente.

Inarco un sopracciglio, ricevendo un'espressione sofferente in risposta.

" Da piccolo mi dicevano che la bua sarebbe passata dopo un bacio." enuncia.

" Anche a me." borbotto. " Peccato che alla fine passasse solo con il ghiaccio."

Lui mette su un'espressione ferita. " Quindi un bacio non me lo dai?" domanda.

Reprimo un sorriso e mi sporgo verso la sua fronte, lasciandovici poi un bacio leggero.

Jace sorride. " Ora si che sto meglio!" esclama.

Ridacchio, tornando seduta sulla poltrona color crema, iniziando poi a guardarmi intorno. Sono stata poche volte in infermeria, più precisamente nei primi anni per via della mia disconnessione dal mondo, se così la vogliamo chiamare, che mi faceva andare a sbattere contro tutte le porte e gli armadietti presenti in questa scuola.

Un caffè, grazieWhere stories live. Discover now