16. Che cosa sto facendo?

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☕MAGGIE'S POV☕

Sono a lavoro ormai da due ore, sperando che il tempo scorra più velocemente possibile.

Non ne posso più di correre in mezzo ai tavoli, raccogliere le tazzine sporche, scrivere ordini, urlare da una parte all'altra della caffetteria e rispondere sempre cordialmente ai clienti.

Inoltre, il pensiero di dover fare anche gli esercizi di matematica appena torno a casa mi rattrista ancora di più.

Il campanello posto sopra la porta trilla per l'ennesima volta durante la serata, stressandomi il doppio.

" Maggie Maggie!" mi chiama Jason.

" Jas, ti ho già detto di non chiamarmi così." borbotto, portandomi la testa fra le mani.

" Fermi tutti! Mi hai appena chiamato Jas? Mio dio! Va bene, vita mia, non ti chi chiamerò più Maggie Maggie." annuncia.

" Bene.- mormoro.- Ti serve un tavolo?" gli chiedo, voltandomi verso di lui. Arriccio le labbra, notando tutta la squadra posizionata dietro il biondo. " Potete mettervi di là, arrivo subito." indico i soliti divanetti.

" Va bene, grazie." risponde Liam, lanciando un saluto a Lily, ricevendo un sorriso dalla rossa.

Iniziano a dirigersi verso il loro tavolo mentre io appoggio la testa al bancone, sospirando rumorosamente.

" Tutto bene?" chiede una voce dietro di me, facendomi sussultare.

Mi volto velocemente, trovando Jace a due millimetri dal mio viso. Sussulto, allontanandomi velocemente.

" Mh... Certo. Sono solo un po' stanca e quando torno a casa devo fare matematica." gli spiego, girandomi verso Lily, mimando una mano che scrive.

Lei afferra il bloc-notes e me lo passa.

" Vuoi aiuto?" domanda il moro.

" Non voglio disturbarti. Stai tranquillo, se non capirò qualcosa la chiederò domani al professore."

" Non puoi disturbarmi se mi sto proponendo io." mi corregge, aggrottando le sopracciglia.

" Sì, ma-"

" Va bene, ho capito. Scrivimi appena torni a casa e ti chiamo." enuncia, andando poi a sedersi anche lui.

Lily si schiarisce la gola, richiamando la mia attenzione. " Hai qualcosa di dirmi?" chiede.

" Io?"

" No, parlavo con la macchinetta del caffè. Come stai, tesoro? Ti vedo un po' fiacca questi giorni." borbotta, sorridendo all'elettro domestico.

Ridacchio, sfogliando il bloc-notes.

" Quindi? Mi devi dire qualcosa?" chiede nuovamente.

" No, perché?"

" Oh, non saprei proprio." mormora, puntando lo sguardo al tavolo dei ragazzi.

" Vediamo un po'... C'è un certo tipo che ti fissa da quando è entrato, si è proposto di spiegarti matematica, ha chiesto di mandargli un messaggio appena arrivi a casa e tutto il suo gruppo lo sta perculando lanciandoti occhiate ogni volta. Sicura che non hai nulla da dirmi?"

" Jace è il ragazzo a cui sto facendo le ripetizioni di francese, quindi forse si è offerto di spiegarmi matematica perché vuole sdebitarsi, credo che gli altri mi stiano guardando visto che devo prendere i loro ordini, no?"

" Dio mio... Sapevo fossi miope ma non pensavo fossi addirittura cieca!" borbotta, sbattendosi una mano sulla fronte.

" Non sono cieca, sei tu che vedi possibili coppie ovunque. A proposito: tu e Liam?" cambio argomento, rigirandomi il taccuino fra le mani.

Un caffè, grazieWhere stories live. Discover now