7. On va manger une glace

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☕MAGGIE'S POV☕

" Per favore."

" No."

" Per piacere?"

" Nemmeno."

" Se ti prego?"

" Nah."

" Maggie, sul serio. Ti sto implorando, fai queste ripetizioni a Jace."

" Jason, smettila, ti ho già detto di no. Non ho tempo."

" Come fai a non avere tempo?"

Sollevo un sopracciglio e gli lancio un'occhiata. " Mh... Vediamo. Vado a lavoro tre volte a settimana, per il resto studio e mi occupo della mia carriera scolastica. Togli la domenica perché è occupata da un pranzo di famiglia che inizia a mezzogiorno e non si sa quando finisce. Il sabato è l'unico giorno in cui sto a casa, ma devo comunque studiare e mi piace prendermi del tempo per me stessa. Ora dimmi: quando dovrei trovare il tempo?" gli domando.

Jason mi fissa per qualche secondo, per poi scuotere la testa.

" Ma non serve! Potete studiare insieme! Per esempio: se tu vai a lavoro il lunedì, il mercoledì e il venerdì, gli altri tre giorni della settimana puoi fargli da tutor!" esclama, annuendo in modo concitato.

" Jason..." sospiro, rassegnata.

Lui si alza in piedi di scatto e mi fissa a occhi sbarrati. " È un sì?" chiede, mentre nel volto gli spunta un sorriso grande quanto una casa.

" Ha detto sì!" grida, facendo esplodere il tavolo della squadra di basket in applausi e fischi.

" Evviva gli sposi!" esclama qualcuno dal fondo del tavolo, probabilmente Darren.

Non ci posso credere. " Io non ho mai detto di-" vengo interrotta da qualcuno che mi solleva dal mio posto e mi abbraccia calorosamente.

" Quanto sei dolce, Mags. Sei sempre disponibile! Basta, hai la mia benedizione." comunica Jason, lasciando ricadere nuovamente le braccia sui fianchi.

" La tua benedizione?" chiedo, corrucciandomi.

" Jason! Ma è possibile che tu non sai stare zitto?" lo sgrida Kyle, dandogli un colpo in testa.

Il biondo si copre la bocca con le mani, fingendo di essere pentito.

" Beh, sai com'è, se aspettiamo a-"

" E stai zitto!" borbotta Darren, colpendolo con una gomitata in pancia.

" Mi sono persa."

" Maggie!" la voce di Eleanor mi fa portare l'attenzione sulle mie amiche, poste una alla mia destra e l'altra alla mia sinistra.

" Andiamo?" mi domanda mia cugina. Annuisco, mi metto lo zaino in spalla e afferro il vassoio.

" Ciao, noi andiamo!" grida Allison, provando a farsi sentire fino alla fine del tavolo. Mi spiace amica mia, fiato sprecato,

" Ci vediamo dopo, ragazze." ci saluta Jason, scompigliando i capelli a tutte e tre.

" Non toccarmi i capelli." sibila Eleanor, iniziando ad avviarsi verso i cestini, venendo seguita quasi subito da me e dalla mora, che ridacchiamo in silenzio.

Meno persone ti conoscono, meglio è.

In questi giorni ho la netta impressione di aver infranto la mia prima regola. Mi ero ripromessa che non l'avrei mai fatto, eppure eccoci qua. In questo momento non sono ne a casa mia a leggere, ne alla caffetteria. Sono in biblioteca, che spiego come si forma il futur proche a un ragazzo con cui ho scambiato circa quattro parole. E tutto ciò com'è possibile? Semplice, mi hanno incastrata. O meglio, Jason mi ha incastrata.

Un caffè, grazieOnde as histórias ganham vida. Descobre agora