CAPITOLO 8

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7 NOVEMBRE 2018

«Fuori nevica, il cielo è bianco, le strade sono bianche, i bambini giocano con la neve ed il tizio che vende i fiori che mi danno allergia non c'è! Oh, c'è periodo migliore dell'inverno?», Joey sembrava un bambino che aveva visto la neve per la prima volta, affacciato dalla finestra, con gli occhi pieni di gioia, prese un profondo respiro.

«Vedi?? Neanche uno starnuto!», Dalia scoppiò a ridere, seduta sul divano di pelle marrone, con il laptop sulle gambe intenta ad ultimare il progetto assegnatole. Joey arrivò di soppiatto togliendole il PC dalle mani e buttandolo da un lato del divano, prese le mani di Dalia facendola alzare:

«Devi vedere! Non l'hai mai vista Londra tutta bianca, è magica» disse pieno di gioia.

«Amore... devo finire quel progetto...», Dalia sembrava annoiata e Joey si sentì quasi infastidito dalla sua mancanza di interesse.

«Potrai finirlo, hai una settimana, ti mancano poche pagine dai... usciamo».

«E la revisione prima di mandarlo?», la ragazza si allontanò da lui per raggiungere di nuovo il suo laptop e tornare sulla relazione che aveva lasciato.

«Fa come vuoi, io esco.», si arrese Joey prendendo sciarpa e cappotto e sbattendosi dietro la porta di casa.

Uscito di casa, il ragazzo, dimenticò ogni problema, quel bianco puro che ricopriva le strade di periferia trasmetteva una strana tranquillità, era come una canzone, sì, una canzone della natura creata appositamente per far scendere quei fiocchi di ghiaccio che riescono a ricoprire ogni cosa e, per quanto sia sporca, a renderla candida e pura.

«Se solo riuscissi a farlo anche con l'anima delle persone...», sussurrò Joey guardando il cielo, come se stesse cercando un dialogo con la neve. Subito un fiocco cadde sul suo naso e lui sorrise.

«Forse è così che fai, eh? I fiocchi sciogliendosi raggiungono il cuore e lo rendono puro.».

«Ah se fosse vero ragazzo, il mondo sarebbe un posto migliore», rispose un'anziana signora intenta a pulire il vialetto di casa, Joey la guardò per un po', poi si avvicinò.

«È triste vero? Dover spalare la neve intendo, roviniamo la sua perfezione così», tolse le mani dalle tasche e prese la pala dalle mani della vecchia signora.

«Jonathan, le persone devono lavorare, la neve da solo problemi», rispose la donna facendo fermare Joey che si poggiò alla pala per poi osservarla.

«È un mese che le dico che non mi chiamo Jonathan, signora Patel.».

«Ed io da un mese ti dico che devi chiamarmi Amelia. Quando tu inizierai inizierò anche io!».

Amelia fece scoppiare Joey in una risata rumorosa a causa del tono impertinente con cui aveva pronunciato quell'ultima frase.

Continuarono a chiacchierare del più e del meno mentre Joey spalava il vialetto della signora Patel senza che lei gli avesse chiesto di farlo, lui però sapeva quanto le facesse piacere, da un mese si erano trasferiti poche case prima della sua e da un mese vedeva l'anziana fare ogni tipo di lavoro per casa, Joey aveva dato per scontato che il marito fosse morto quindi aveva iniziato a darle una mano nel tempo libero ed era riuscito a far nascere una bellissima amicizia tra di loro, pur senza parlare mai di suo marito. Lui non chiedeva, lei non ne parlava.

«Entri a prendere un tè?», chiese Amelia quando Joey finì di pulire tutto il vialetto.

«No signora Patel, mi farebbe piacere ma faccio una passeggiata, ho bisogno di schiarirmi le idee» rispose gentilmente lui.

Two life, One soulWhere stories live. Discover now