8. È una promessa

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Quando quella mattina Annya entrò nella stanza si accorse subito che c'era qualcosa di strano. Solitamente entrare nella camera di Hinata equivaleva ad essere travolti da un ciclone. Alle sette, quando Annya faceva il giro dei pazienti, Hinata era già sveglio e pimpante come se si fosse alzato già da tre ore. In realtà, temeva l'ifermiera, quel ragazzo probabilmente passava intere notti insonni, e le dava un immenso fastidio non potergli dare alcun tipo di aiuto visto che qualsiasi altra medicina rischiava di fare danni se combinata con quelle che il ragazzo prendeva giornalmente.

Nonostante ciò quella mattina la stanza di Hinata era estremamente silenziosa.

'Possibile che...' pensò allarmata, ma immediatamente scacciò via quel pensiero. I corridoi erano pattugliati per tutta la notte dagli infermieri, se ci fosse stato qualcosa di strano in Hinata se ne sarebbero accorti e se fosse successo qualcosa l'avrebbero sicuramente avvisata.

La ragazza mosse qualche altro passo all'interno della stanza fino ad avere la visuale sul letto, e quello che vide le fece sfuggire un sorriso.

Isieme a lui era sdraiato il ragazzo che era venuto a trovarlo per le precedenti due settimane, Kageyama. I due erano voltati l'uno sul fianco destro e l'altro sul fianco sinistro in modo di avere i volti rivolti l'uno verso l'altro. Kageyama aveva le braccia avvolte intorno alle spalle di Hinata, una mano affondata nei suoi capelli, Hinata invece le aveva passate intorno alla vita di Kageyama. Le gambe, seminascoste dalle coperte, erano intrecciate fra loro. Ne risultava un abbraccio morbido ed estremamente tenero.

Entrambi i ragazzi dormivano profondamente i petti che si alzavano e abbassavano a un ritmo regolare.

Annya non aveva mai visto dormire Hinata in maniera così serena.

A malincuore si avvicinò al letto e scosse dolcemente i due, chiamandoli per farli svegliare.

Kageyama fu il primo a scattare seduto rischiando di dare una testata dritta sul naso dell'infermiera. Hinata invece rimase sdraiato stroppicciandosi gli occhi confuso e sbadigliando sonoramente.

"Uahhhh, che ore sono?" chiese, la voce ancora impastata di sonno.

"Le sette" rispose Annya

"Maledizione, la scuola!" esclamò Kageyama scattando in piedi e precipitandosi in bagno. Una volta arrivato davanti al lavandino guardò il suo volto ancora assonnato nello specchio e si vide passare davanti come in un film gli avvenimenti della serata precedente.

L'aveva baciato. Si erano baciati. E non una volta sola, pensava mentre le guance gli andavano in fiamme e il cuore gli martellava nel petto.

Respirò profondamente.

Poi cos'era successo? Giusto, dopo essersi baciati per un tempo che a ripensarci ora sembrava inquantificabile, Kageyama aveva visto Hinata sbadigliare, così gli aveva fatto poggiare la testa sul suo petto e gli aveva accarezzato i capelli fino a che non lo aveva sentito addormentarsi. Poi, evidentemente, doveva essersi addormentato anche lui.

Che figura, farsi trovare addormentati in una posizione simile, pensò nascondendosi il volto fra le mani. Dopodichè si sciacqò il volto, si fece un rapido bagno con acqua gelata e uscì dal bagno strofinandosi i capelli con l'asciugamano che aveva usato la sera prima.

Si rinfilò la divisa scolastica pregando che Sugawara si fosse ricordato della camicia di ricambio che gli aveva chiesto. Nel frattempo Annya stava facendo quella che sembrava una ramanzina a Hinata che ascoltava in silenzio e con poca attenzione.

Sembrava più concentrato a lanciare sguardi fugaci a Kageyama, come se si aspettasse qualcosa. Il ragazzo sentì poco di quello che l'infermiera diceva a Hinata; qualcosa riguardo all'essersi tolto la mascherina collegata al macchinario e all'aver tenuto in camera qualcuno senza permesso.

The View over the Wall「Hinata Shoyo × Kageyama Tobio」Where stories live. Discover now