30 - James

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È passata quasi un'ora ma non abbiamo ancora notizie di Charlie. Ho chiesto più volte agli infermieri qualche informazione, ma ci hanno sempre detto di aspettare. Guardo Elijah piegato in due seduto sulla sedia. Ansima e sta sudando parecchio, ma non riesco a vedergli la faccia perché è nelle mani. Io non riesco a smettere di tremare. Sono all'impiedi, agitato, con un'adrenalina addosso che devo scaricare in qualche modo. È stato assurdo, una mattina surreale. Non riesco a capacitarmi del fatto di aver visto Charlie in quello stato coperto di tutto quel sangue. Mi porto una mano alla bocca. Sono in ansia. Vi prego, fate che stia bene. Ha solo dodici anni. Mi scosto dal muro cercando di fare un respiro profondo. - Vengo subito - dico a mio fratello.

Elijah si gira di scatto verso di me. Ha la faccia un disastro, il viso in lacrime. - Dove vai?

Guardo la porta dove è sparito Charlie e poi di nuovo lui. Mi avvicino e gli poggio una mano sulla spalla. - Vengo subito.

Lui annuisce col fiato corto e ritorna con la testa tra le mani. Mi affretto per il corridoio. Supero qualche paziente lento, qualche infermiere che si sposta spingendo un carrello e quando vedo l'insegna del bagno su una porta mi ci fiondo di getto. Entro in un cubicolo e mi piego iniziando a vomitare. Spingo fuori tutto quello che mi preme lo stomaco scatenandomi una nausea terribile da prima. Continuo a vedere Charlie in quello sgabuzzino, la faccia livida, il sangue. E non riesco a dimenticare quella terribile sensazione di aver pensato per un attimo che fosse morto. Smetto di vomitare ma ho ancora la nausea, non andrà via fino a quando quei maledetti dottori non ci faranno sapere qualcosa. Mi sento completamente inutile, e in uno scatto di rabbia colpisco il muro del bagno. Il dolore non placa un bel niente e continuo fino a quando non mi sanguina la mano e non posso più muoverla. Questo non è nulla in confronto a come era ridotto Charlie, ed esco prima che la nausea mi assalga di nuovo.

Cammino per i corridoi mantenendomi la mano che pulsa ed esco nel parcheggio innevato. È ancora mattina, il sole è alto, ma nonostante ciò mi sento soffocare come se mi trovassi in mezzo a una tempesta. Mi avvicino alla mia auto e prendo il cellulare dalla tasca. Questa chiamata dovevo farla prima, ma ci ho pensato solo ora. Non riesco a muovere bene le dita sullo schermo, la mano mi trema e mi porto l'altra dolorante sugli occhi facendo qualche respiro profondo.

- James - risponde la voce dal cellulare. Sembra ancora arrabbiata per ieri sera.

- Papà - la mia, invece, esce più incrinata e scossa di quanto pensassi - siamo in ospedale.

Papà si agita subito dall'altra parte. - È Elijah? Sta bene?

Ansimo. - Charlie - cerco di controllare la voce - è Charlie... è grave - non posso dirgli i dettagli per telefono, dettagli che neanche io so. Per un attimo penso che mi dica che non può venire, che devierà di nuovo l'argomento. Ma è ancora nervoso e lo sento muoversi con urgenza.

- Sto arrivando - dice di fretta - sono per strada - e riattacca.

Mi appoggio all'auto, le mani sulle ginocchia. Le sento molli, incapaci di reggermi ancora. Voglio solo sedermi a terra in questa neve bianca, sperando possa cancellare il sangue di Charlie che ho addosso, così che smetta di vederlo. Ma mi faccio forza e mi rimetto in piedi dritto. Devo tornare da Elijah, i medici potrebbero darci sue notizie in ogni momento. Apro la portiera dell'auto e dal portaoggetti prendo l'inalatore di mio fratello. Lo metto in tasca e ritorno da lui. Quando sono di nuovo in sala d'aspetto vedo due uomini in uniforme parlare con Elijah. Lui è all'impiedi in mezzo a loro, le facce torve, e mi affretto ad avvicinarmi.

- Sei anche tu il fratello? - mi domanda il poliziotto più grosso, scuro di pelle e con un accenno di barba in volto.

- Sì - rispondo ancora un po' agitato, ma sperando di apparire meno spaventato di quanto sia. Ci sono state notizie di Charlie? Si sa qualcosa di lui? Ma vedo che lo sguardo di mio fratello è lo stesso di prima: in apprensione, pallida e ansante.

Missing Brother [Completa]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن