Capitolo 13 -Chloe-

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Una settimana dopo.

Oggi avevo la gara e stavo pensando di non andarci, con quei pattini non avevo fatto neanche un esercizio giusto, la gara sarebbe andata un disastro e mia madre non sarebbe stata orgogliosa di me.

Rimasi sul letto sdraiata a guardare il soffitto.

Sentii bussare.

«Ehi, sei pronta?» era Willie.

Mi girai a guardarlo e poi tornai a fissare il soffitto senza dargli una risposta.

«Oi! Perché sei ancora in pigiama?» si sedette di fianco a me.

«Perchè non andrò alla gara, farei solo una brutta figura» dissi e mi misi a sedere.

Willie prese il mio viso tra le sue mani.

«Non ti permettere di pensare una cosa del genere, adesso tu indosserai il tuo vestito e farai vedere a tutti di che pasta sei fatta. Non farti scoraggiare da dei pattini nuovi, tu sai pattinare Chloe, sei brava e lo sappiamo tutti. Non pensare ai tuoi vecchi pattini, concentrati solo sui tuoi passi... E lo so che all'allenamento non è andata bene ma tanto tu devi divertirti. Chiaro? La mamma vorrebbe solo questo» mi accarezzò la guancia.

«D'accordo» dissi e lui sorrise.

• • • •
Stavo dietro le quinte e non c'è la facevo ad andare in pista.

Ero nervosa e stavo sudando fredda.

«Ehi ehi, calma. C'è la farai Chloe, c'è la farai fidati di te stessa» Noah prima di ogni gara cercava di incoraggiarmi sempre, ma ora era diverso.

Mi bruciavano i piedi e sembrava che i pattini si stessero stringendo ancora di più.

«Noah, io... Io non credo di voler gareggiare»
«Cosa sto sentendo qui» l'allenatrice si avvicinò a noi.

Abbassai il capo e mi torturai le mani.

«Chloe, dimmi una cosa. Tu te la senti?» perché mi stava facendo questa domanda? Aveva paura che mi facessi male?.

«Io non sono sicura che riuscirò a concludere tutti i passi» dissi e lei mi mise una mano sulla spalla.

«Su questo non devi preoccuparti, ascoltami. A noi non interessa se vinci o se perdi, basta che tu ti diverti, il pattinaggio è la tua passione Chloe altrimenti non saresti qui e non saranno certo un paio di pattini ad interrompere il tuo sogno. Poi se sbagli vai avanti, non devi preoccuparti ok? Quindi ora ho bisogno che tu mi risponda alla domanda che ti ho posto prima, allora, te la senti di pattinare?» annuii e lei mi abbracciò.

«Bene, allora adesso va su quella pista e dimenticati di tutto quello che c'è intorno».

Mi chiamarono ed io entrai in pista.

Dovevo farcela... Dovevo.

Iniziai la mia coreografia e per il momento stava andando tutto liscio.

Riuscii a fare due salti in aria.

Avevo preso il ritmo e ormai avrei portato finalmente il ballo al termine della gara senza errori, o almeno così speravo.

• • • •
Pov -Ethan-
• • • •
Mi trovavo dietro le quinte dove di teneva la gara della piccoletta.

Si, mi ero ripromesso di non vederla mai più ma ero molto contraddittorio.

Avevo paura che si potesse fare male maledizione! E avevo indossato i pattini dopo tanto tempo, per sicurezza.

A me non fregava un cazzo di lei, sia chiaro ma qualcuno doveva fare attenzione...

Era brava con il pattinaggio al contrario di quello che faceva al locale.

Nothing is impossibleWhere stories live. Discover now