Capitolo 1

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25 GIUGNO 2022

Fuori tirava un vento caldo, seppure piacevole, dato che fino a pochi giorni prima l'aria aveva deciso di prendersi qualche tempo di ferie senza curarsi delle persone che ancora avevano bisogno di ossigeno per vivere. Il suono di un vecchio cordless echeggiò tra le stradine del centro storico di Marsala e svegliò dalla pennichella pomeridiana un'anziana signora che prendeva un po' d'aria su una sedia poco fuori dalla porta di casa «qualcuno risponda a quell'affare!» urlò con voce roca, restò in ascolto ma l'unico rumore che arrivò alle sue orecchie continuò ad essere l'infernale squillare del vecchio cordless «ah! Questi aggeggi maledetti.» si lamentò quasi amareggiata ripensando ai bei vecchi tempi in cui non bisognava preoccuparsi dei telefoni. Fece per alzarsi quando notò un giovane alto e snello dai capelli corvini, con degli occhiali da sole scuri che gli coprivano gli occhi ed un costume verde completamente bagnato «sempre a lamentarti nonna, vado io a rispondere tranquilla!» urlò correndo dentro e bagnando il freddo pavimento in marmo, tipico delle vecchie case italiane, che finalmente gli diede un po' di sollievo ai piedi per poi rispondere al telefono.

Giorgio – si, pronto... Dalia? Si... certo un attimo, si... gliela passo subito

Riprese a correre, salì frettolosamente le scale a due a due e si fiondò di sopra guardandosi intorno. Notò una portafinestra aperta e, raggiunto il terrazzo, vide sua sorella Dalia stesa su un telo da mare con i capelli ricci e biondi legati in uno chignon alto e disordinato, degli occhiali da sole rossi e le cuffie alle orecchie.

«Dalia!», gridò con voce bassa coprendo il microfono del telefono e dandole un colpetto con il piede, la ragazza tolse le cuffie lentamente e mise gli occhiali da sole in testa per poi sedersi e guardarlo con un occhio chiuso ed uno aperto. «Ti vogliono al telefono». Dalia afferrò il cordless per poi fargli cenno di andare. «Ah Giorgio, stai bagnando tutto, attento.». Il ragazzo annuì per poi andarsene non curandosi della scia d'acqua che stava lasciando per tutta la casa. Dalia avvicinò il telefono all'orecchio.

Dalia – chi è?

Chiese con voce rilassata

Mary – se togliessi la modalità non disturbare dal tuo nuovissimo IPhone pagato con i soldi dell'agenzia, vale a dire i miei, sapresti già chi sono da più di mezz'ora che, per inciso, è il tempo che ho passato a cercare di contattarti!

Urlò una voce squillante che sembrò non preoccupare Dalia.

Dalia – Mary sono da mia nonna per rilassarmi, già ho quella peste di mio fratello che ogni volta che torna dal mare allaga casa e mi stressa continuamente, cosa vuoi? E prima di rispondere ricorda che sono in ferie.

Mary – non più tesoro, sei la migliore grafica pubblicitaria dell'agenzia e la sede di Londra ti reclama. Non ti salverò di nuovo. Tornerai a Londra! Domani ti voglio sull'aereo, ti mando il biglietto baci!!

Dalia sgranò gli occhi per lo stupore e la preoccupazione

Dalia – cosa?! No Mary, non Londra... cazzo ha riattaccato. MERDA!

Disse lanciando il vecchio cordless sul telo bollente.

Dalia tornò dentro con fare insicuro, strofinando le tempie con una mano e tamburellando con l'altra su una coscia quasi persa in un mondo tutto suo finché la voce di Giorgio la riportò alla realtà.

«Che è successo?», chiese vedendola preoccupata, «Niente Gio', niente.», gli rispose lei alzando la voce. Sapeva, però, che Giorgio non avrebbe smesso di chiedere, il loro legame era troppo forte e lui la capiva sempre... o quasi.

«Dimmi che cavolo succede Da'.», disse Giorgio che d'un tratto era diventato il ventenne più serio che la ragazza avesse mai visto. Dalia pensò per un attimo di continuare ad essere elusiva ma, come già detto in precedenza, suo fratello avrebbe continuato di certo con le domande fino a prenderla per sfinimento quindi si riempì i polmoni d'aria, si fece coraggio ed iniziò a parlare senza scomporsi: «Maria mi ha chiamato. Mi ha detto che domani dovrò partire per Londra per un progetto con la sede inglese e le ferie vanno a farsi fottere. Ci credi?», parlò con calma, cercò di non far trapelare la sua agitazione.

Two life, One soulWhere stories live. Discover now