Capitolo 53 - Cortesia tra colleghi

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«Vero, ma poteva evitare di riderti in faccia e insultare il tuo mestiere e la tua nazionalità, tanto per cominciare» ribatté Chloe in uno sbuffo leggero. Brycen prese fiato per aggiungere dell'altro, ma lei non gli lasciò il tempo di farlo: «Non discolparlo, non ci si comporta in questo modo. Avrebbe potuto rifiutare senza offenderti.»

«Non ha importanza, è andata come andata. Va bene così. La delusione mi passerà, non temere.» Brycen abbozzò un sorriso sghembo, lasciando scivolare la mano via dal viso. L'altra teneva ancora stretta quella di Chloe, e giocherellava piano con le sue dita. «Dovrei piuttosto pensare a cosa fare adesso: mi sono concentrato così tanto sulla stesura del saggio sulla Santa Velaj che ho tralasciato il resto. Non voglio farlo valutare per la pubblicazione senza avere prima consultato un esperto, perciò devo trovare qualcun altro a cui sottoporre le mie teorie sul lato scientifico.»

«No, amore, aspetta.» Chloe scosse il capo, sollevando un'occhiata che aveva il sapore di un rimprovero. «Non arrenderti con Drumainn così facilmente, non è ancora detta l'ultima parola: possiamo utilizzare la mia infallibile tecnica.»

«Quale tecnica?»

«Quella con cui ti ho convinto a concedermi un secondo appuntamento, accompagnandomi in Galleria.»

Brycen sollevò un sopracciglio, guardandola di sottecchi. «Avevi detto che non era un appuntamento.»

Chloe allungò un sorriso birbante, piegando la testa di lato mentre sollevava le spalle, come se fosse un dettaglio trascurabile. «Dammi retta, dobbiamo solo capire come fare a stuzzicare la sua curiosità. Con te ha funzionato, no?»

«Sono due cose molto differenti tra loro. Io non ho mai rifiutato esplicitamente, per dirne una» replicò Brycen. «Rischiamo di indispettirlo ulteriormente, e non avrebbe tutti i torti. Non posso costringerlo a darmi ascolto.»

«Costringerlo no, ma convincerlo sì» Chloe gli accarezzò il viso con la mano libera, senza staccare gli occhi dai suoi. Forse era solo il colore chiaro delle sue iridi a destabilizzarlo, ma il suo sguardo gli sembrò più affilato del solito. Non solo determinato, ma pericoloso; un'impressione che faticava a descrivere. Sembrava appartenere ad un'altra persona, come il tono che aveva usato per sottolineare quella parola e il sorriso che aveva piegato le sue labbra.

Non durò che un attimo, un battito di ciglia. Chloe si accoccolò sulla sua spalla e la sua espressione si rivestì di dolcezza, cancellando quella bizzarra sensazione che aveva corso per un istante lungo la sua pelle. Era incredibile quanto un dettaglio così piccolo potesse influenzarlo tanto: si sentiva sciocco a pensarlo, ma non vedeva l'ora che Jessica riportasse i suoi occhi alla normalità.

«Tesoro, so quanto tutto questo sia importante per te» proseguì Chloe, passando le dita tra i suoi capelli sciolti. «Hai lavorato a quel saggio per mesi, senza considerare tutti gli anni che hai trascorso a studiare, raccogliere informazioni e formulare teorie. Ora che sei finalmente riuscito a mettere a punto qualcosa di concreto, non puoi lasciarti frenare da un rifiuto: devi giocare tutte le carte a tua disposizione.»

«Non mi sto lasciando frenare, semplicemente non credo che valga la pena insistere con lui se posso valutare altre alternative: Drumainn non è l'unico genetista a Methap.»

«Ma è un luminare nel suo campo, e ottenere il suo supporto potrebbe aprire molte più porte rispetto ad altri. Altri di cui non abbiamo neanche un nome, mentre per Drumainn hai ancora l'aggancio dell'Accademia per incontrarlo. Io dico che vale la pena fare almeno un secondo tentativo: magari sei stato solo sfortunato e l'hai beccato in una giornata no, chi può dirlo?»

Brycen liberò l'ennesimo sospiro, appoggiando una guancia contro la sua fronte. «Non lo so, Chloe. Non saprei neanche come approcciarlo, considerato com'è andato il nostro incontro quest'oggi. Cos'altro dovrei dirgli?»

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