Capitolo 16 - Vodka. Liscia. Doppia.

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Brycen attraversò la porta del Nerea con cautela, scrutando l'interno da un capo all'altro prima di proseguire. Una precauzione inutile, lo sapeva: Chloe aveva chiesto il giorno di riposo per parlare con il suo committente e concentrarsi sulla scrittura, sarebbe stato impossibile trovarla lì.

Eppure il suo comportamento negli ultimi giorni era stato così bizzarro che Brycen non si sarebbe sorpreso del contrario. Chloe lasciava spesso vagare la sua mente, assorta nella sua immaginazione, ma capitava di rado che fosse davvero assente, talmente distratta da disinteressarsi del resto. La sua frizzante allegria era ridotta a un pallido spettro. La sua presenza era altalenante, le effusioni modeste, le risposte vaghe e mirate a chiudere la discussione. Peggio ancora, era distante: non una delle sue battutine maliziose, non uno dei suoi sguardi ammiccanti, non c'era traccia di quei comportamenti lascivi con cui si divertiva a stuzzicarlo.

Sono solo nervosa per la situazione del libro, gli ripeteva, glissando su ogni suo maldestro tentativo di comprendere l'origine del suo atteggiamento – no, non era vero. Brycen conosceva già la risposta, ma non aveva il coraggio di introdurre l'argomento.

Non poteva evitarlo per sempre, ma era Chloe che lo ispirava a osare e agire, superando la sua naturale propensione alla fuga; come poteva riuscire a prendere iniziativa se era lei per prima a tirarsi indietro?

«Brycen!» Mindy sfoggiò un ampio sorriso dal retro del bancone, abbandonando il panno con cui stava pulendo il piano. «Che ci fai qui a quest'ora? Non è presto per andare in Accademia?»

«Sì, ma non è quella la mia intenzione. Avrei bisogno di un consiglio, se la cosa non ti crea disturbo.»

«Disturbo?» Mindy gli agitò il panno davanti al viso. «Dillo un'altra volta e questo lo uso per schiaffeggiarti. Vai, chiedi pure.»

«Non qui» precisò Brycen, occupando lo sgabello che le stava di fronte. «Preferirei discuterne in privato. Aspetterò che tu finisca di lavorare, naturalmente, non era mia intenzione farlo adesso. Dovrebbe mancare meno di mezz'ora alla fine del tuo turno, ricordo bene?»

«Benissimo» scandì lei, stringendo gli occhi sotto la fronte aggrottata. «E su cosa sarebbe, questo consiglio? È successo qualcosa? Chiedo a Jul se può coprirmi due minuti, andiamo al volo sul retro e mi racconti.»

«Non è necessario, non è così urgente. E temo che Julian mi vieterà l'ingresso, se dovessi continuare a distrarre te e Chloe in questo modo.»

Mindy sbuffò, stropicciando il panno per infilarlo nella tasca del grembiule. «D'accordo, aspettiamo. Ti porto qualcosa nel frattempo? Il solito?»

«A dire il vero, gradirei della vodka.»

Mindy assottigliò lo sguardo. «Vodka.»

«Liscia. Doppia. So che avete la Beloye, quella andrà bene.»

«La Beloye

«È la migliore.»

«La più forte. Io non riesco neanche ad annusarla, quella roba, ti stordisce! E da quando bevi alcol da solo

Brycen alzò le spalle, abbozzando un sorriso mentre si rigirava la catenella dell'orologio tra le dita. Lo sguardo dell'amica però non si addolcì. Liberò un mugolio gutturale, più simile a un ringhio sommesso, e lo fissò con tale intensità da costringerlo ad abbassare gli occhi finché non la sentì sbuffare di nuovo.

«Se è solo qualche consiglio di cucina, ti uccido» sbottò Mindy, trascinando con rabbia una scaletta per raggiungere gli scaffali di liquori più alti. «Ti ci annego, nella vodka.»

Brycen liberò un sospiro quando lo lasciò solo con il suo bicchiere. Se lo rigirò tra le mani, lasciando scivolare un soffio di Sihir per sopperire alla mancanza di ghiaccio, poi lo bevve tutto d'un fiato.

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