Capitolo 31 - Quando si parte? [Revisionato]

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«È permesso?»

Brycen picchiò le nocche sullo stipite della camera da letto, la busta da lettere stretta tra le dita.

Mindy si sporse sulla sedia, inclinando il busto per incrociare il suo sguardo. «Che bussi a fare? La porta è aperta, ed è la tua camera. Non c'è bisogno di essere così formale.»

«Non lo sono affatto» obiettò Brycen, liberando un soffio divertito mentre avanzava. «Se avessi voluto essere formale, non avrei neanche dovuto prendere in considerazione l'idea di interrompere una discussione tra donne all'interno di una camera privata; avrei dovuto attendere al piano di sotto che tu fossi andata via. Anche lasciare i miei averi qui è stato un grave atto di maleducazione: fintanto che Chloe è mia ospite, questa stanza appartiene a lei. Tecnicamente dovrei chiederle il consenso per dormire qui ogni notte... Questo, naturalmente, ignorando il fatto che non mi sarebbe concesso a prescindere entrare nella stanza di una donna che non sia mia moglie o mia parente.»

Il viso di Mindy si stropicciò in una smorfia sempre più disgustata. «Grazie, Signore della Luce, per non avermi fatto nascere a Zima.»

Chloe rise, sollevando la tazza di tè per berne un sorso. Teneva le gambe distese sotto le coperte, ma aveva sollevato il busto per mettersi seduta, la schiena sorretta da due cuscini e i capelli sciolti. Mindy aveva spostato la sedia dello scrittoio al suo fianco pur di tenerle compagnia senza farla alzare dal letto. La sua tazza era ancora fumante sul comodino; Brycen la sfiorò con le dita e inspirò, avvolgendo il tè con il Sihir fin quando il vapore non scomparve.

«Meglio?»

Mindy sorrise e raccolse la tazza, svuotandola in ampi sorsi prima di abbandonarla sul comodino. «Beh? Cos'eri venuto a fare?»

«Si tratta di Bethelie. Lei e Kristofer hanno ufficializzato la data per le nozze.»

«Oh Dèi, sul serio?» Chloe lanciò un acuto grido di gioia. Appoggiò la tazza accanto a quella dell'amica, ma quando scostò le coperte Mindy l'afferrò per le spalle.

«Se non te ne stai ferma ti rompo anche l'altro lato del bacino.»

«Non è rotto, è solo scheggiato» sbuffò Chloe, ma lasciò che l'amica le sistemasse i cuscini e vi abbandonò le spalle, coprendo di nuovo le gambe. Allungò un braccio e Brycen le consegnò il cartoncino d'invito, che le strappò un verso intenerito quando cominciò a leggere.

Mindy allungò il collo per sbirciare, ma subito arricciò il naso. «Maledette rune, non capisco neanche quali siano i numeri. Quando si sposano?»

«Il sei del mese viola» disse Chloe, cercando Brycen con lo sguardo. «Che sarebbe...?»

«Il ventisette di Libra. Ho già fatto la conversione.»

Mindy strabuzzò gli occhi. «Si sposano questo mese e lo dicono soltanto adesso? C'è a malapena il tempo di organizzarsi! È sempre così, a Zima?»

«Oh no, affatto. Siamo stati fortunati: solitamente un matrimonio viene organizzato nel giro di una settimana.»

«Una settimana? Voi non state bene!»

«Si considera la Promessa un preavviso adeguato, poiché la cerimonia viene rigorosamente effettuata entro un anno da quella data e non prima che siano trascorse sette settimane. Sapendo questo, sette giorni risultano sufficienti per effettuare gli ultimi ritocchi agli abiti e concludere l'organizzazione del rinfresco: si spediscono gli inviti con tempistiche più ampie solo nel caso ci siano parenti o affetti che vivono in altre città, come in questo caso.» Brycen si sedette sul bordo del letto, raccogliendo il cartoncino dalle mani di Chloe per sistemarlo all'interno della busta. «Kristofer è un soldato di servizio a Kholod, ma la sua famiglia vive a Vreskal, al confine con Dunya. Tra le tempistiche delle poste e quelle di viaggio, un mese sarà a malapena sufficiente per avere certezza della loro presenza al matrimonio.»

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