Capitolo 29 - Ogni giorno della mia vita [Revisionato]

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La prima volta che Chloe si approcciò alla scrittura fu un mero esercizio di copiatura. Yu-Zhay le aveva chiesto di selezionare alcuni estratti dai romanzi che aveva letto per riscriverli in modo personale, ma Chloe non riuscì a produrre nulla più che una brutta copia dell'originale: si era impegnata per trovare sinonimi e cambiare la struttura delle frasi, ma le scelte stilistiche erano rimaste pressoché intatte. Occorsero settimane per scrivere qualcosa di decente, che convincesse Yu-Zhay ad assegnarle il compito successivo.

Il Monaco le suggerì la descrizione di paesaggi a suo piacimento e Chloe narrò della spiaggia frastagliata di Hoshu, del pruneto oltre il Tempio, dei picchi montani in cui si allenava con Seojun e della Fonte in cui faceva il bagno. L'esercizio si spostò su personaggi, dialoghi e interazioni, e Chloe dovette osservare i suoi fratelli e sorelle con occhi diversi per trovare il modo in cui scrivere di loro e degli scambi a cui assisteva.

Quando fu soddisfatto, Yu-Zhay la invitò a riscrivere alcuni passaggi dei romanzi apportando piccole modifiche. Le chiese di domandarsi "cosa sarebbe successo se..." e di sostituire l'ambientazione, i personaggi o le svolte di trama per scrivere una versione alternativa. Chloe credeva che sarebbe stato semplice: come Tessitrice, era stata addestrata a prevedere più scenari possibili. Il collegamento logico tra azione e reazione, principio fondante dell'Heiko, non aveva per lei alcun mistero: soffiare forte avrebbe spento una candela; colpire qualcuno avrebbe provocato dolore; un fiore reciso sarebbe marcito; quelle erano reazioni che riusciva a immaginare e prevedere, eppure le situazioni che narrava avevano qualcosa di... sbagliato.

Lo sapeva, perché aveva letto abbastanza romanzi da percepire la differenza, eppure non riusciva a definire il suo errore. Come poteva collegare quelle idee tra loro? In quanti modi un dettaglio era in grado di influenzare le persone e le loro azioni? Yu-Zhay lavorò insieme a lei tre mesi interi perché Chloe comprendesse come applicare i suoi consigli, per fondere gli insegnamenti che lui e Chen-Yi le avevano trasmesso.

A quel punto il Monaco le chiese di immaginare se stessa al posto di uno dei personaggi. Chloe si sforzò per settimane, ma riflettere su come la sua presenza avrebbe modificato la storia era più difficile: avrebbe usato parole diverse? Sarebbe stata delusa come la protagonista? Avrebbe mantenuto il silenzio su quell'accordo? Avrebbe accettato di aiutare il suo amico?

Rimase bloccata tanto a lungo che Yi-Zhay tentò un altro approccio, chiedendole di inventare personaggi e situazioni del tutto nuove. Chloe cominciò scrivendo delle sue maschere, le coperture che doveva impersonare per via del suo ruolo, e scoprì che la pratica l'aiutava a mettersi nei loro panni. Scrivere di loro le ricordava anche che erano solo finzione, così da non mescolare le loro emozioni con le sue, che tanto faticosamente stava imparando a conoscere. Quando fu pronta, attinse solo dalla sua fantasia: fu prima complesso; poi fattibile; infine, spontaneo. A quel punto aveva lavorato su se stessa a sufficienza per diradare le nebbie della sua anima, scorgendo la via su cui Yu-Zhay l'aveva accompagnata, e più passava il tempo più diventava semplice comprendere l'animo umano ed empatizzare con le emozioni altrui.

Solo a quel punto tornò indietro, all'esercizio che l'aveva frenata. Non fu il Monaco a suggerirle di farlo, bensì il suo mandorlo: il giovane pruno spingeva i rami di fronte alla sua finestra, sfiorando i pannelli di carta nelle giornate ventose. Chloe l'aveva visto fiorire ogni anno da quand'era bambina, ma quel giorno era rimasto impresso nella sua memoria come la trama di un arazzo: l'aveva svegliata il canto dei passeri e aveva aperto le finestre in un gesto mosso dall'abitudine, lasciando che la fresca brezza del mattino le accarezzasse la pelle. Un sole acquoso si affacciava dalle nubi bianche, rischiarando frammenti di cielo azzurro. Il Ciclo dell'Aria non era ancora iniziato, eppure l'aria profumava già di primavera.

BluebirdWhere stories live. Discover now