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× × ×

"Noe, sei pronta?" domanda Caterina dal piano di sotto.

"Si." risponde.

È il giorno dell'esame e sente l'ansia crescere sempre più, mentre il cuore le batte all'impazzata nel petto. Si guarda un'ultima volta allo specchio mentre sistema la divisa che dovrà indossare per l'ultima volta e sposta i capelli sistemati in alcune onde dietro la spalla. Ha il viso leggermente truccato e lo zaino sulla spalla con dentro tutti gli appunti per ripassare. Prende un profondo respiro e poi esce dalla stanza, raggiungendo la sua famiglia che ha deciso di seguirla e darle tutto il supporto di cui ha bisogno. Sua madre, i suoi fratelli e anche Giorgia saranno con lei.

"Da oggi sarai matura." le accarezza la spalla Claudio. "Dai che spacchi tutto."

"L'unica cosa che voglio spaccare è la mia testa." prende il labbro tra i denti e guarda fuori dal finestrino.

Non appena arrivano a scuola, Marika le corre incontro mentre trema come una foglia, anche lei sistemata come mai prima d'ora per la scuola.

"Ti prego dimmi che ce la posso fare."

"Ce la puoi fare, hai studiato tanto e non c'è modo che tu possa fallire." le sorride dolcemente, anche se sta per farsela sotto. "Quello lì è già entrato?"

"Si ma ha voluto le porte chiuse perché si vergogna." spiega e guida la famiglia all'interno.

Dopo poco, le porte si aprono e il ragazzo prima di loro esce con una faccia per niente bella e che non consola affatto le due. I professori si chiudono per riflettere e lui ne approfitta per scappare prima che venga tempestato dalle domande. La professoressa di inglese chiama Marika che entra terrorizzata, seguita dalla sua famiglia e dalla sua migliore amica.

Ripete benissimo, collegando bene gli argomenti tra loro e sorridendo quanto il più possibile per mostrarsi sicura anche se il movimento quasi spastico della sua gamba la tradisce immediatamente.
La congedano dopo un'ora. Non appena esce si getta tra le braccia della sua migliore amica che le sorride.

"Tu sarai fortissima, amica mia." la abbraccia.

Si guarda intorno. In cuor suo spera davvero di vederlo entrare da un momento all'altro come le aveva detto tempo fa, dicendole che ce l'avrebbe fatta e stringendola non appena sarebbe uscita, appena libera da tutto quel casino. Ma questo non accade. I professori sciolgono il silenzio e lui non è arrivato, entra senza averlo qui e sente il cuore rompersi. Accenna un sorriso e saluta i docenti, sedendosi.
Le chiedono di parlare della tesina, inizia con l'introduzione e poi spazia tra le materie, non tralasciando nulla anche se ha paura di bloccarsi ma, andando avanti, sente i nervi farsi sempre meno tesi.

"Bene." sorride la presidentessa della commissione. "Ti è capitato davvero un bel tema."

"Collega se mi permette, vorrei fare una domanda alla ragazza." sorride la sua professoressa d'italiano. "La poesia di Azzurra D'Aniello." le colleghe la guardano come se avesse detto una parolaccia. "Cosa ne pensi?"

Prende un respiro profondo, l'ha letta talmente tante volte da averla quasi impressa in testa.

"È un testo che sicuramente insegna qualcosa." inizia. "Non solo perché ci lascia intendere quale sia il pensiero della donna che l'ha scritta, ma perché pone una persona riflettere su cosa abbia ricevuto e la porta a chiedersi quello che vuole: se amore o semplice passione fisica. Però è davvero affascinante la scelta di un soggetto del genere, soprattutto per la scelta dei versi finali che esprimono l'arte che può derivare da un rapporto fisico e dall'amore." dice brevemente, notando come la presidentessa non faccia altro che guardare l'orologio.

"Cos'è per te l'amore?" domanda la professoressa di francese.

Caterina stringe la mano di Marika, mentre Davide, Claudio e Giorgia si lanciano una veloce occhiata. Lei prende un profondo respiro e accenna un sorriso, mordendosi l'interno della guancia.

"Cos'è per me.." ripete. "È qualcosa che arriva all'improvviso, qualcosa che può fare del bene ma anche tanto male." prende un respiro profondo. "Per me.. sono un paio di occhi verdi che ti sorridono anche quando tu non hai per niente voglia di ridere, sono le carezze che non bastano mai e la voglia di non staccarsi mai. È la mancanza quando lui parte, la felicità nel vederlo tornare, la tristezza nel sentirlo lontano quando si litiga e il cuore che batte più forte quando si fa pace. L'amore è quando ti spiega chimica con i termini in spagnolo perché non conosce quelli italiani." ride. "È il sorriso che nasce sul tuo viso quando ti svegli e la prima cosa a cui pensi è lui. È la voglia di non lasciarlo andare mai, di tenerselo sempre tutto per sé." i suoi occhi brillano e si riempiono di lacrime. "Ed è il dolore straziante di quando si arriva ad una fine. Quando sbagli, lo ferisci e allora si prendono strade diverse, stando male perché hai paura che non sarà più come prima. Magari poi ti ritrovi a leggere le parole di Azzurra D'Aniello e capisci che è stato amore perché non hai dubbi su quello che ti è stato dato, perché sai che non erano bugie le vostre parole. Alla fine è sempre meglio aver amato e aver visto tutto finire piuttosto che essere gusci vuoti che non hanno mai provato a farlo." conclude.

Asciuga gli occhi, sentendo come un peso farsi sempre più pesante nel cuore. Sfiora il suo collo ma sente che la collana non è lì con lei, così come lui che non c'è. La professoressa le sorride mentre si asciuga gli occhi, forse per la profonda commozione. Le sorridono, le fanno i complimenti e la congedano.

Abbraccia tutti un po' stordita, poi Davide la stringe un po' di più e lei scoppia a piangere tra le sue braccia, singhiozzando mentre sente il cuore fare sempre più male.

"Va tutto bene." le accarezza i capelli.

Claudio, invece, apre il registratore che ha tenuto acceso nonostante fosse contro le regole. Voleva che sua sorella avesse un ricordo dell'esame per cui ha studiato tanto, ma ritaglia l'ultima parte e lo manda a Paulo su whatsapp.


Favola / Paulo DybalaOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz