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Dopo due giorni di prova, Noemi ha deciso di prendere seriamente la palestra anche perché l'aiuta a distrarsi dallo stress scolastico che inizia ad avvertire: mancano due mesi e dovrà affrontare l'esame. Poggia una mano sulla schiena e si stira verso l'alto come consigliato dal ragazzo che lavora lì, andando poi a sedersi per fare un po' di stretching.

"Hey principessa, ancora qua?" Luca si siede accanto a lei e la osserva mentre si allena.

Sarà la quarta volta che viene a romperle le scatole, sente che finirà con l'annegarlo per la profonda disperazione.

"Il tuo fidanzato ti ha lasciata qua? Di quanto siete innamorati pensavo ti portasse con lui al ritiro." ignora le sue chiacchiere e sorride alla solita ragazza che le passa la sua borraccia d'acqua. "Con quel nano storto non ti ci vedo per niente."

Davanti a quegli insulti, Noemi si volta in sua direzione e lo fulmina con lo sguardo, spingendolo quando si avvicina.

"Ti preoccupi solo quando ti insultano il ragazzo? Sei la sua guardia del corpo?"

"Te ne devi andare." afferma, esausta di sentirlo parlare.

"Io voglio sol parlare, sei tu che mi spingi a darti fastidio."

"Che cosa vuoi dirmi?" sbuffa, sedendosi a gambe incrociate e spostandosi quando prova ad accarezzarle il viso. "Sta' fermo."

"Né Anna e nemmeno Cristina dovevano mettersi in mezzo, a quest'ora saresti mia e saremmo la coppia più bella della scuola."

"Ma perfavore." rotea gli occhi al cielo.

"Cosa dico di sbagliato? Tu piacevi a me ed io piacevo a te, non te la ricordi per discoteca? Quando ci siamo baciati e abbiamo ballato insieme?" poggia una mano sul suo ginocchio e lo accarezza col pollice.

"Non mi interessa, se avessi saputo chi sei davvero, non ti avrei guardato nemmeno col binocolo."

"Eppure io non resisto, questi leggins ti stanno davvero bene." accarezza il suo labbro inferiore e lei si allontana di scatto.

"Ti ho detto di non toccarmi." tuona minacciosa ma non sembra essere abbastanza da farlo stare fermo.

"Io ti voglio, Noemi. Cosa ti costa? Lo sappiamo entrambi che eravamo attratti fisicamente, non lo saprà mai nessuno." si avvicina pericolosamente a lei che, per istinto, lo colpisce con uno schiaffo in pieno viso, lasciando il segno della sua mano sulla guancia ed allontanandosi subito dopo, mettendosi in piedi.

"Ti ho detto che devi starmi lontano!" urla, attirando l'attenzione dei presenti e passando a prendere velocemente le sue cose per andare via il più in fretta possibile.

Non può credere di essere finita in una situazione del genere, quasi vorrebbe sparire dalla circolazione per evitare di sentire determinate parole uscire da quella dannata bocca. Non le piace alzare le mani ma non ce l'ha fatta proprio più, quel tipo fa mette i brividi ogni volta che ci guarda. Sospira e sussulta quando sente la sua stessa suoneria, guarda l'orario e si ricorda che avrebbe dovuto chiamare Paulo già 10 minuti fa. Indossa le cuffie e risponde.

"Scusa, scusa, scusa, scusa." ripete.

"È tutto apposto? Pensavo fosse successo qualcosa."

"No, sono uscita adesso dalla palestra. Scusa, non mi sono accorta dell'ora."

"Fa niente, mi fa piacere che tu stia facendo un oo' di esercizio fisico, specialmente se questo significa che ti aiuta a passare il tempo."

Sorride e lei vorrebbe sprofondare nella terra. È sempre così gentile, è tremendamente perfetto e non ha idea del perché, tra tutte, sia finito proprio con lei.

"Com'è andata? Ti sei abituata alla fatica?"

"È andata bene." mente e si sente in colpa. "E ho visto che anche la partita di ieri sera è andata bene."

"Si, è andata bene." le sorride dolcemente. "Ancora una e poi sarò di nuovo da te."

"Non vedo l'ora." anche lei incurva le labbra.

"Sono andato a trovare la mia famiglia oggi." inizia poi.

"Che bello, stanno tutti bene?"

"Si, sono entusiasti. Non vedono l'ora di conoscerti."

"Ed io di conoscere loro."

"Mia madre ha anche detto che sei veramente bella."

"Aw, che dolce! Dille che la ringrazio."

"Anche mio nipote l'ha detto."

"Cos'è quella faccia?"

"Ha detto che se non fossi la mia fidanzata, ci avrebbe provato sicuramente." arriccia il naso e lei scoppia a ridere.

"Si ma io sto col suo bellissimo, unico e meraviglioso zio."

"Tu eres maravillosa."

"E ti amo da morire, non vedo l'ora di riaverti qui. Non ti mollo più."

"Anche io non vedo l'ora, muoio dalla voglia di baciarti."

"Siamo in due." gli manda un bacio e lui ricambia.

"Non è lo stesso."

"Per ora dovremmo accontentarci di questo." assume un'espressione triste.

"Non fare quella faccia."

"Sono i giorni più lunghi della mia vita."

"Sono con te con il cuore, nena."

Lo sa, lo sa. Ma non si rende nemmeno lei conto di quanto sia grande la voglia di baciarlo, di averlo accanto e di lasciarsi cullare dalle sue braccia.

Favola / Paulo DybalaWhere stories live. Discover now