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× × ×

"E poi?" domanda Marika, ridendo come una pazza quando Noemi le racconta della scappatella furba di lei e Paulo per evitare di essere beccati da Noa e da Claudio.

"Poi siamo tornati a casa. Scusa se ti ho messo in mezzo, ma non sapevo cosa dire."

"Tranquilla, ma voglio il 50% della gloria per il vostro piacere." scherza.

"Tutto tuo." ride anche lei.

"E con Noa? Che vuoi fare?"

"Non lo so." torna seria. "Mi dispiace aver detto quelle cose ma non so proprio come approcciarmi a lei."

"Ogni tanto sembra che tu non sia mai stata bambina." alza gli occhi al cielo l'amica. "Ti basta pensare come quando avevi la sua età, sai come approcciarti a lei ma devi lasciar perdere un po' il punto di vista da adulta."

"Dici che funzionerà?"

"Puoi sempre provarci, non hai nulla da perdere dato che ti detesta già abbastanza."

"Grazie tante, tu sai proprio come farmi sentire meglio." si ferma quando vede l'auto di Paulo e la saluta.

"Vedete di non fare cose e di dare di nuovo la colpa a me." ride Marika, andando poi incontro alla sorella.

"Ciao nena." le lascia un bacio sulla guancia.

"Ciao." lo guarda stranamente, si aspettava un bacio sulle labbra ma lui le fa cenno di girarsi e, sul sedile posteriore, nota Noa che se ne sta in silenzio. "Ciao Noa."

"Ciao." mormora in un sussurro.

"Voleva vedere la tua scuola." dice Paulo.

"Brutta, vero?" domanda Noemi per rompere il ghiaccio.

"Non mi piace il colore." commenta la minore, tornando poi ad osservare davanti a sé.

"Ce l'hai il tempo per passare a pranzare da noi, bomber?" domanda poi al fidanzato.

"No niña, mi spiace. Devo scappare agli allenamenti per la partita." poggia una mano sulla sua guancia e la accarezza. "Però ci vediamo lì."

"Va bene." sorride lei.

Arrivati davanti casa sua, fa prima scendere Noa e la libera dalla cintura di sicurezza ma, prima che possa tornare a casa, Paulo le fa cenno di avvicinarsi al suo finestrino e si sporge per un bacio.

"Mi beso de la buena suerte." sorride poi.

"Vincerai anche questa sera." mormora e gli da un altro bacio.

Lo saluta e prende poi la mano di Noa, quando gliela porge, quando deve attraversare la strada ed apre la porta.

"Claudio?" chiama ma nessuno risponde. "Siamo solo io e te, piccolina."

Poggia lo zaino per terra e cammina insieme a lei verso la cucina, pensando a cosa preparare da mangiare.

"Cosa vuoi mangiare?" domanda la maggiore.

"Non vedo cosa c'è." prova a mettersi sulle punte ma è inutile e così Noemi la prende sulle spalle.

"Non è che io sia molto alta, ma riesci a vedere, no?"

"Non sono troppo pesante?"

"Affatto, vai tranquilla."

Vede Noa sorridere e fa lo stesso lei di rimando, quasi istintivamente. Prende un sacchetto e mostra poi all'altra un pacco di pasta con su scritto "farfalle".

"Facciamo le farfalle con la panna e il prosciutto?" domanda.

"Si!" esclama entusiasta.

"Va bene, allora cominciamo." la mette per terra e la vede che un po' si dispiace ma è furba. Fa lei cenno di avvicinarsi al bancone su cui Noemi sta lavorando e la osserva mentre mette a bollire l'acqua, cucina la panna e prende il prosciutto. "Lo tagli tu a pezzetti?"

"Col coltello?"

"Sei abbastanza grande da farcela ma occhio alle dita." spiega e le passa il coltello, osservandola mentre si dà da fare.

Come secondo prepara la frittata e, quando è tutto pronto, le fa cenno di seguirla ma, quando Noa si siede a tavola, vede la maggiore allontanarsi.

"Non a tavola?"

"Mangiamo sul divano così guardiamo qualcosa." le sorride e la ragazzina corre, prendendo il telecomando che Noemi la passa e soffermandosi sul suo programma preferito.

Mangiano insieme e, ad un certo punto, osserva Noemi e si fa più vicina a lei, facendola sorridere.

"Sei mai stata allo stadio?" domanda poi.

"Mai." risponde.

"Questa sera ti ci porto, gioca Paulo."

"Per il Torino?" domanda.

"Diciamo che.. gioca una squadra molto simile, ma non è il Torino." prova a sviare ma la bambina sembra entusiasta e batte le mani.

"È bravo?"

"Paulo? Tantissimo." commenta e sorride istintivamente.

"È famoso?"

"Si, è famoso."

"E quindi lo sei anche tu?"

"Non direi." ridacchia all'idea di essere conosciuta per strada.

"Perché no?"

"Non sono adatta per essere famosa." si limita a dire, sorridendo alla sorella. "Vieni, andiamo in camera mia così mi cambio e scegliamo insieme cosa mettere per andare allo stadio."

Noa sorride e balza subito giù dal divano, aspettando la più grande che va a sistemare i piatti, correndo poi su dalle scale ed uscendo tutti i vestiti che ha portato dalla borsa.

"Questo?" mostra un vestitino a maniche lunghe che sembra essere anche abbastanza caldo.

"È molto bello, se ti piace, puoi metterlo." le dice e lei sorride, togliendosi i vestiti cercando di indossare il suo abitino. "Aspetta ti do una mano." la aiuta e si allontana poi per aprire il suo armadio e prendere dei vestiti da mettere.

"Ti aiuto." Noa è decisa a scegliere cosa dovrà mettere Noemi che le mostra i vestiti. "Questi." si allunga e prende qualcosa dall'armadio che non dispiace nemmeno troppo alla diretta interessata che annuisce e comincia a spogliarsi per rivestirsi. *foto su*

"Sto bene?" domanda mentre fa un giro su sé stessa.

"Si!" esulta e si siede poi sul letto per mettere le scarpe.

Favola / Paulo DybalaWhere stories live. Discover now