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× × ×

Quando Noemi si mette seduta sul letto, deve stare attenta a non buttare a terra la persona che ha accanto e si rende conto che si tratta di Noa, ancora addormentata e con indosso un vecchio pigiama della maggiore. La scavalca senza svegliarla e va a sciacquarsi la faccia, scendendo poi in cucina a preparare la colazione.

"Ciao amore, scusa se non ho cucinato niente, ma mi sono svegliata tardi." la saluta la madre, baciandole la guancia.

"Non ti preoccupare, ci penso io. Ti sei divertita ieri?"

"Si, ma avrei preferito essere con voi. Claudio mi ha detto tutto non appena sono rientrata, tu e Noa già dormivate."

"Avevi bisogno di un momento solo per te dopo tutto il casino con papà a Biella." risponde la figlia.

"Sai, non avevo mai visto Noa prima d'ora. Papà mi ha detto che anche lei voleva venire qui e passare del tempo con te." prende un profondo respiro e lancia all'altra uno sguardo enigmatico.

"Che cosa stai cercando di dirmi, mamma?"

"Che forse dovresti darle tempo, Noe. Noa è piccola anche se non vuole ammettero e si atteggia come se fosse un'adulta. Passa del tempo con lei e vedi cosa vuole dirti."

"Dici che dovrebbe restare qui fino a quando papà e sua madre non torneranno a casa?"

"È quello che dico io, poi sei tu a dover decidere." le accarezza il viso e sorride. "Adesso vado a lavorare, ci vediamo quando torno."

Prepara la colazione e ripensa alle parole della madre, cucina sovrappensiero tanto che non si accorge nemmeno di aver preparato per più di 3 persone, ma si tranquillizza subito al pensiero di Claudio che butterebbe giù anche un camion se solo potesse.

"Sei qui?" domanda la voce assonnata di Noa.

"Di qua." la indica, alzando un braccio e la osserva mentre si avvicina e strofina un occhio. "Ho preparato qualcosa, siediti e mangia."

"Qualcosa? Sembra che debba mangiare un esercito qui." commenta ma da un morso al pancake che ha davanti e lo mangia con gusto.

Noemi prende una tazza di the caldo e una fetta biscottate senza nulla, sente che le si è chiuso lo stomaco a furia di preoccuparsi per quello che sta succedendo.

"Buongiorno." un Claudio piuttosto spettinato fa la sua comparsa in cucina e lascia un bacio alla sorella per poi sedersi a tavola. "È il mio compleanno oggi?"

"Ero sovrappensiero ed ho cucinato troppo, ma tanto lo mangi tutto tu." sorride.

"Oh.. mi ero dimenticato che ci fosse qui anche lei." commenta non appena alza lo sguardo su Noa.

"Basta. Abituati perché resterà qui per un po'."

"Non dirmi che la vuoi tenere qui fino al ritorno di papà?"

"Se è venuta fin qui, è perché ha qualcosa da dirmi." mormora, guardando il fratello negli occhi.

"Uffa, ci rinuncio. Ma resta fuori dalla mia stanza."

"Sono sicura che sarà sporca e puzzolente, non ho voglia di entrarci." ribatte la minore, alzandosi da tavola.

"Vale anche per te, vedi di comportarti bene e di non offendere nessuno." la avverte la maggiore, facendola annuire mentre sale al piano di sopra, ma si ferma.

"Posso farmi una doccia?"

"Si, di sopra, accanto alla mia stanza."

"Mh." mugola in risposta.

Noa mette tutto nella lavastoviglie ed esce poi a prendere una boccata d'aria, poi sale al piano di sopra e bussa alla porta del bagno.

"Chi è?"

"Sono io, posso entrare?"

"Ehm.. si." risponde e Noemi abbassa la maniglia, trovandola mentre si copre ed indossa solo la biancheria intima.

"Siamo tra donne, puoi anche evitare di coprirti in quel modo."

"Mi vergogno lo stesso." mormora.

"Devo lavarmi i denti, resterò girata. Tu cambiati o prenderai freddo." mormora mentre lega i capelli e prende il suo spazzolino e il dentifricio, spazzolandosi i denti e sciacquando poi la bocca. "Se hai finito, farei la doccia."

La minore annuisce ed esce dal bagno, con ancora una tovaglia avvolta intorno alla testa.

"Farò in fretta così ti asciughi i capelli." chiude la porta alle sue spalle e si infila sotto il getto d'acqua bollente, rilassando le spalle e tutto il resto del corpo. Si insapona e si sciacqua velocemente, asciugandosi e indossando la biancheria intima.

"Noa, sei ancora lì?"

"Si."

"Se vuoi, puoi entrare." comunica mentre raccoglie tutto da terra e prende poi la spazzola per passarla tra i capelli castani. Noa arrossisce non appena vede la ragazza in biancheria intima ed osserva le curve che ha il suo corpo e poi guarda le sue, si chiede se anche lei avrà quel corpo quando sarà un po' più grande.

La osserva mentre esce dalla stanza e prende dei vestiti dall'armadio, indossandoli e sedendosi poi sul letto ancora sfatto. Ascolta una nota vocale e lei si chiude in bagno per non dare l'impressione di impicciarsi nelle questioni altrui.

"Stai andando via?" domanda quando esce dal bagno e trova tutto sistemato.

"Stiamo andando via." la corregge, passandole il cappotto.

"E dove andiamo?"

"A farci un giro, sei mai stata a Torino?" domanda e vedere che la sua interlocutrice nega con la testa.

"È bella come Biella?"

"Non lo so, non ho mai visto Biella ma me lo dirai tu dopo che finiremo di farci un giro."

Sorride leggermente e le fa cenno di seguirla al piano di sotto.

Favola / Paulo DybalaTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang