Capitolo 42

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Mi appoggio al sedile della sua auto, respirando a fondo.

La ferita alla gamba inizia a farmi male e mi gira un po' la testa.

"Stai bene?" mi chiede Louis, mettendo in moto.
"Credo di si"
Non so come comportarmi con lui.

Mi ama.

Questo vuol dire che ora tra noi è cambiato qualcosa?
Si aspetta qualcosa di più da me?

"Ti devo portare a casa" afferma portando gli occhi sulla strada.

Il resto del viaggio è silenzioso, e sono felice che sia così.

Sono successe troppe cose in poco tempo e non so come comportarmi.

Quando arriviamo, mi da un piccolo bacio sulle labbra prima di salutarmi.

Scendo lentamente dall'auto per non tirare la ferita e attraverso la strada.

"Da quando puoi uscire da un ospedale quando ti pare?"

Ciao anche a te mamma.

Chiudo la porta dietro di me, mentre le rispondo.

"Non sono uscita da sola"
"Stai bene?"
"Più o meno" dico facendole vedere il gesso.

Sgrana gli occhi, assicurandosi che io non sia ferita in nessun altro modo.

"Devo parlare con il medico. Ti é venuto a prendere Louis?"
"Esatto" mi siedo sul divano dolorante, cercando di non dare peso alla conversazione.

"Non metterti in testa strane idee con lui"
"No mamma" sbuffo.

Sento il telefono squillare e sorrido appena leggo il nome di Sam.

"Sam" esclamo, bisognosa di parlare con la mia migliore amica.
"Maddy! Oddio, come stai?"
"Bene, sto bene"
"Noi siamo... Sono venuta all'ospedale, ti ho vista con Louis"

Sbuffo di nuovo.

Speravo davvero che mi avrebbe fatto pensare ad altro.

"Allora voi due fate sul serio eh"
"Non lo so. É tutto cosi complicato..."
"Beh ora ti ha svelato davanti a tutti, ha avuto un bel coraggio. Ora avrete i paparazzi dappertutto"
"Cazzo" impreco.

Non ci avevo nemmeno pensato.

Ora per lui sarà tutto più difficile, dovrà dare spiegazioni a tutti.
E anche io.

"Stai tranquilla. L'importante è che sei con lui, no?"
"Solo io e lui, già.
Oddio è un secolo che non parliamo! Dimmi qualche novità"
"Beh oddio... Io e Liam ci siamo avvicinati un sacco ora che sto da lui. Comunque tuo padre mi ha chiamato, presto tornerò da voi. Ma credo davvero che mi piaccia"

"Sono felicissima per te, davvero!"
"Spero vada tutto bene" fa una pausa, come se indecisa su cosa dire.
"Maddy devo chiederti un favore"
"Certo, dimmi"
"Dovresti venire con me in un posto..." la sento abbassare la voce, come se fosse triste.

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Piove, come ogni altro giorno d'inverno a Londra.

Mi fermo sul marciapiede, stretta nel giubbotto tenendo l'ombrello con il braccio non ingessato.

Guardo in lontananza aspettando di scorgere l'ombrello viola di Sam.

Quando la vedo, mi corre incontro abbracciandomi.

"Sei pronta?" le chiedo.
Scuote la testa, stringendosi a me.
"Dai coraggio. Ci sono io con te"

Mi fa un mezzo sorriso, aprendo il cancello del cimitero.

Camminiamo in silenzio, sentendo solo i ciottoli bianchi che stiamo calpestando, finché non la vedo fermarsi.

Lo sguardo fisso su una tomba qualche fila più in là, immobile.

Le stringo la mano nella mia, cercando di rassicurarla mentre la guido verso la lapide.

'Daniel Smith'.

Il nome inciso sul marmo mi fa venire un colpo.

Mi sembra ieri che passavo i pomeriggi a casa di Sam, correndo nel salotto mentre lui leggeva il giornale seduto sul divano.

"Ciao papà" sussurra Sam, inginocchiandosi davanti alla tomba.

Vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime, mentre accarezza la foto di suo padre.

Chiude gli occhi, continuando a tenere una mano sulla tomba mentre le lacrime continuano a lasciare i suoi occhi.

Quando si alza, lascio cadere l'ombrello allargando le braccia per lei.

Mi abbraccia forte, stringendomi a se mentre singhiozza sulla mia spalla.

Le accarezzo la schiena, mentre la pioggia ci avvolge rendendo l'atmosfera ancora più triste.

"Avevo così paura di venire a trovarlo. Sono passati mesi e io sono venuta solo ora" sussurra mentre non la smette di piangere.
"Mi manca così tanto, Maddy. Lui mi ha sempre detto di non piangere, che c'è sempre un motivo per sorridere. Mi manca così tanto"
"Lui non smetterà mai di volerti bene, è lì che ti aspetta a braccia aperte. Fino ad allora rimarrà per sempre nel tuo cuore" non so che altro dirle per rassicurarla.

So quanto è difficile superare queste situazioni.

"Ho paura di dimenticarlo. Di ridere, divertirmi, mentre dovrei essere triste per lui"

FLASHBACK

"Ridammela!" urlo mentre Sam tiene in alto, sopra la testa, la mia bambola.
"Prendimi allora" mi fa una linguaccia iniziando a correre.

Urliamo, mentre la rincorro per tutto il salotto girando attorno alla poltrona dove suo padre sta leggendo il giornale.

"Sam, é mia!"
"Ora non più" cantilena lei tenendola dietro la schiena.
"Daniel!" lo chiamo in cerca di aiuto.

Inizio a singhiozzare per paura di non riavere più la mia bambola preferita.

"Sam, ridai quella bambola a Maddy" risponde suo padre senza staccare gli occhi dal giornale.
"No." dice lei secca, incrociando le braccia.
"Sam..." la richiama suo padre.

Sbuffa, piegando il giornale e appoggiandolo al bracciolo della poltrona prima di alzarsi e inginocchiarsi davanti a noi.

Mi asciuga le lacrime con una delle sue grandi mani, prima di iniziare a parlarci.

"Sam, avanti. Dai la bambola a Maddy, si?"

Allunga una mano verso di lei per farsela dare.
Sam fissa suo papà con aria arrabbiata, prima di dargli la bambola di pezza.

"Grazie tesoro. E tu, Maddy" si gira per guardarmi, "non c'è bisogno di piangere. A me non piace vedere facce tristi. Ricorda che c'è sempre un motivo per sorridere, d'accordo? Anche nelle piccole cose: se lei non ti avesse restituito la bambola avresti avuto la scusa per andare con la tua mamma al negozio di giocattoli, giusto?" mi fa un buffetto sulla guancia e io gli sorrido timidamente
"Venite qui, su" allarga le braccia, mentre entrambe ci stringiamo al suo grande petto.

"Pensaci, Sam" le dico senza smetterla di abbracciarla, "lui cosa vorrebbe che tu facessi? C'é sempre un motivo per sorridere..."
"Anche nelle piccole cose" conclude lei, citando le parole di suo padre.
"Esattamente. Quindi sorridi, okay?Sorridi per lui."
Mi stacco un po' per guardarla negli occhi, mentre accenna a un sorriso guardando la tomba di suo padre.

"Ora usciamo da questo posto" la prendo per mano, camminando sotto la pioggia ormai entrambe fradicie.

Per una volta, sono felice di esserci stata per lei.

ANGOLO AUTRICI:

Tenetevi pronte, oggi probabilmente doppio aggiornamento....xx

Deer|| Louis Tomlinson.Where stories live. Discover now