Capitolo 15

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Inizialmente andava tutto benissimo, forse per l'emozione.

Non so cosa mi aspettassi da questa festa, ma è uguale a tante altre a cui sono stata.

L'unica differenza è che qui c'è gente che vale, ho già fatto qualche foto con un po' di ragazzi e ragazze a me noti, mi sento un pesce fuor d'acqua in mezzo a tutta questa gente famosa.

La festa è iniziata ormai da un'ora, Sam è sparita tra la folla, dicendo di volersi buttare e basta.

Per i miei gusti ci sono davvero troppe persone e si fa fatica persino a ballare.

Ci sono bottiglie e bicchieri pieni di alcolici dappertutto, insieme a sigarette che tutti danno in giro come fossero caramelle.

Ho dovuto rifutarne giá quattro.

Nonostante sia una delle piú piccole qui, più di una volta dei ragazzi ci hanno provato con me e ogni volta che succedeva c'era Niall a fulminarli con lo sguardo finché non se ne andavano.

Amo quel ragazzo.

Oggi ci sono tutti e cinque, si sono già fatti un selfie insieme con il telefono di Niall ed è bellissimo vedere quanto siano legati anche mentre Harry sfotte Louis del fatto che è troppo basso per entrare nell'inquadratura.

Sono tutti vestiti bene, Harry con una delle sue camicie sbottonate, Zayn con una maglietta dei fumetti, Niall e Liam hanno entrambi una maglietta bianca e Louis, che ora si è seduto al bancone della cucina con tre ragazze vestite davvero troppo poco, è bello come al solito, il ciuffo scompigliato, una canotta scura e dei jeans neri.
E, ovviamente, un paio di vans.

Sta tamburellando le dita sul tavolo mentre annuisce, si vede lontano un miglio che non sta ascoltando la ragazza che gli sta parlando.

Io sono su un divanetto di pelle con due ragazzi accanto a me che non la smettono di baciarsi, mi sembra di essere in un pezzo del video di Midnight Memories.

Passo accanto a Louis e le sue amiche per andare a cercare un bagno, quando la bionda attira la mia attenzione con una voce davvero troppo acuta.

"Tu devi essere Maddy" mi sorride, il sorriso più falso che io abbia mai visto.

Ha un piercing al naso e ha un infinito tatuato sul polso, il tatuaggio più stupido che una persona si possa fare.

Sono dell'idea che i tatuaggi devono avere dei significati, altrimenti non ha senso farsi segni permanenti sul corpo.

"Gemma ci ha parlato di te, io sono Ashley" mi allunga la mano le cui unghie sono di un rosso laccato troppo forte e gliela stringo solo perché sono troppo educata, altrimenti me ne andrei a cercare il mio gabinetto.

Le altre due non si presentano neanche, almeno non sono false.

Una ha la cicca in bocca dall'inizio della festa, l'altra sembra troppo poco truccata per andare in giro con due del genere.

Mi stanno sorridendo, ma io ho notato come prima mi guardavano dall'alto in basso ridacchiando su di me, non sono stupida.

Louis se ne sta con le gambe rivolte verso il bancone mentre sorseggia il suo drink, non mi sta neanche guardando.

Mi suona il telefono, Ashley è la prima a notarlo.
"hey ti è arrivato un messaggio, magari è tua mamma... Sono già le dieci e mezza, è tardi per te" le sue due amichette fanno una risatina,

Louis resta zitto.

Lascio stare il telefono e mi verso un altro drink, giusto per non permettere a queste stronze di rovivarmi la serata.
"Oh sei davvero dolce" la guardo per un attimo, lei si spiega meglio.

"Dico davvero, cerchi di farti grande bevendo un paio di drink"

"Non sto cercando di farmi grande" ribatto, appoggiando con forza il mio bicchiere sul bancone.

"Vorresti dire che lo sei già? Oh avanti, già è tanto se ti sei scopata almeno un ragazzo nella tua vita" distolgo lo sguardo incrociando le braccia al petto.

"Aspetta... Tu sei ancora vergine, vero? Oh mio Dio!" scoppia in una fragorosa risata e ora vorrei davvero prendere una bottiglia di vodka e costringerla ad ingoiarla.

"Che ne pensi, Lou?"

No. No no no no no.

"Huh?" si gira, senza prestare troppa attenzione alla troietta seduta dietro di lui.

"Stavamo giusto parlando del fatto che per Maddy forse è l'ora di andare a casa, insomma è piccola dovrebbe essere stanca e magari sua mamma la sta aspettando no?" si mette a ridere, sfottendomi come se io non fossi seduta a neanche un metro di distanza da lei.

Anche le altre due ridono e una si appoggia a Louis per farlo.

Proprio quando penso che le zittisca cercando di non farmi sentire in imbarazzo, inizia a ridere abbassando lo sguardo.

Il mio idolo sta ridendo di me.

Quello che pochi giorni fa mi ha quasi baciato, sta ridendo di me.

Colui che ha fatto parte dei miei sogni da ormai troppo tempo, sta ridendo di me.

No. Non mi faccio mettere i piedi in testa dalle prime tre che passano.

"Sai, Ashley" lei smette di ridere per darmi attenzione
"sarò anche più piccola di te ma almeno non perdo le mie serate a prendere in giro altre ragazze avendo un ego troppo grosso per rendermi conto di quanto in realtà sia superficiale e anche un po' troia, a dirla tutta" sorrido soddisfatta di ciò che le ho appena sbattuto in faccia, anche perché la sua espressione vale oro.

"Però su una cosa hai ragione" sposto lo sguardo su Louis "è meglio che io vada".

Alza lo sguardo aprendo un po' gli occhi ma non gli do il tempo di dire nulla che sono già alla porta d'ingresso.

All'ultimo cambio idea, rimetto il giubbotto sull'appendino e inizio a vagare per la grande casa prendendo uno, due, tre drink.

Forse di più.
Ho perso il conto, in realtà.
Perché? Perché sta succedendo questo?
Ho solo la sensazione di non voler ricordare nulla, mi ha ferita, lui è sempre stato un riferimento per me e mi sento presa in giro da lui è... Triste.

Salgo le scale ritrovandomi immersa nella puzza di fumo, mi sta dando la nausea. Sam non c'è. Dopo averla cercata per tutto il corridoio, torno al piano di sotto ed esco sulla veranda.

Ho bisogno di aria.

Faccio dei respiri profondi passandomi le mani sul viso più volte, inutilmente.

Louis mi ha delusa, vorrei dirgli qualcosa ma alla fine chi sono io per farlo?
Questa è la sua festa, io per lui non sono nessuno.

Quando sto per mandare giù anche un altro drink, una mano mi afferra il polso e mi tira vicino al muro: è Sam.

"Maddy si può sapere cosa stai facendo?!" appoggio le spalle al muro e cerco di mettere a fuoco la stanza, la musica è troppo alta.
Chiudo gli occhi e li riapro più volte ma non cambia nulla. Sam sta telefonando a qualcuno, ora mi sta accompagnando fuori dalla porta.

Mi dice di rimanere lì, io mi stringo nel giubbotto e mi siedo sugli scalini. Fa un po' freddo, ma è bella la sensazione dell'aria umida sulla pelle.

Alzo lo sguardo e noto quante stelle ci siano sta notte.
Non molte in realtà, ma di solito non si vedono a Londra.

Qualcuno apre la porta d'ingresso, mi chiama e cerca di farmi alzare.

Proprio in quel momento una macchina parcheggia nel vialetto, mi è familiare ma non riesco davvero a capire di chi è.

Scende un ragazzo dalla macchina che mi accarezza il viso e fa allontanare l'altra persona, con la luce della casa non riesco a capire chi è e i suoni sono cosí lontani...

Ora sto camminando stretta al ragazzo verso la sua macchina, sento il suo profumo e non ho più dubbi: è Nash.

Mi scuso almeno dieci volte mentre salgo sulla sua auto ma sbronza come sono credo che non si sia capito molto.

La macchina parte e appoggio la testa al finestrino, anche questa volta è stato Nash a togliermi dai guai.

Deer|| Louis Tomlinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora