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COLPITO E AFFONDATO
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La mattina seguente, a lezione Wooyoung non seguì granché. Quella notte non aveva dormito molto e ogni volta che provava a stare attento a ciò che la professoressa di matematica diceva, il suo sguardo ricadeva su San che se ne stava seduto a pochi banchi di distanza da lui. Si strinse nella felpa, sentendo un brivido di freddo, poi osservò il proprio quaderno ancora vuoto.

Wooyoung, riprenditi. si disse. Sbuffò, prendendo la matita e iniziando a scrivere senza alzare il capo dal foglio. Non aveva intenzione di essere ammaliato ancora una volta da Choi San, non poteva rischiare di abbassare il proprio rendimento scolastico a causa sua. Inoltre si stavano avvicinando gli esami di fine trimestre e l'ennesima gara di triathlon scientifico per accedere ai campionati nazionali, quindi non aveva assolutamente altro tempo da perdere.

Ma che rendimento e rendimento, qui ne va della tua sanità mentale! si disse tra sé e sé, per poi scuotere la testa.

Non pranzò neanche, si chiuse in camera a studiare fino a circa le tre, dopo avrebbe incontrato San per finire una volta per tutte quel dannato progetto. Dopodiché, gli avrebbe detto addio una volta per tutte, come era giusto che fosse. Choi San era il leader dei Cobra e con Wooyoung non c'entrava un bel nulla, il motivo per cui si erano trovati insieme era puramente a scopo scolastico.

"Ok, facciamo in fretta che devo tornare a studiare." parlò Wooyoung, sedendosi di fronte a San una volta arrivato in biblioteca. Non lo aveva neanche guardato, si era semplicemente seduto e aveva acceso il computer per prendere la presentazione da finire.

"Manca solo la parte anatomica, no?" chiese San. Wooyoung annuì. "Allora forse oggi riusciremo a finire il lavoro." aggiunse, sempre San. A quel punto, Wooyoung alzò il capo e lo guardò.

Si guardarono per qualche secondo e, come aveva alzato il capo, Wooyoung lo riabbassò distogliendo quindi lo sguardo per primo e portando la propria attenzione sul monitor mentre sentiva la propria pancia agitarsi.

Magari fosse voltastomaco. si disse, nonostante non fosse un pensiero voluto. Sembrava che il suo inconscio si prendesse gioco di lui, alcune volte. Mal sopportava San, eppure sapeva -e rinnegava- che per lui provava anche qualcos'altro.

San, continuava a guardarlo quasi con insistenza, come se il suo sguardo volesse toccarlo, come se quegli occhi così taglienti e profondi volessero squarciare quella barriera che involontariamente avevano creato. Probabilmente, quello più debole dei due alla fine era davvero San, che sembrava voler cercare a tutti i costi un contatto con lui, anche minimo.

Se qualcuno li avesse visti in quel momento, avrebbe sicuramente captato la tensione che c'era. Non la solita tensione, no, era quel tipo di tensione che c'era tra due persone che si volevano ma che cercavano in ogni modo di scappare da questo desiderio grandissimo di potersi avere. Una tensione che, fino a quel momento, sembrava non esserci mai stata. O forse c'era ma era lì, tranquilla, senza aver bisogno di uscire fuori.

Quanto sei odiosamente bello, Jung Wooyoung. pensò. A San piaceva molto quando Wooyoung aveva i capelli legati, come in quel momento, anche se doveva ammettere che quando li teneva sciolti e gli ricadevano delicati sul viso, era tutt'altra storia.

"Beh? Hai intenzione di guardarmi ancora a lungo?" chiese Wooyoung, alzando lo sguardo dal computer e guardando il ragazzo.

"Per tua informazione, guardo chi voglio, quanto voglio." disse San senza farsi cogliere impreparato riguardo a cosa rispondere, fece un sorriso di quelli tipici che rivolgeva a chiunque non fosse nelle sue grazie senza distogliere lo sguardo da lui.

Rivals {Woosan}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora