Capitolo 1

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Ero nella mia stanza, poggiata sull'ampio davanzale della finestra intenta a leggere il mio nuovo libro: 'L'uomo che non voleva amare' di Federico Moccia. Non lo elogiavo molto per le sue scorse opere, in quanto le reputavo da adolescenti. Tutto troppo esagerato, tutto troppo finto, tutto... troppo. Ma quel libro era diverso. Non si parlava di amori rosei, di quelli perfetti, senza un litigio, con mille sorprese e dimostrazioni. Quel libro raccontava la realtà e non vedevo l'ora di leggerlo fino in fondo, ma qualcosa interruppe la mia beata lettura.

«Sam!» gridò mia madre.

«Stai ancora leggendo?» continuò, guardandomi dal ciglio della porta.

«Perché non esci un po' con le tue amiche? Ti farebbe bene staccarti dai libri e concederti un po' d'interazione sociale!»

'Quali amiche?' pensai io. L'unica amica che io abbia mai avuto mi ha tradita scopandosi il mio , oramai, ex ragazzo. E la scusa fu davvero stupida. 'Perdonami Sam, ma vedevo Erik sempre frustato perché tu dopo otto mesi non ti sei ancora decisa a dargliela' mi disse Diletta mentre era sopra a lui. Io chiusi la porta e scappai a quell'orrenda visione e da lì non seppi più nulla di entrambi. Riemersi dai miei ricordi con mia madre che gridava

«Sam! Allora? Mi stai ascoltando?»

«Sì, mamma. Ma adesso non ne ho voglia, magari domani eh?» e tornai a leggere il mio libro. Ah quanto mi piaceva perdermi nei miei pensieri, quanto mi piaceva dare un volto ai personaggi. Amavo immaginare il tono della voce, il tocco, il profumo. E delle scene che più mi piacevano, amavo immaginarle più e più volte, finché in mente non mi appariva tutto perfetto. E così, arrivò l'ora di cena. Scesi in cucina con in mano il libro, passai davanti la camera dei miei, attraversai il salone e arrivai alla cucina. Aprii il frigo e presi della macedonia. Lo richiusi, mi sedetti sulla sedia vicino la penisola , iniziai a mangiare e riaprii il mio caro libro.

'Che buona questa macedonia' pensai.

Finito di mangiare richiusi il libro, lavai i piatti e tornai in camera mia al piano superiore, con sottobraccio il mio migliore amico. Entrai nella stanza, lo adagiai con cura sul davanzale della finestra e andai in bagno per preparare la vasca. Amavo farmi il bagno prima di andare a dormire, mi rilassava e mi dava modo di pensare. Regolai l'acqua in modo che non fosse troppo calda e ci spruzzai un abbondante quantità di bagnoschiuma ai fiori di ciliegio. Era il mio preferito: leggero e sensuale.

Raccolsi i lunghi capelli neri in uno chignon ed entrai nella vasca. Il calore dell'acqua formò una leggera nebbiolina e, giocando un po' con l'acqua, mi schizzò negli occhi un piccolo quantitativo di quella morbida schiuma che me li irritò leggermente. Restai in quella vasca ancora per un po', poi decisi di uscire e asciugarmi. Mi guardai allo specchio e i miei occhi celesti come il cielo, erano contornati da un leggero rossore dovuto al bagnoschiuma di prima. Misi l'accappatoio e tornai nella mia stanza. Mi posai nuovamente sul davanzale, aprii la finestra, misi i piedi sul tetto e tornai a leggere ancora, mentre la brezza estiva mi accarezzava la pelle. Guardai fuori dalla finestra: la luna brillava con fare dominante sulle case, per poi specchiarsi nel laghetto poco distante da casa mia. Era così bella e imponente

'Vorrei essere come lei' pensai tra me e me.

Abbassai di poco lo sguardo e vidi due occhi scuri guardarmi da oltre la staccionata della mia umile casa. Li fissai a lungo per capire chi fosse e cosa volesse finché non si girò e se ne andò senza dire o fare nulla. Ed io rimasi lì, a chiedermi chi fosse quel ragazzo e soprattutto da quanto tempo mi stesse a guardarmi

Spero Vi Piaccia Come INIZIO! Fatemi Sapere Cosa Ne PENSATE!

Il mio errore più bello. -Trilogia, libro 1- (IN REVISIONE) Where stories live. Discover now