La chiamata

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Cause the walls start shaking,

The Earth was quaking

My mind was aching

And we were making it

And you shook me all night long

Yeah, you shook me all night long


Arrivammo ​​alla Skull Rock del Sottosopra, che era praticamente lo stesso posto, solo più inquietante e con radici rampicanti dappertutto.  Ci nascondemmo sotto la roccia e restammo lì finché le urla dei pipistrelli non cessarono.  La schiena mi faceva ancora molto male, ma almeno riuscii a rimettermi in piedi.  "Grazie." Dissi a Eddie, che annuì di rimando. Sentivo che era ancora arrabbiato con me, ma non riuscivo a capire il perché. Forse, alla fine, poteva non essere qualcosa che riguardava me. Eravamo tutti stanchi.  "Per un pelo" esclamò Robin. "Sì, per un pelo" disse Eddie.  Steve gemette di dolore "Ah, Gesù." e si accasciò sulla roccia. I pipistrelli l'avevano davvero conciato male, soprattutto in vita.  Stava sanguinando.  "Steve?"  chiese Nancy, preoccupata per il suo amico.  "Sto bene."  Ma era ovvio non stava bene.  "No, no, no, niente affatto. Perdi sangue. Seduto." Nancy fece sedere Steve, mentre controllava le sue ferite.  Robin corse immediatamente accanto a lui "Ok, la buona notizia è che lo stordimento non è un sintomo della rabbia" disse e le lanciammo tutti uno sguardo interrogativo.  "Ehm, voi sapete se questi pipistrelli hanno la rabbia? È... che la rabbia è la cosa che mi spaventa di più... E credo sia meglio portarti da un dottore perché quando compaiono i sintomi è troppo tardi, in pratica sei già morto."  La ragazza aveva parlato il più velocemente possibile.  "No, tesoro. Non credo che creature oscure di un altro mondo possano essere portatrici di malattie normali, se così possiamo chiamarle."  Ho detto per rassicurarla.  "Sì, ma non si sa mai. Quindi, se cominci ad avere allucinazioni o spasmi muscolari, o cominci a sentirti aggressivo, come se volessi darmi un pugno, allora dimmelo", ha continuato lei.  Probabilmente stava cercando di sollevare il nostro morale, specialmente quello di Steve.  "Robin?"  La chiamò.  "Sì?"  "Voglio darti un pugno"  scherzò Steve.  "Il tuo umorismo è intatto. È un buon segno."  Sorrise, ma era così preoccupata che stava tremando.

Nel frattempo, Nancy si era appena strappata un pezzo della maglia.  "Sei pronto?"  Chiese a Steve e lui annuì, perciò la ragazza premette il lembo sulla sua ferita più grossa.  Eddie, Robin ed io distogliemmo lo sguardo e ci voltammo, perché lo spettacolo era orribile.  Steve ha continuato a gemere di dolore mentre Nancy finiva la medicazione. Il momento di silenzio, creato dalla tensione, è stato interrotto da Eddie, che stava cercando di sapere di più sul posto in cui eravamo finiti. "Dunque, uh, questo posto è come Hawkins, ma con mostri e cose schifose?"  Ha chiesto mentre si arrampicava sulla roccia per cercare di vedere più lontano.  "Più o meno" rispose Nancy, ma poi notò dove c'era Eddie e lo sgridò "Ehi, attento ai rampicanti. È come una mente a sciame" affermò la ragazza.  "Una mente a sciame? Tutto questo è cosa sola?"  chiesi, confuso.  "Sì, tutti questi rampicanti qui intorno. Se ne calpesti uno, calpesti un pipistrello e... Vecna" disse Steve, ancora esausto per le ferite riportate.  "Cazzo" Eddie ed io abbiamo parlato praticamente in coro.  "Ma tutto del nostro mondo c'è anche qui, giusto? Persone a parte?"  Chiese Robin "Per quanto ho capito, sì" questa volta è stata Nancy a rispondere.  "Anche armi?" Domandai io, comprendendo quale fosse il punto di Robin e lei continuò, annuendo "Armi o granate, qualunque cosa ci serva per far esplodere quei pipistrello a guardia del portale" ha esclamato.  "Sì, potremmo rubarle dalla stazione di polizia. Se i poliziotti non sono nemmeno qui, non credo che ne abbiano bisogno."  Ho suggerito.  "Sì, insomma, dubito che la polizia di Hawkins abbia delle granate, Robin. Ma pistole? Sì, certo" Steve era d'accordo con il nostro piano.  "Sì, ma la stazione di polizia è troppo lontana da qui, i pipistrelli o, peggio, Vecna ​​potrebbero vederci."  Avevo già preso le distanze dalla mia precedente soluzione.  "Beh..." iniziò a dire Nancy.  "Non dobbiamo arrivare fino a là per delle armi. Ho delle armi nella mia camera da letto."  Affermò, piuttosto orgogliosa.

"Tu, Nancy Wheeler, hai delle armi, plurale, nella nella tua camera da letto?"  Eddie era scioccato dal fatto che la brava ragazza Nance fosse, a tutti gli effetti, una tipa tosta.  "È piena di sorprese, non è vero?"  esclamò Robin, orgogliosa della sua amica.  "Quanto spacchi, ragazza!"  dissi a Nancy, mentre le bettevo il cinque.  "Un Makarov russo e un revolver", ha detto, ancora più orgogliosa di prima.  "Sì, una volta mi hai quasi sparato."  Steve la prese in giro.  "Te l'eri quasi meritato" rispose lei lanciandogli uno sguardo intenso.  Guardai la scena, un po' ipnotizzata dalla tensione tra i due, poi guardai immediatamente Robin.  Sorrideva alla felicità del suo amico. Eddie ha buttato bruscamente il suo gilet di jeans addosso a Steve.  "Un po' di pudore, amico" disse, seccato.

Mentre Steve stava indossando quello che Eddie gli aveva dato, improvvisamente un forte terremoto ci scosse.  Steve portò Nancy sotto la roccia per proteggerla, mentre Eddie, Robin ed io eravamo più distanti e la scossa mi  fece cadere addosso a Eddie. Robin era caduta dietro di noi ed era davvero spaventata.  Le presi la mano e la strinsi forte. Lei in risposta ha stretto forte la mia.  Con l'altra mano tenevo la vita di Eddie, mentre lui mi metteva un braccio sulla spalla e mi abbracciava.

Quando il tremore finì, tutti eravamo senza fiato dalla paura e dall'ansia, e abbiamo dovuto prenderci qualche secondo prima di alzarci in piedi.  "Grazie per avermi tenuto la mano. I terremoti sono, tipo, le mie seconde cose meno preferite. Sono già instabile di mio" Robin mi ringraziò, e io le sorrisi in risposta.  "Dunque... le pistole mi sembrano una buona idea."  esclamai.  "Si, anche per me."  esclamò Robin.  "Allora, cosa stiamo aspettando?"  ha chiesto Steve e abbiamo iniziato a camminare attraverso i boschi.  Ma quando feci il mio primo passo, un forte mal di testa mi colpì.  Era allo stesso tempo simile, ma diverso dagli altri, completamente un altro tipo di dolore.  Mi sentivo come se la mia testa potesse esplodere da un momento all'altro.  Non ricordo nemmeno come gli altri se ne siano accorti. Non saprei dire se mi sono semplicemente fermata o se ho urlato, perché tutto è diventato parecchio confuso.  Le uniche cose che ricordo erano le mani di Eddie sulla mia faccia mentre cercava di svegliarmi e i suoi occhi spaventati su di me, Robin mi scuoteva e urlava da dietro, Steve e Nancy condividevano uno sguardo davvero preoccupato prima di avvicinarsi a me.  E una voce nella mia testa.

"Oh, Nina. Mi stai rendendo le cose facili. Non ho nemmeno dovuto venire a prenderti io. L'hai fatto tu, da sola. Brava ragazza".  Quella voce era orribile. Era come il peggior film horror mai girato, gracchiante, ma profonda e spaventosa allo stesso tempo. Ma questa volta era reale.  Era la voce di Vecna.

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Canzone: You Shook Me All Night Long degli AC/DC

Outsiders - Eddie Munson Where stories live. Discover now