12.

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<<But there's is a light in the dark and I feel it
     it's warmth
     In my hand, in my heart
     Why can't I hold on?>>

Erano circa le 22:00 e mi ritrovai di fronte alla porta della sua roulotte.
Per un attimo esitai, non sapevo cosa avrei dovuto dirgli.
Feci un respiro profondo e bussai.

Sentii la porta aprirsi e vidi Eddie uscire al di fuori di essa.
Mi guardò e noto subito lo zaino e il borsone che avevo appoggiato a terra.

<Scusa-> scese gli scalini e mi abbracciò.
Mi stringeva a se ed io mi sentivo al sicuro, protetta.
Scoppiai in lacrime.

<Non so cosa fare, non so dove andare, è tutto sbagliato> dissi immersa nei singhiozzi.
<Va tutto bene, puoi restare qui quanto vuoi, ora andiamo dentro d'accordo? È freddo qui fuori e tu non hai un bell'aspetto> disse sorridendo leggermente.

Aveva ragione, ero ancora raffreddata e in più avevo appena camminato 20 minuti al freddo, di notte e in maniche corte.

Mi accompagnò dentro tenendomi per la vita per poi farmi sedere sul divano mettendomi la stessa coperta di qualche giorno prima.

Portò dentro il resto e si mise di fronte a me, abbassandosi a terra.
<Ora ti preparo qualcosa di caldo ok? Dovrei avere della pizza da qualche parte> mi disse stringendomi una mano.

Non appena l'ebbe trovata e scaldata  me la portò e mi si sedette di fianco.
La mangiai senza farmi troppi problemi. quando ero con lui le voci erano meno forti e riuscivo ad essere "normale", mi tranquillizzava.

<Allora.. possiamo parlarne se vuoi, se non te la senti non sei obbligata, voglio solo che tu stia meglio> mi guardò negli occhi ed io li spiegai ogni cosa.
Gli raccontai la storia delle lettere, della discussione con mia madre e di come non potessi tornare, non ora.

Lui mi ascoltò parola per parola, mi mise un braccio dietro le spalle e mi strinse a se come poco prima.
<Ci sono io con te ora, non devi avere paura, non con me> mi stampò un bacio sui capelli.
<Lo so,- mi sussurrò asciugandomi le lacrime che mi attraversavano il volto- lo so piccola, lo so>

Jason's pov:

Non erano più delle 23:15 quando bussai alla porta.
<Adelyn sei in casa? Sono Jason, sono venuto per la giacca. So che è tardi ma volevo vederti> dissi cercando di farmi sentire.

Ad aprire però non fu lei.
Dietro la porta infatti non vi era Adelyn ma una donna che penso fosse sua madre.

Non sembrava stare bene e aveva chiaramente bevuto, il mascara colato le creava intorno agli occhi degli aloni neri che si diramavano sul suo volto, rigandolo.
I capelli castani scuro erano arruffati e il naso arrossato.

<Salve, sono un amico di Adelyn è in casa?>
Rise squarciando l'aria.
<No, quella stronza se n'è andata e menomale che se n'è andata, che Dio sia benedetto.
Ora vattene anche tu e lasciami bere>
Il modo in cui parlava.. cos'era successo? Adelyn.. doveva essere spaventata.

<Come sarebbe se n'è andata? Andata dove?> dissi preoccupato.
<Me ne aveva detto il nome... oh si.. si, si andava da un certo Eddie>

Si chiuse con forza la porta alle spalle.
Rimasi in piedi di fronte alla porta. Che significava che era andata da Eddie?
Dopo tutto quello che le avevo detto era comunque andata da lui..

Per un momento una parte di me volle tornare indietro ed ignorare la cosa ma poi... poi tutto cambiò.
Se lei era da lui, se lei sceglieva lui cosa avrei fatto? Non potevo permetterlo.
Mi allontanai dal portico e mi diressi al trailer park.

You can trust me || Eddie MunsonTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang