【𝐂𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝟏𝟒✔️】

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⚠️Storia originale di
MesserMoon
su Ao3⚠️

Questa è solamente una traduzione, i diritti vanno tutti all'autrice/ore.
Fatemi notare errori.
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Capitolo 14✔️



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𓅇 James passa la giornata in Infermeria con Remus. Non parlano molto. Peter porta loro i compiti e la colazione, rimane per un po'.

"L'hai visto?" James chiede a Peter mentre se ne va, si allontanano dal letto di Remus, parlando a bassa voce vicino alla porta.

Peter annuisce. "È in camera. Ha chiesto di Remus—voleva venire ma ho—ho pensato che non sarebbe stata una buona idea."

James annuisce. "Grazie."

"Ci vediamo a cena?" Peter chiede speranzoso.

"Forse," gli da una pacca sulla spalla prima di tornare da Remus, che da un'ora si sta seppellendo in un libro di storia.

"Moons?" Chiede incerto, appoggiandosi alla sponda del letto.

Gli occhi di Remus si alzano brevemente prima di riabbassarsi. "Mm?" La sua postura è chiusa, da quando hanno parlato stamattina è rimasto quasi in silenzio. James non lo biasima, per niente, ma detesta questo.

"Devo solo fare una cosa veloce, ma tornerò presto okay?"

C'è silenzio e poi Remus sospira. "Non devi stare qui James," dice a bassa voce, senza sollevare gli occhi dalla pagina che ha davanti.

"Lo so, ma voglio esserci."

Hanno già avuto questa conversazione diverse volte questa mattina e James non crede che nessuno dei due abbia voglia di affrontarla di nuovo.

"Tornerò," ripete, e questa volta Remus si limita ad annuire.

Prima di uscire dall'Infermeria lancia un'occhiata al letto a pochi passi da lui. Secondo la Pomfrey Piton si è svegliato. James sa che ha parlato con Silente, sa che ha detto a tutti loro che è stato Sirius a parlargli del Platano Picchiatore, il che, naturalmente, ha portato James a essere interrogato di nuovo.

Si sente un po' diffidente a lasciare Remus da solo con lui, pur sapendo che Pomfrey è nel suo ufficio e che Piton non ha ancora riavuto la sua bacchetta. Non ci vorrà molto però, e se vuole farlo deve andare subito. Così, con riluttanza, attraversa la porta e si dirige verso il corridoio.

La Pomfrey disse a Remus che stava abbastanza bene da poter tornare al dormitorio se voleva. Non lo fece. James non ne fu sorpreso, e non lo biasima. Neanche lui vuole tornarci se deve essere sincero. Ma non può permettere che Remus si nasconda in Infermeria per il resto dell'anno.

"Professoressa?" James dice, bussando timidamente alla porta aperta dell'ufficio della McGranitt.

Lei alza lo sguardo dalle scartoffie sulla scrivania, aggrottando le sopracciglia alla sua vista. "Potter?"

Lui fa un passo avanti nella stanza. "Posso parlarle un minuto?"

Lei fa solo una breve pausa prima d'indicare la sedia di fronte a lei. Lui si siede sul bordo senza intenzione di mettersi comodo. Non vuole restare qui a lungo. Lei si china in avanti sulla scrivania, intrecciando le dita mentre aspetta pazientemente che lui continui.

"Sirius verrà espulso?" Per qualche motivo quelle parole gli sembrano unghie trascinate in gola. Non si opporrebbe, se succedesse. Sarebbe giusto dopo quello che ha fatto. Ma il pensiero gli spezza il cuore. Sono sempre stati insieme, loro quattro, fin dal primo incontro. E se deve essere sincero, James non ha mai pensato che questo sarebbe cambiato. Non quando sono cresciuti o hanno lasciato Hogwarts. Sembrava una legge indiscutibile dell'universo—i Malandrini erano fatti l'uno per l'altro. Sempre.

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