【𝐂𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝟐✔️】

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⚠️Storia originale di
MesserMoon
su Ao3⚠️

Questa è solamente una traduzione, i diritti vanno tutti all'autrice/ore.
Fatemi notare errori.
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Capitolo 2✔️



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𓅇     Non si abituerà mai. Alla luna piena. Inizia una settimana prima—Remus va a letto presto, ha mal di testa, mal di schiena, perde l'appetito. James odia questo. Odia il fatto che non possa fare nulla, e che tutto ciò che dice sembra solo peggiorare le cose. Remus non sopporta che gli si facciano le coccole, o che gli si giri intorno. James lo capisce. Sirius lo capisce meno—il che è ironico se si considera che può essere un tale stronzo antisociale quando è di cattivo umore.

Nelle lune davvero brutte, Remus non riesce ad alzarsi dal letto. In quelle migliori si trascina in classe. Quei giorni sono i più stressanti se James deve essere sincero, perché Remus è così sensibile. Trasalisce alla luce, al rumore, al contatto, il che manda Sirius in modalità iperprotettiva e fa sì che James passi l'intera giornata a cercare di tenerli tutti e due interi.

"Pads—Sirius! Dai amico, calmati," borbotta James, avvolgendo un braccio intorno al centro di Sirius mentre lo trascina per il corridoio.

"Mi calmerò quando McAllen imparerà a GUARDARE DOVE CAZZO VA!" Sirius grida alla schiena di un Tassorosso del terzo anno che si ritira rapidamente.

"Per le tette di Merlino, vuoi provare a non farmi diventare sordo alla tenera età di quindici anni?" James sta ancora trascinando Sirius, Peter e Remus più avanti, senza essersi fermati ad assistere allo spettacolo di Black contro McAllen.

"Stronzo."

"Almeno sei consapevole di te stesso."

Sirius lo guarda torvo. "Volevo dire McAllen."

"Stava solo cercando di camminare per il corridoio maledetto maniaco."

"È andato dritto contro Moony!"

James alza gli occhi al cielo. "L'ha sfiorato appena, e non è che l'abbia fatto apposta."

Sirius sembra ammutolito ma quando parla non è arrabbiato. Non esattamente. "Ha sussultato, Prongs—lui—" Ma la voce di Sirius si spegne, non volendo o non potendo finire quel pensiero.

James trova il suo sguardo sulla testa bionda e sabbiosa di fronte a loro, "Lo so."

Non si preoccupa di far notare che in giornate come questa Remus sussulta se si respira troppo forte vicino a lui. Dovrebbe davvero restare nel dormitorio, non che lo faccia mai. Deve essere praticamente catatonico prima che prenda in considerazione l'idea di saltare le lezioni.

"Oh bene," dice seccamente il ragazzo in questione mentre raggiungono lui e Peter fuori dalla Sala Comune, "Ha smesso di gridare."

Il quadro si apre e i quattro si precipitano dentro, Sirius che sembra sufficientemente intimorito.

"Scusa Moony," borbotta, le mani in tasca.

Remus lo guarda, un debole sorriso che gli si affaccia alla bocca. "Va tutto bene—solo, forse prova di non fare a pugni con tutti quelli che si avvicinano a me sì?"

Sirius si lascia sfuggire un 'pfft' sprezzante e contemporaneamente fulmina con lo sguardo un gruppo di studenti del secondo anno che ha osato iniziare a camminare nella loro direzione. James è quasi sicuro di aver sentito una di loro stridere per la paura.

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