【𝐂𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝟐✔️】

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È un miracolo che riescano a raggiungere la loro stanza senza che nessuno li sfidi a duello.

"Dico sul serio sai," dice Remus, dirigendosi verso il letto, il fiato più corto di quanto dovrebbe e un sudore nauseabondo che gli ricopre la pelle.

Gli occhi di Sirius si illuminano. "No, io sono S—"

James punta la bacchetta in faccia a Sirius prima che possa dire un'altra parola. "Giuro su Merlino se finisci questa frase."

Sirius soffoca una risata, alzando le mani in segno di finta resa. "Non so perché mi punti quella cosa addosso, è Moony che ha iniziato," manda a Remus una strizzatina d'occhio alle spalle di James che gli fa guadagnare uno sparuto sbuffo.

"Mi piace più lui di te," dice semplicemente James, lasciando cadere la bacchetta.

"Ti prego, non potresti vivere senza di me."

James alza gli occhi al cielo, sbattendo la spalla contro quella di Sirius. "Stronzo."

"Cretino," gli risponde Sirius.

È una bella sensazione, scherzare dopo la giornata che hanno avuto. Un'interruzione della tensione che li ha attanagliati tutti e quattro. Pronti a scattare. James espira e sente le spalle allontanarsi dal collo.

"Scusa Moony," Sirius continua gioviale, "Stavi dicendo qualcosa prima che Jamie ci interrompesse così sgarbatamente?"

Ma Remus sembra aver smesso di prestare attenzione, seduto sul letto con la testa tra le mani, tutto il corpo rigido.

"Remus?" C'è una nuova urgenza nella voce di Sirius mentre fa un passo avanti, anche James si avvicina. A volte, nel giorno della trasformazione, le cose possono accadere troppo presto. Un osso che si rompe ore prima che la luna sia sorta. Un organo che inizia il cambiamento quando il resto del corpo deve ancora svegliarsi. È raro, ma succede, portando a frenetiche visite d'emergenza in Infermeria. La prima volta è stata la peggiore, ma non smette mai di far paura.

"Scusate," dice lentamente Remus allontanando le mani dal viso, e James crede di sentire Sirius tirare un sospiro di sollievo, "Mal di testa."

James quasi ride per quanto sia inadeguato, anche solo guardando Remus si capisce che le parole 'mal di testa' non siano abbastanza.

Passano altri minuti prima che Remus riesca a sollevare gli occhi dal pavimento, guardando direttamente Sirius. "Non ho bisogno che tu mi protegga."

Sirius sbatte le palpebre. "Cosa?"

"È quello che stavo cercando di dire—prima. Che dico sul serio. Non sono un... Invalido," l'ultima parola esce tagliente. "So badare a me stesso."

Una serie di emozioni si susseguono sul volto di Sirius così rapidamente che James non riesce a coglierne nessuna.

"Lo so questo," dice infine.

"Ah sì?" Le parole riescono a malapena a superare i denti di Remus.

Peter, che era rimasto sdraiato a faccia in giù sul letto, si alza di scatto a questo, lanciando a James uno sguardo preoccupato attraverso la stanza. La situazione non sta andando per il verso giusto.

"Sì," Sirius dice, cominciando a sembrare irritato. "Certo che sì. Ma solo perché tu sei in grado di gestirlo, non significa che tu debba farlo."

"Sirius," Remus sembra stanco, passandosi una mano sul viso. "Io—lo apprezzo molto. Ma non ho bisogno di una dannata guardia del corpo."

Sirius sbuffa, incrociando le braccia sul petto. "Stai facendo il drammatico."

"Non lo sta facendo affatto. Sei più pazzo tu quando c'è la luna piena che lui," Peter dice, prima di abbassarsi per evitare il cuscino che Sirius gli tira in testa.

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