Capitolo 13 - Il caso

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NORA

La melodia di Yellow dei Coldplay cullava lentamente il mio sonno, mentre dal van del college stavamo raggiungendo il tribunale di Staten Island per affrontare il nostro primo caso dell'anno o per meglio dire, visto che la maggior parte di noi aveva la stessa età, il primo caso delle nostre vite.
Aron era seduto per conto suo, sempre schivo come sempre, mentre guardava il paesaggio scorrergli sotto gli occhi senza lasciarsi distrarre da niente e nessuno, come se il mondo attorno a lui fosse scomparso.

Il tragitto non durò più di mezz'ora e, una volta giunti a meta rimasi sbalordita dalla grandezza del tribunale che mi si parava davanti: il marmo che ricopriva ogni angolo, i dettagli scolpiti in esso, le travi e le colonne bianche, tutto aveva un qualcosa di pittoresco e artistico. «Salve a tutti» disse una donna sull'entrata, la quale non si presentò, ci condusse solo all'interno dell'edificio, seguita da noi e dalla professoressa che aveva organizzato il corso, la Shelby.

«Ecco, seguitemi. Qui a destra c'è l'aula in cui lavorerete, ora vi spiego in cosa consisterà il compito che svolgete. Anzi, ve lo illustrerà la signorina qui presente» disse la professoressa, lasciando la parola alla donna in tailleur con lo chignon.

«Il caso in questione è il seguente: Samuel Melfish, 76 anni, è stato ritrovato morto nella sua abitazione qui a Staten Island, apparentemente un arresto cardiaco dovuto ad un infarto. Samuel, invalido di guerra costretto a stare sulla sedia a rotelle, aveva una badante, Livia di 54 anni, la quale trascorreva con lui ogni singolo giorno, al contrario della moglie, Susan di 63 anni, che era quasi sempre fuori per lavoro»
La donna smise di camminare e si fermò dinnanzi alla scrivania per infilare gli occhiali da vista che già teneva in mano. «Dunque... pochi giorni dopo il decesso, gli addetti al necrologio rinveniranno un tubetto di cianuro nascosto sotto il letto di Samuel, a seguito un'autopsia decreterà le cause della morte: avvelenamento. Oltretutto, quando il corpo dell'uomo verrà spogliato per effettuare un'autopsia verranno alla luce anche degli evidenti segni di colluttazione, dei rossori e un piccolo taglio all'altezza del collo. I sospetti in un primo momento ricadono sulla moglie ma scattano velocemente alla badante quando, poco dopo, salta all'occhio degli inquirenti un messaggio inviato da Livia a una sua amica, parla di eredità. A peggiorare la situazione, il tappo della bottiglietta di cianuro è stato ritrovato nella borsa di Livia. Questo è quanto, qui avete i documenti, i file, tutte le informazioni degli inquirenti e tre ore di tempo per presentare il lavoro: Marcus Walsh per l'accusa ai danni della signora Livia e Jolanda Myers per la difesa, tutti voi dividetevi in parti eque per seguire il lavoro del singolo»

La spiegazione fu esaustiva, io e Cassie, assieme a Simon e Vanessa, ci unimmo alle ricerche di Marcus e lo aiutammo a presentare una buona accusa. Scartabellammo tutti o fascicoli in nostro possesso, dagli scontrini dei vari acquisti alle tracce di DNA che trovarono sulla scena del crimine (quest'ultime abbastanza inutili dato che vivevano entrambe con lui, quindi erano sull'intero scenario del reato).
«Scusate ragazzi, guardate qua: Samuel era un grande amico di Cleveland Payne, lavora nella banca dove tiene i suoi risparmi, e se avesse aperto un fondo con dei soldi che aveva intenzione di lasciare alla compagna e la moglie lo avesse scoperto?»

«È impossibile» esclamò Simon, senza scollare gli occhi dai documenti. «Nelle indagini non compare e se ne sarebbero accorti indagando, la cassetta di sicurezza è stata trovata con tutti i soldi al suo interno, nessuna delle due donne ha rubato nulla»

Alle sue parole mi fermai un momento a riflettere e seguitai le mie ricerche per qualche altro istante. «Susan stava investendo su una grossa società, possibile che non avesse chiesto neanche un soldo a suo marito invalido che non sapeva certamente cosa farsene del denaro che aveva?»

L'anagramma del mio nome - IN PAUSAWhere stories live. Discover now