3. The morning after

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La luce fioca che trapassava dalle tende della finestra semiaperta stuzzicò i miei occhi incitandomi a svegliarmi, mi strusciai gli occhi ancora assonnati e mi tirai la coperta sopra al naso rabbrividendo al contatto con l'aria gelida della stanza che non riconobbi come la mia, né come quella di Bry, né tantomeno di Nathan.

Mi giravi su un fianco sentendomi osservata
«Buongiorno bella addormentata» la voce roca del ragazzo, il sorriso e i capelli scompigliati fecero riaffiorare alla mente i ricordi della sera precedente.

«Buongiorno..» forzai un sorriso non riuscendo ancora a capire come ero finita là dentro, informazione che non tardò ad arrivarmi quando riconobbi in giro per la stanza tutti i miei vestiti sparsi sopra al comodino, sotto al letto e sulle mensole

Fortunatamente avevo ancora addosso il mio intimo.

Mi girai con le guance paonazze verso il ragazzo che ridacchiava molto probabilmente per l'amnesia che mi stava invadendo.

«Non dovresti fare sesso da ubriaca Cassidy» disse dandomi un buffetto sul naso.

La sentenza mi riportò alla mente i ricordi che si facevano sempre più nitidi provocandomi ancora più imbarazzo.

Merda.

«Non ti ricordi nulla vero?» disse ridendo nuovamente e mettendosi a sedere sulle coperte bianche stropicciate, annuii timidamente e abbassai lo sguardo rigirandomi una ciocca di capelli fra le dita
«Allora, io sono Alex ti ho offerto una vodka ieri sera, mi hai trascinato a ballare mi hai bacito e..»

«Quello che è successo dopo me lo ricordo» lo fermai imbarazzata, se non altro mi aveva ripetuto il suo nome e quella era una bella cosa visto che l'avevo completamente rimosso dal momento in cui l'aveva pronunciato.

«Dovrei andare..» dissi con un filo di voce raccattando per la stanza i miei vestiti e le scarpe che dio solo sa come avrei fatto a rimettere con i piedi totalmente doloranti dalla sera precedente intrappolata in quegli arnesi da tortura

«Mmh, si» disse lui guardandosi in giro molto probabilmente alla ricerca di qualcosa
«Ecco tieni questi, me li riporti dopo che ti sei cambiata, sono al quarto C» disse infine sfoderando un meraviglioso sorriso e porgendomi una t-shirt piegata perfettamente e dei pantaloncini che sembravano quelli che usano i calciatori, ringraziai mentalmente il fato per avermi dato la possibilità di non dover rientrare nuovamente in quella sottospecie di vestito peggio di quelli che usavano le dame del settecento.

«Grazie mille» sussurrai con la voce piena di imbarazzo, di calzate ne avevo fatte, ma da li a risvegliarmi nella stana di uno sconosciuto dopo averci fatto sesso da ubriaca ce ne correva di strada

«Figurati, volevo solo sapere se posso avere il tuo numero..» disse grattandosi la testa.

Presi carta e penna dalla scrivania e scarabocchiai il mio numero a caratteri cubitali accompagnato dalla scritta 'xCass' glielo porsi e lui lo lesse attentamente prima di lanciarmi un'ultimo sguardo

e salutarmi.

Uscii dalla porta per recarmi nella mia camera quando mi sentii trascinare via per un braccio da qualcuno
«Ora tu mi dici cosa è fottutamente successo con quel fottuto ragazzo» sputò acida la mia amica arcobaleno. Risi per l'attentato alla mia vita che aveva pianificato solo per sapere alcuni infimi, o forse non così infimi, dettagli sulla nottata che avevo appena trascorso

«Nulla di che..» dissi infilandomi nervosamente una ciocca dietro all'orecchio

«C'hai fottutamente scopato amica!» disse con gli occhi che le brillavano dall'euforia, scoppiai a ridere, 'fottuto' è sicuramente la sua parola preferita.

«Ero ubriaca, altrimenti non l'avrei fatto» dissi abbassando gli occhi per fissare i miei piedi scalzi che erano a contatto con il pavimento gelido del corridoio

«Ci pensi ancora?» mi domandò poggiandomi una mano sulla spalla «Era ubriaco anche lui..» cercò di scusarlo la mia amica.

Anuii insicura e mi diressi verso la mia stanza per cambiarmi, lasciandola sola in mezzo al vuoto, d'altronde chi si sveglia alle 6 di mattina?

«Non ci pensa più a lei!» mi urlò Bry dalla sua postazione, le feci un segno con la mano per darle a d'intendere che avevo afferrato, anche se non ci credevo.

Infondo, lui non mi hai mai guardata come guarda lei, non mi ha mai dato le attenzioni che rivolge a lei; in fondo dovremo essere migliori amici no?

E infatti i migliori amici non si amano e non si baciano, è la regola.

Mai io la regola non l'avevo studiata, e nemmeno messa in pratica.

Mess my dainty heartWhere stories live. Discover now