Un bel bagno era quello che vi serviva

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«Mi è venuta un'idea» sussurrò lui.
«Se ha a che fare con la cantina, allora abbiamo pensato la stessa cosa» sussurrò lei.
«Come fai a sapere della cantina?» sussurrò lui.
«Non è la prima volta che vengo rinchiusa in questo palazzo» gli fece l'occhiolino lei.
Bilbo sorrise e annuì. Scesero insieme in cantina, senza farsi né vedere né sentire, e presero le chiavi. Si divisero il mazzo e andarono di sopra, dove i Nani erano imprigionati. Cora vide che Bilbo si stava dirigendo verso Thorin. Gli mise una mano nel braccio e lo fermò.
«Vado io dal simpaticone» sussurrò.
«Vedete di non farci scoprire coi vostri litigi infantili» sussurrò Bilbo.
Cora si mise una mano nel petto con fare teatrale. «Infantili? Ti pare?»
Bilbo rise e la spinse, per poi andare verso altri. Cora rise sottovoce e si diresse da Thorin. Sbirciò dentro la cella e lo vide di spalle con le braccia conserte. Si trattenne a stento dal fargli uno scherzo. Non voleva certo deludere Bilbo.
«Ehi man, guarda cos'ho» sussurrò.
Thorin si voltò e guardò le chiavi che aveva in mano. La guardò e sorrise. Cora ghignò e aprì la cella. Passò subito alla prossima, liberando metà dei Nani, mentre l'altra metà li liberava Bilbo. Una volta tutti fuori dalle celle Bilbo si mise in testa del gruppo e li condusse nelle cantine. Cora rimase a chiudere la fila, intimando ai nani di fare silenzio.
«Non ci credo, siamo nelle cantine!» si lagnò Kili.
«Dovevi portarci fuori, non ancora più all'interno!» protestò Bofur, dietro di lui.
«So quello che faccio» si difese Bilbo.
Fecero attenzione a non svegliare le guardie e si radunarono tutti davanti ai barili.
«Entrate tutti nei barili» disse Cora, affiancando Bilbo. «Presto!»
I Nani protestarono.
«Siete pazzi» disse Dwalin. «Ci troveranno.»
«Non se vi muovete» disse Cora.
«Vi prego! Vi prego! Dovete fidarvi di noi» disse Bilbo.
Nessuno si mosse. I Nani non erano molto collaborativi. Cora si irrigidì, attirando l'attenzione di Bilbo.
«Che c'è?» chiese.
«Gli Elfi. Hanno trovato le celle vuote. Non c'è più tempo!» rispose Cora, guardandolo.
Bilbo guardò Thorin.
«Fate come dice!» ordinò quest'ultimo.
Ci furono svariate proteste da parte di tutti, ma alla fine si infilarono tutti nei barili. Bofur tirò fuori la testa e guardò Bilbo e Cora.
«Adesso che facciamo?» chiese.
Gli altri Nani tirarono tutti fuori la testa e guardarono Bilbo e Cora, in piedi.
«Trattenete il fiato» rispose Bilbo, mentre Cora si avvicinava alla leva.
Senza preavviso, Cora abbassò la leva e la botola si aprì. Fece rotolare tutti i barili, che caddero del nel fiume che scorreva sotto il palazzo. Scesero tutti i barili e la botola si richiuse. Bilbo e Cora si guardarono, come dire "e mo'?". Sentirono le guardie scendere le scale e cercarono di usare il loro peso per riaprire la botola. Questa si aprì giusto in tempo e i due finirono in acqua. Bilbo si aggrappò al primo barile che vide, sputando acqua. Cora si assicurò che si fosse aggrappato bene, poi prese un bel respiro e andò sott'acqua. I Nani guardarono il punto dev'era sparita, chiedendosi se fosse affogata. Ma lei riaffiorò in testa, spaventando Thorin. Lui la afferrò per il colletto, con tanta di quella gentilezza che non potete immaginare, e si assicurò che non sparisse più di sotto. Quando la corrente li portò fuori dalla grotta sotterranea, furono presto avvistati. Legolas ordinò di dare l'allarme e corse loro dietro. Il passaggio fu chiuso e i Nani iniziarono ad ammassarsi davanti al cancello, spinti dalla corrente. Come se già gli Elfi non bastassero, a rompere le scatole arrivarono anche gli orchi. Cora si liberò dalla presa di Thorin e si issò sul suo barile. Usò i bordi del barile per restare in piedi e con un salto tornò indietro, volando sopra la testa dei Nani. Finì in acqua, dietro i barili dei Nani e nuotò verso la riva. Come ci arrivò, si mise in piedi e tirò fuori i pugnali. Fece fuori un paio di orchi, buttando poi i loro corpi in acqua. Arrivò sul ponte sopra la chiusa e uccise l'orco che la stava caricando.
«Kili!» urlò, attirando l'attenzione del Nano. «La leva!»
Il Nano guardò la grande leva che comandava la chiusa e uscì dal barile. Raggiunse la riva e combatté contro gli orchi che gli intralciavano la strada, aiutato dall'ascia che gli passò al volo il fratello. Cora lo vide con la coda nell'occhio avvicinarsi alla leva. Uccise un altro orco e fece per raggiungerlo, quando vide Bolg che tirava fuori un arco e mirava verso il Nano.
«No» sussurrò Cora.
Si lanciò verso Kili, nel momento in cui la freccia partì e la beccò nella gamba. Cora cadde a terra, sotto lo sguardo stupito di Kili. Non fece in tempo a guardare l'orco che aveva beccato la ragazza, che una freccia lo beccò anche a lui nella gamba. Un orco stava per attaccare i due, quando una freccia lo trafisse. I due guardarono nella direzione di provenienza della freccia e videro Tauriel spuntare dalla vegetazione. Altri Elfi spuntarono dal nulla e iniziarono a uccidere i nemici. Kili si fece coraggio e raggiunse la leva, tirandola giù e aprendo la chiusa, permettendo ai Nani di proseguire dentro i loro barili. Alcuni di loro si aggrapparono al ponte, tenendo il barile di Kili, in modo che lui si potesse calare dentro. Cora lì guardò allontanarsi e si mise lentamente a sedere.
«Stai bene?»
Si girò verso la voce, vedendo che era nientemeno che Legolas. Impugnava l'arco con una presa salda, mentre s'inchinava per guardarla. Lei si tirò fuori la freccia e la buttò a terra.
«Ho passato di peggio» rispose.
Legolas le offrì una mano per aiutarla ad alzarsi, che fu accettata senza esitazioni. Rimase in piedi a fatica. Si strappò una parte di mantello e si fasciò velocemente la gamba. Guardò in direzione dei Nani, che venivano trasportati via velocemente dalla corrente del fiume. Guardò Legolas e gli fece segno di andare. Lui annuì e si lanciò all'inseguimento. Cora staccò un grosso ramo da un albero e si buttò in acqua con esso. Raggiunse i Nani solo quando loro avevano seminato sia gli orchi che gli Elfi.
«Oh eccoti» disse Fili, sorridendo. «Ci mancava la nostra ragazza.»
Cora sputò un po' d'acqua. «Io non sono la vostra ragazza!»
«Certo che no, sei la nostra palla al piede» scherzò Thorin.
Le porse la mano per aiutarla a uscire dall'acqua. Lei esitò un momento, poi afferrò la sua mano e lui la tirò fuori. Cora si stiracchiò appena, ignorando il dolore alla gamba. Non era il momento. Guardò i Nani e vide che c'era Kili che aveva bisogno d'aiuto. La ferita alla gamba perdeva sangue. Si tolse il mantello, o quello che ne rimaneva e si precipitò verso di Kili e lo aiutò, sotto lo sguardo degli altri Nani. Kili urlò di dolore quando Cora strinse la fascia, ricavata dai resti del mantello, nella gamba e, con un "scusa" da parte sua, fece il nodo alla fascia. Cora si alzò. Vide Thorin avvicinarsi. La guardò.
«Sai, coi capelli bagnati sembri quasi simpatica» disse.
«Oh, man, sei pessimo a fare complimenti» ghignò lei.
«Oh, vuoi insegnarmi tu?» rispose lui, scocciato.
«Pff, non ne vale la pena» disse lei.
«Santo cielo, non iniziate per favore!» s'intromise Bilbo.
Si mise tra i due e li fece allontanare. Cora guardò Thorin con un ghigno divertito, mentre permetteva a Bilbo di spingerla a fare qualche passo indietro.
«Se non la smetti, quel sorrisetto te lo tolgo a suon di schiaffi!» urlò Thorin, mentre veniva allontanato dalla ragazza.
Lei ghignò ancora di più e gli fece una smorfia. Bilbo si mise davanti a lei e incrociò le braccia davanti al petto, guardandola male. Lei lo guardò. Poi guardò nuovamente il Nano. E di nuovo lo Hobbit.
«Solo perché ti ho preso in simpatia» fece lei, lasciando perdere Thorin.
Si sedette nella roccia più vicina al fiume e rimase a guardare l'acqua. Lanciò uno sguardo al cielo, immaginando di vedere Heimdall che la guardava. Accanto a lei apparve l'immagine di Loki, che la guardava. Lei guardò lui e sorrise. Non parlarono, rimasero a guardarsi per qualche secondo. Cora si portò le mani ai capelli e iniziò a strizzarli, tornando a guardare il fiume davanti a lei.
«Come sta Thor?» chiese.
«È preoccupato » rispose lui. «Non ho detto a nessuno che sono riuscito a trovarti. Nemmeno a lui.»
«Perché no?» chiese lei. «Merita di sapere come lo meritavi tu.»
Loki non rispose. Guardò i Nani dietro di loro, per poi tornare a guardare Cora. «Come ti stanno trattando?.»
«Come una sconosciuta. Ed è così che dev'essere» disse lei. «Se fanno i gentili c'è il rischio che mi affezioni. Non è quello che voglio. Infondo, lo sto facendo solo per avere una chance di tornare a casa.»
«Potrai sempre tornare a salutarli» disse lui.
Lei lo guardò e fece un no con la testa, poco convinta, per poi abbassare lo sguardo a terra.
«Hai paura» disse lui.
Lei alzò lo sguardo su di lui.
«Paura?»
«Paura di affezionarti e perderli come hai perso.. lui» disse lui.
Lei lo guardò con gli occhi lucidi. Lasciò cadere la testa, guardando in basso. «Già.»
Del movimento attirò l'attenzione di Loki. «Fatti coraggio, hanno bisogno di te. A presto, My Lady.»
Cora alzò la testa giusto in tempo per vedere il suo sorriso, prima che la sua immagine sparisse. Si asciugò velocemente gli occhi e si alzò. Prese un bel respiro e si voltò, trovandosi da sola. Poco più lontano sentì la voce di Balin che mercanteggiava con qualcuno. Si avvicinò.
«Guarda chi c'è, Bard!» fece lei, avvicinandosi.
L'uomo smise di parlare col Nano e la guardò. «Cora?» disse lui. Sorrise. «Non sei cambiata d'un giorno.»
«Tu invece sei più vecchio» scherzò lei. «Ora hai i capelli bianchi.»
«Alcuni di noi sono solo uomini» sorrise lui.
«Già, hai ragione» disse lei, lanciando uno sguardo al Nani, che li guardavano senza dire niente.
Chiese silenziosamente loro cosa si fosse persa, mentre Bard caricava le botti nella chiatta. I Nani le dissero in fretta cos'era successo e cosa cercavano di fare. Cora annuì e fece loro segno di far fare a lei. La voce di Bard la riportò a guardarlo.
«Cosa ci fai con questi.. mercanti?» chiese lui.
« Loro emm » disse lei. « Li sto usando come biglietto di ritorno.»
«Di nuovo in esilio. Cos'hai combinato sta volta?» chiese lui. «Non hai cercato di scatenare guerra con i giganti, vero?»
«Il mio obbiettivo era un altro, quello è stato solo un malinteso» sbuffò lei.
«Come no. Allora cos'hai combinato?» chiese l'uomo. «Anzi, sai che ti dico? Non voglio saperlo.»
«Forse è meglio..» disse lei, lanciando uno sguardo alla chiatta. «Senti, perché non ci porti con te, cosi possiamo continuare a parlare?»
«Cora..» fece lui. « Lo sai, si entra a Pontelagolungo solo col permesso del governatore. Tutte le sue ricchezze vengono dagli scambi col Reame Boscoso». Salì nella chiatta e prese la cima per piegarla ordinatamente. Guardò prima i Nani, poi nuovamente Cora. «Li metterebbe ai ferri, prima di rischiare l'ira di re Thranduil». Lanciò la cima a Balin. «Tu potresti venire, se vuoi.»
Cora sbuffò sconsolata e guardò i Nani. Loro le fecero segno di continuare a provare.
«Si ma.. ci sono comunque modi per entrare senza essere visti» disse Cora.
«Certo » affermò Bard. «Ma per quello, vi ci vorrebbe un contrabbandiere.»
«Per il quale pagheremo il doppio» s'intromise Balin.

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