33. LuMoonrise Books

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Due giorni dopo il mio telefono squillò

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Due giorni dopo il mio telefono squillò. Il numero non era registrato nella mia rubrica.
Era Jay Donovan della casa editrice.
«È tutto pronto» disse. «Il contratto aspetta di essere firmato solo da lei!».
«È fantastico, sarà un onore per me poter lavorare per vostra casa editrice!»
«Il piacere sarà tutto nostro. Le ho mandato il contratto anche tramite email così può controllarlo. Intanto le do appuntamento per domani mattina».
«La ringrazio Donovan».
«Si figuri. A domani!»
«A domani» lo salutai.

Il giorno della firma del contratto ero così emozionata che misi in secondo piano l'idea di dover lavorare fianco a fianco con Alexander.
Finalmente avrei fatto un lavoro dove sarei stata retribuita bene e soprattutto non mi sarei più sporcata di caffè con la macchinetta pazza del Black & White Muffin.
Quando uscii dalla mia stanza, mio padre e mio fratello Matthew erano in cucina ad attendermi.
«Siamo così orgogliosi di te» disse papà abbracciandomi e io mi lasciai cullare dalla sua stretta.
Matt si avvicinò a noi e con fare goffo mi porse un piccolo portafortuna.
«È questo cos'è?» gli sorrisi guardando il peluche a forma di maiale che mi aveva appena affidato.
«Lui è il Tatù, mi porta sempre fortuna quando ho un compito in classe. Spero possa portare coraggio anche a te!»
Tirai mio fratello a me e lo abbracciai talmente tanto forte che quasi gli mancò l'aria.
«Sei adorabile» gli dissi.
«Anche tu, però mi stai soffocando!!».
Gli scompigliai i capelli per poi lasciarlo andare.
«Va bene, adesso però devo andare» li informai guardando l'orologio appeso in cucina.
Erano le 8 e io dovevo essere a lavoro per le 9.
Avevo il tempo necessario per prendere la metro senza farmela di corsa.
Il mio nuovo lavoro mi stava aspettando e io non vedevo l'ora di varcare la porta della LuMoonrise Books.

«La LuMoonrise Books non accetta sbagli» disse Flo non appena mi vide entrare. Sembrava aspettasse solo me.
"Buongiorno anche a te" pensai tra me e me.
«Royce Wood e Alexander Noel sono due grandi nel mondo dell'editoria e non possono permettersi, nella loro azienda, ma anche nella vita, di avere persone che siano dei perdenti» Flo mi fece strada verso l'ascensore.
«Charlotte Foster, hai mai lavorato in una casa editrice?» Chiese con fermezza.
Scossi la testa.
«È la tua prima volta??» quasi gli uscirono gli occhi delle orbite.
Si portò entrambe le mani sulle tempie massaggiandole un po'.
«Che Dio ce la mandi buona» sussurrò.
«Farò del mio meglio. Tengo a questo lavoro e non mi lascerò sfuggire questa occasione» dissi cercando di farmi valere ma anche per tranquillizzarla.
Flo non mi stava simpatica e nemmeno io a lei, ma sembrava tenere molto al suo lavoro.
«Lo spero Foster. Detto questo, ti aspettano all'ultimo piano».
«Ti ringrazio» le dissi aspettando che le porte dell'ascensore si aprissero per entrare.
Flo rimase a fissarmi fin quando queste non si richiusero.
Mi sembrò di trattenere il respiro. Quella ragazza mi metteva una certa ansia.
Flo era una bellissima donna, ma sicuramente aveva bisogno di prendere dei calmanti. Era troppo nervosa!
In ascensore cercai di rilassarmi.
Respirai lentamente e a pieni polmoni.
Quando l'ascensore arrivò al piano, trovai ad attendermi Jay.
«Charlotte, buongiorno! Come sta?»
«Molto bene, grazie» risposi sincera. Ero emozionata.
«Mi segua, prima di iniziare devo farle firmare il contratto».
Jay mi fece strada verso il suo ufficio.
Durante il tragitto mi guardai attorno per vedere se Alex era qui, ma non lo vidi.
«Ecco a lei» disse porgendomi il contratto. «Si prenda pure tutto il tempo che vuole per rileggerlo. Io sarò nella stanza accanto per sbrigare alcune cose. Ma se ha bisogno sa dove trovarmi».
Annuii, prendendo posto.
Aspettai che Jay uscisse per dare una seconda lettura al contratto.
Era perfetto.
Così perfetto che non poteva essere vero.
Ne avevo parlato con papà e anche con un amico di papà che faceva l'avvocato. Era un ottimo contratto per una ragazza giovane come me.
Nell'ultima pagina, erano già presenti le firme di Royce e Alexander. Mancava solo la mia.
Mi presi qualche secondo per me, prima di firmare.
Stavo vivendo un sogno.
Presi un forte respiro e... bussarono alla porta per poi aprirla.
«Jay ho bisogno di te nel mio ufficio!» alzai lo sguardo e lo vidi.
Presa dal panico mi alzai.
«Buongiorno Alexander, sono qui per firmare il contratto» gli sorrisi.
Alex rimase in silenzio a guardarmi.
«Comunque Jay è nella stanza accanto» continuai. Non c'eravamo più sentiti dopo quella sera a casa sua.
«Bene. Vado a cercarlo» rispose freddo.
Non mi stupì il suo comportamento.
Ero stata abbastanza chiara con lui. Noi due non saremmo mai più potuti essere di nuovi amici.
Apprezzavo quello che aveva fatto per me ma non volevo che qualcuno lì dentro mi considerasse una raccomandata, volevo guadagnarmela quella opportunità che mi era stata data.

PERFETTI SCONOSCIUTI (COMPLETA)Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon