6. Carl

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"Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti."

Luigi Pirandello

E sulle note di "I Will Survive" di Gloria Gaynor mi svegliai quella mattina piena di forze.

Non capii neanche io il perché ma quel lunedì non fu tremendo come temevo.

Come da routine mi alzai, feci colazione con mio fratello con uova strapazzate e bacon per poi accompagnarlo a scuola.

Le strade di Chicago erano ricoperte dalla neve ed entrare al B&W Muffin fu confortante.

Il calore del locale con il suo profumo di dolci mi fece sentire a casa. Come quando mia madre ogni domenica mattina preparava la sua speciale torta di mele.

Era bello svegliarsi e alzarsi con l'odore dei suoi dolci appena sfornati.

Papà adorava guardare mia madre ai fornelli mentre io amavo aiutarli apparecchiando la tavola. Matthew era troppo piccolo per fare qualcosa ma dal suo seggiolone ci osservava incantato. Probabilmente mio fratello non ricordava nulla di tutto questo ma erano stati tempi belli quelli.

Olivia era un'ottima cuoca e papà e io amavamo ogni suo piatto.

Quando Liv se ne andò, con lei andarono via anche i cibi sani.

Per mesi mangiammo roba surgelata e in scatola.

Papà non sapeva cucinare e neanche io. Gli unici sforzi che facevamo erano per il piccolo Matt che non poteva ancora mangiare il nostro stesso cibo.

Pizza, patatine, hamburger, pollo fritto e ancora pizza. Questo era il nostro menù fisso di ogni settimana.

E anche se quel lunedì come tutti i lunedì della mia vita, ero arrabbiata con Olivia, quel giorno, quell'odore di dolci me la fece pensare.

«Ehi Foster, guarda chi c'è!» la voce di Beatrix mi portò ad alzare lo sguardo verso uno dei tavolini.

«Te lo avevo detto!» le dissi soddisfatta «Anche se Adam non è qui, Carl non riesce a stare lontano dai nostri dolci».

«Vuoi davvero chiedergli il numero di suo cugino, lo stesso cugino con il cuore che tu stessa hai spezzato?»

«Sì, il numero di Adam non risulta più attivo, credo che sia a causa mia. Chiuderò questa storia chiedendogli scusa».

«Allora vai, accomodati pure. Ma ti avverto, oggi Carl non sembra di buon umore».

«Devo spaventarmi?»

«Che vuoi che ne sappia io? Ma quel ragazzo mi è sempre sembrato un po' strano».

«Se non sono sexy, a te sembrano tutti strani!»

Ci pensò su.

«Ti do ragione!» rise e prendendo il mio posto, mi permise di andare verso Carl.

«Buongiorno Carl, cosa posso portarti oggi?» sfoggiai il mio miglior sorriso ma Carl non si preoccupò nemmeno di salutarmi.

«Di solito è Bea a servire ai tavoli».

«Lo so ma Beatrix oggi è troppo impegnata per badare a tutti i clienti. Ma non temere Carl, oggi ci sono io a pensare a te!»

«Che fortuna!» rispose sarcastico.

«Allora, oggi vuoi il solito o...»

«Voglio Beatrix Miller. Non ordinerò nulla da una come te».

PERFETTI SCONOSCIUTI (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora