𝑭𝒆𝒂𝒓

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10.
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Quella notte Felix non rimembrò nemmeno a che ora fosse rincasato.
Era talmente preso dal ricordo ancora vivido delle labbra del rosso posate sopra le sue, che dimenticò persino di chiudere a chiave la porta d'ingresso.
Era solo un bacio, era solo piacere corporale quello che gli aveva procurato, quindi perché pensarci come fosse stato il paradiso dell'estasi?
In fondo aveva già baciato qualcuno in passato, anche se non era mai arrivato ad avere alcun tipo di rapporto serio, solamente qualche sollazzo di tanto in tanto, nulla di più.
Ciò che lo turbava, era il potere che Hyunjin aveva su di lui.
Felix sembrava essere alla sua completa mercé; ogni volta che gli stava accanto rimaneva pietrificato dalla sua bellezza, ipotizzato dal suo sguardo. Quel ragazzo lo attirava come il miele fa con le api, ma Hyunjin non rappresentava nulla di così dolce, lui era l'ape regina e Felix una delle sue creature sottomesse.
Il biondo si buttò sul letto e si addormentò poco dopo esausto della giornata.
La mattina seguente aveva il giorno libero, il capo glielo aveva concesso dopo quella sua vittoria e Felix ne approfittò per recuperare le ore di sonno perdute durante le ultime notti.
Si svegliò a metà mattinata con diversi messaggi sul suo telefono.
La maggior parte provenivano dal suo capo che lo informava sul caso della ragazza scomparsa e sulla pena che avrebbe scontato la colpevole, più in basso ce n'erano due di Hyunjin.
Felix non li lesse, piuttosto bloccò il telefono, fece una breve colazione e si mise al lavoro.
Aveva recuperato la cartella di Lee Minho dall'altra succursale e ancora non aveva avuto modo di rimetterci mano da quando l'avevano trasferito.
Non voleva diventare uno di quei poliziotti ossessionati e tappezzare le pareti di casa con foto, foglietti, mappe e fili rossi, in fondo Lee Minho non aveva alcun obiettivo, non cercava nessuno e non aveva alcun modus operandi particolare, uccideva e basta.
Come si poteva seguire una persona tanto imprevedibile? Che pista si poteva seguire? Assolutamente nessuna.

« Cosa intendeva quella volta che mi ha detto che gli servivo vivo...a chi potrei mai servire? »

Non riusciva a far altro che pensare a quelle parole.
Per lui quel criminale sarebbe rimasto un semplice reietto della società, se non si fossero incontrati in quel modo e non l'avesse risparmiato dopo aver pronunciato quella frase.
Ora invece si trovava a dover fare i conti con l'ansia costante che quell'uomo sarebbe tornato nella sua vita. Non poteva permettergli di tenerlo ostaggio persino da lontano, doveva fermarlo, ma non sapeva proprio da dove cominciare.
Aveva una scarsa conoscenza del territorio e non sapeva dove altro raccogliere informazioni, la polizia non aveva granché risorse e ora che anche Jisung era sparito non sapeva a chi domandare. Quello di cui aveva bisogno era un informatore, uno di quelli intoccabili che non temevano nemmeno killer come quel Lee Minho. L'australiano sbuffò sulla sedia e poggiò le spalle sullo schienale; forse era giunta l'ora di cominciare a familiarizzare con la città per conoscere persone e punti strategici utili al suo lavoro e alla sua ricerca.
Si vestì quindi e partì alla ventura, cercando prima di tutto un locale dove pranzare.
Girò diverse vie cercando di memorizzare il percorso, carpendo dettagli come la bandierina rossa fuori dall'edicola vicino al negozio di alimentari, la piccola fontana davanti al parco a destra della banca, il monumento che si ergeva davanti il palazzo di giustizia.
Si fermò un attimo per assimilare le informazioni; non era una città grandissima, ma aveva comunque la sua modesta popolazione e non era facile muoversi da una parte all'altra senza mezzo.

« Ti sei perduto? »

La voce acuta di un giovane ragazzo alla sua destra lo fece voltare.

« Ce l'hai con me? »

Domandò il biondo osservando lo sconosciuto al suo fianco.

« Sì con te, ti stavo guardando da prima, mi sembri un po' spaesato »

ODDinary ❦︎ || Stray Kids || hyunlixTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang