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Angela
-Da che parte?
-Destra
L'astuzia è la percezione del movimento di Angela indicava loro dove andare, soprattutto quando il GPS di Luce impazzì.
-E ora?
-Il centro è un vicolo cieco, e anche a destra, sinistra è ok.
Ma le bastò mettere piede nella galleria di sinistra per capire una cosa.
-GIÙ!
I dardi passarono sopra le loro teste.
-È pieno di trappole, attenzione.
Fecero pochi passi per vedere due crepe, una sul soffitto, e una sul pavimento, corrispondenti e larghe, fatte di proposito.
-FERME!
Tirò per le felpe le amiche, e il fuoco greco liquido scivolò a cascata dalla crepa sopra, facendo un muro. Pochi secondi dopo la colata finì, e nessuno esplose.
-Via libera?-chiese Luce.
-Si, per...10 passi circa.
Poi ci furono altre crepe, altro fuoco greco, altri dardi incandescenti, chiodi sul pavimento, caduta di stalagmiti. Pensò alla volta in cui la Casa 11 aveva fatto una corsa mortale tutti contro tutti. Era una cosa del genere, ma con la lava e più fuoco greco e più dardi. Aveva vinto, arrivando un secondo prima dei gemelli Stoll, anche se loro non volevano ammettere la cosa. La casa di Ermes era sempre stata una famiglia particolare, diciamola così. Ma, nel profondo, quando non si rubavano a vicenda la roba, quando non combattevano tra loro, quando non allagavano accidentalmente il piano di sopra, si davano ad attività che si possono considerare familiari. Per esempio tirare i ragni alla casa sei, a cui fanno proprio schifo. Convincere Percy, Leo e Jason (PS. La regia mi dice che è morto, lui non è mai morto ok?) a creare il laghetto infuocato ed elettrico, si perchè quando si ha un figlio di Poseidone, uno di Efesto, è uno di Zeus si può incendiare l'acqua e renderla elettrica, provare per credere. Che ricordi belli che erano, ma il suo obbiettivo era concentrarsi sul presente, distraendosi avrebbe ucciso le sue amiche. Fu un susseguirsi di trappole, e altre trappole. Dovevano aver paura del loro arrivo. Si paura di 3 tredicenni!
Finalmente quel tunnel dell'orrore terminò ed erano ancora vive.
-Pazzesco! Non siamo morte- disse Luce
Ma l'attenzione di Angela finì su dei passi, passi lenti e pesanti, che avanzavano e facevano eco nell'enorme spiazzo in cui erano finiti. Il mostro rise,  un occhio luminoso emerse dall'ombra, Angela afferrò la lancia, Aurora i pugnali. Luce tremava, impresa a quello che sembrava un attacco di panico.
-Luce...tutto bene?
-T-tu tu hai ucciso mia madre
-Ben detto, cara, e ucciderò anche te, e le altre progenie di Ade. Nico e Hazel mi aspettano in America, o meglio NON mi aspettano. Quindi, facciamo in fretta.
Luce cadde e strisciò all'indietro, fino ad appoggiare la schiena al soffitto, tremando. Avrebbe voluto correre da lei, ma non poteva, doveva attaccare prima che il mostro attaccasse.

Aurora
Aurora mirò alla zampa anteriore destra, correndo, per rendere il colpo più potente. Ma la pelle dell'essere era dura come la roccia. Il pugnale rimbalzò, ma, senza esitazione, scivolò facendo ponte al mostro, si rialzò e tentò di infilzare invece la coda. I risultati furono gli stessi. Angela scagliò la lancia infuocata verso l'occhio. Ma la lancia rimbalzò, l'occhio era di vetro.
-ARGH- Angela imprecò.
Allora Aurora doveva provare a distrarlo usando la voce più dolce possibile.
-Mi scusi, lei chi sarebbe? Ci conosciamo?
Disse con il tono da dama dell'Ottocento, doveva far diventare tutto quel pasticcio un discorso formale, come spesso faceva.
-Te ne dovrebbe importare?
-Le sembra il modo di trattare una ragazzina?! Scioccante la maleducazione dei mostri di oggi.
-Pff...io non sono un mostro qualunque, io sono una mantricora, il Dott. Thorn, così mi chiamano i mortali.
-Ma per favore! Lei? Un dottore? Direi proprio di no.
La stranezza di parlare con un leone gigante, alato, che sparava aculei doveva essere messa da parte.
-Come ti permetti insulsa semidea.
-Da quando si dà del tu agli sconosciuti
Nella sua mente solo un obbiettivo: Deve funzionare!Deve funzionare!
-Oh mi-mi scusi...
"SÌ"
-Cosa vorrebbe fare alla nostra amica Luce?
-Ehm-ehm io-io
Sbattè le palpebre, stava tornando lucido.
-Devo ucciderla
Ok, era tornato lucido. Lei e Angela si scambiarono un'occhiata. La mossa migliore sarebbe stata dividersi, ma in quel caso la mantricora avrebbe attaccato Luce, che non si era ancora ripresa. L'unico modo per distrarlo sarebbe stato dargli fastidio finché la loro amica non si fosse rialzata. Certo, avrebbe fatto l'effetto di una vespa che punge un toro, non lo uccide, e molto probabilmente non si fa nemmeno molto male, ma si arrabbia e sposta la concentrazione su di te. Pericoloso, si, ma era l'unico modo.
La mantricora però attaccò, con una raffica di aculei. Angela e Aurora corsero verso Luce, per prendere PAN e trasformarla in uno scudo.
-Luce alzati! Ti prego!
-Lui ha ucciso mia madre- disse, balbettando un po'.
-Aiutaci!
Ma lei non si alzò. Lasciò loro Pan sotto forma di scudo. Mentre Angela parlava gli aculei, lei cercava di convincere Luce. Non ci riuscì, quando finì la prima raffica Aurora e Angela partirono all'attacco. Mirarono subito alla coda, in modo da farlo girare. Ruggì, e, con un colpo della coda, la scaraventò all'angolo della caverna.

Luce
Luce avrebbe voluto alzarsi, avrebbe dovuto alzarsi. Ma non ci riusciva. Quel mostro aveva ucciso sua madre, le aveva rovinato la vita. Quando le sue amiche corsero verso di lei a chiedere Pan, era riuscita a malapena a sussurrare "Pan, scudo". Ora però Aurora era a terra e Angela stava provando a distrare la mantricora. Poi vide il buio, la lancia di Angela si era spenta, e lei era a terra. La sua amica si alzò barcollando, usando la lancia per sostenersi e facendola accendere. Il mostro ora si stava girando verso di lei, pronto ad attaccare. Ma Aurora, a terra, scagliò il pugnale in bronzo verso la zampa posteriore sinistra. Ma il mostro fece finta di niente. Si girò, ruggì, e disse
-Ora, finalmente...Luce, ahaha
-T-t-t-tu
-Si, ora posso concentrarmi su di te.
Luce doveva alzarsi, o avrebbe condannato lei e, soprattutto, le sue amiche. Angela diede un calcio allo scudo, e Luce lo raccolse, appena in tempo per un'altra raffica di punte. Le sue amiche erano al sicuro, erano tutte rivolte a lei. Prese il coraggio necessario per alzarsi. Una spada, o qualsiasi arma che fosse (giavellotto, lancia, pugnale, scudo, arco e chi più ne ha più ne metta) sarebbe stata inutile contro la mantricora, anche perchè ormai era impossibile avvicinarsi. Ma lei aveva un'arma, quella per cui era sempre stata odiata, ma che era molto potente. "Puoi farcela, devi farcela" diceva una voce nel suo cervello. I suoi occhi divennero neri, neri come la pece, neri come la morte. Divennero grandi e si spalancarono. Angela e Aurora, preparate, chiusero i loro, ma il mostro non lo sapeva. Poi si avvicinò, a passi lenti, fino ad essere a un metro e mezzo dal mostro.
-Oh! Ti sacrifichi! Buona scelta cara.
-Io? Sacrificarsi? Ho la faccia da qualcuno che si sacrifica?
Allora la mantricora la guardò negli occhi, e rimase ipnotizzata.
-Ora via, nel Tartaro Thorn.
-Secondo te funziona?!- disse, già ansimando.
-Si, guarda.
-Il mostro ruggì disperato, mentre il suo viso diventava polvere, gradualmente, e, dopo qualche secondo, si disintegrò fino alla coda.
-Bye mostro.
Pestò la polvere e corse da Aurora, che stava stringendo il braccio, per bloccare il sangue. Angela arrivò zoppicante, sostenendosi con la lancia.
-Sei stata bravissima
-Ma-ma dovevo svegliarmi prima
-È stato difficile per te
Luce si tolse lo zaino e zirò fuori del nettare, che versò un poco sul taglio di Auro.
-È profondo?
Aurora aveva gli occhi chiusi, per non guardare il sangue.
-No, no guarirai subito
- C'è ancora sangue?
-No il nettare lo ha bloccato tranquilla
Allora aprì un occhio per volta.
-Oh menomale!
-Dobbiamo andare avanti, il tempo per trovare Ebe è poco.

Vi garba? Si? No? Forse? Vabbè! Buone vacanze zemidei! Ancora un capitolo o due e tutto sarà finito! Mi scuso per il ritardo, ma ero a corto di tempo e di idee, ora però ci sono le vacanze e ho più tempo. Ho messo molte cose in un capitolo, infatti è un po' lunghino, ma almeno non faccio aspettare. Ciaooo

Legata Dagli Occhi NeriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora