6-Luce

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Luce voleva andarsene, ma, allo stesso tempo non voleva lasciare suo padre. Era notte e non riusciva ancora a dormire...
I suoi nuovi amici stavano dormendo sul divano in salotto. Quando, grazie agli dei, riuscì a prendere sonno, le cose peggioramento. L'ennesimo sogno...all'inizio non fu tanto male.
Era una spece di fantasma, stava guardando la vera se stesa. Era davanti a una ventina di mostri molto grandi...ancora non ne conosceva i nomi. Cinque donne-gallina, dieci donne-serpente, dei piccoli demoni neri a forma di uccelli (le arai). Aveva paura per la se stessa lì davanti. Non aveva armi, sarebbe stata uccisa. Ma, quando i mostri iniziarono ad attaccare, lei spalancò gli occhi, che lacrimazione nero. Tutti i mostri andarono in preda al panico e si immobilizzavano. Poi lei passava tra le trincee della ventina, per niente spaventata, ma con un sorrisetto da sapiente, e, quando le lacrime cadevano sui mostri attteriti, questi si polverizzavano. La lei che vedeva era perfettamente a suo agio, come quelle streghe dal sorriso maligno che adorano essere cattive. La voce di una ragazza le entrò nella testa "Un tempo verrà in cui così mi salverai" era una voce profonda e giovanile "Ma per ora pensa a sfuggire dai guai, impara a usare i tuoi poteri e, alla chiamata, salvami"...si svegliò con il fiato sospeso. Erano le 6, perciò andò a svegliare i suoi compagni.
-Dai ragazzi!
Will e Nico risposero con uno sbadiglio seguito da uno sbuffò, mentre Hazel non si lamentò. Hazel prese la borsa e se la mise a tracolla.
-Tutto a posto Luce?- chiese lei
-Si certo
Aveva l'impressione di dare già troppi problemi, non voleva pure raccontare del sogno di quella notte.
Poi Hazel tirò fuori dalla borsa tre sandwich e li offrì agli altri.
-Come fa a starti tutta quella roba nella borsetta??- chiese Luce, sconvolta. La sera prima infatti da quell'accessorio nero aveva tirato fuori due coperte e dei cuscini gonfiabili...com'era possibile? Ed inoltre, ad ogni occasione, tirava fuori una provetta o cose così.
-Me la ha costruita il nostro amico Leo, un figlio di Efesto, è incantata ha tutto ciò che desideri.
-Tipo Mary Poppins?
-Si, tipo
Era molto brava in epica in prima media...le piaceva molto l'epoca classica, quindi non aveva difficoltà con gli dei...il problema era immaginare che gli dei fossero tuoi genitori. Cioè per metà dio! Per la mente di Luce era un concetto quasi troppo grande per essere accettato...da cosa aveva capito Ade era suo nonno...Wow!
C'eea un piccolo problema...se c'era un'infermeria e c'erano dei mostri da combattere era pericoloso...era mai morto qualcuno? Molto probabilmente si...per fortuna al momento aveva tre semidei a guardarle le spalle, ma dopo?
-Noi scendiamo...ci prepariamo e ci raggiungi sotto la Torre dell'Orologio- disse Nico.
-Ok
E poi quello...gli incubi? Salvare chi? Mentire a suo padre era giusto?...scoppiò in un pianto...non poteva lasciarlo così...
-Non posso lasciare mio padre così
-Tranquilla Luce...è meglio per te e per lui...quanti anni hai?-chiese Will con voce dolce.
-Ne ho compiuti tredici l'altro ieri...
-Allora i mostri inizieranno ad attaccare...dobbiamo proteggere te e tuo padre.
Sentì le prime lacrime che scendevano..
-Will...chiudi gli occhi
E scoppiò in un pianto...che bella figura ...aveva già pianto duemila volte in 3 giorni...riuscì a calmarsi e gli occhi tornarono normali...
-Ok Will...a posto
-Ehm grazie...
Andarono tutti e quattro sotto...davanti alla porta lì aspettava un alano...Hazel lo accarezzò e si trasformò in O'Leary...poi tornò un alano con un guinzaglio.
-Ci vediamo tra un'ora.
-Fai attenzione
-Tranquilli
Andò su. Mise a posto tutto e si vestì...aspetto mezz'ora...avrebbe voluto guardare il cellulare ma Nico aveva detto di tenerlo spento perchè attirava i mostri...rilesse quindi un libro che già aveva messo in valigia:-Come fiori che rompono l'asfalto.
Era un libro che le piaceva molto...quelle storie sugli attivisti la appassionavano.
Attese e dopo mezz'ora il campanello suonò.
-Amore!- entrò suo padre. Era alto con i capelli scuro e gli occhi marroni. Aveva trovato un posto come direttore marketing in una multinazionale poco prima che Luce nascesse...il riscatto di una vita passata in orfanotrofio.
-Come stai papi?-cercò di essere il più felice possibile
-Bene Luce...tu?
-Benissimo-Sempre con quel tono di voce da: non ho appena fatto dormire tre amici in casa di sedici anni, uno che a quanto pare può curare con la luce, uno che evoca scheletri e l'altra una maga con la borsa da Mary Poppins...inoltre non ho appena scoperto di essere nipote di Ade...nooooooo.
Si abbracciarono, un abbraccio caldo, che fece sentire al sicuro Luce come non mai.
-Devo partire...il pullman parte tra poco e devo ancora ricaricare la tessera per i trasporti...
-Ci saluteremo meglio sta sera
Le diede un bacio sulla guancia
-Fai attenzione!
-Certo papà! A stasera
Stava per piangere per tutte quelle cose che gli teneva nascosto, ma si trattenne.
-Vado
Scese le scale alla velocità della luce e si diresse, a piedi, a Piazza San Marco...erano già le 7.20.

¤Buonsalve zemidei, spero che vi sia piaciuto...non succede molto, ma credo che per domani riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo: la prima parte del piano¤

Legata Dagli Occhi NeriWhere stories live. Discover now