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Angela
Furono due mesi bellissimi. Insieme a Luce e Auro affrontavano la vita al CHB senza problemi. Era divertente. La aiutavano a fare scherzi (contro la volontà di Auro) e terrorizzavano i gemelli Stoll, che se ne stavano alla larga, per paura che si ripetesse ciò che era accaduto mesi prima. Ma era veramente troppo chiedere un'intera vita così? Forse si per i semidei...
Questo lo comprese dal fatto che era in viaggio per Roma, su un pegaso. Allegria!
Tutto era nato solo 2 giorni prima...
Era una giornata tranquilla, fino al falò, quando gli occhi di Rachel si illuminarono...profezia...
Molti trattennero l'istinto di ficcarle qualcosa in bocca, pure lei. Ma la lasciarono parlare.
Per non veder sorgere la dea più oscura
Dovrete sconfiggere la paura
E fermare il sacrificio della dea imprigionata
E mentre canterete vittoria, la verità sulla candida ragazza sarà rivelata
Partite subito, prima che arrivi il giorno del suo pieno potere
Lei con altre due ragazze dove lei è più vicina dovranno andare
Ricordava perfettamente l'espressione di Luce, che sembrava collegare i fili come una macchina dei figli di Efesto.
-Mh...candida...non intenderà mica me vero?
-Ehm...mi sa di sì-le aveva risposto lei. Candida, Luce...c'era somiglianza...
Luce si stava per mettere a piangere, benché fosse tra le ragazze più coraggiose che Angela conoscesse.
-Ehm...altre due ragazze siete voi?-disse rivolgendosi a lei e Auro
-Puoi scegliere- disse Nico
-Allora...loro.
Aurora
Aurora vedeva davanti a sé Annabeth, nell'udienza che aveva dato alle tre il giorno precedente
-La..la dea deve essere Nyx, la notte.
-Lei vive nel Tartaro...dobbiamo andare alla Casa di Ade?
-No...è fuori uso ormai...ma ma io so un altro modo...non è sicuro, certo, ma deve essere l'unica...dovete andare nel covo di Aracne...do-dove io e Percy- la voce le si spezzò, non continuò la frase...
-Dove si trova?- aveva chiesto Luce
-A Roma...in un incrocio. Dovrete scendere da lì...è ormai impossibile farlo seguendo le orme dell' Atena Parthenos...dovrete calarsi...ma se cadrete...
Sapeva la risposta, una che lei, nei termini che usava un suo amico alle medie, in Italia sarebbe stato: Glu glu no more bau bau...in poche parole sarebbero caduti nel Tartaro e...fine della loro storia.
-Conosco bene Roma- aveva detto lei
-Idem- concordò Luce
-Potete farcela...facendo attenzione.
Erano le parole che Aurora odiava di più...le uniche per cui, al contrario del solito, finiva per inalberarsi. Le aveva da sempre odiate. Ma secondo te non faccio attenzione? Mi butto giù di proposito nel covo di Aracne? Mi lancio contro un mostro disarmata? Almeno se le avessi detto buona fortuna non avrebbe fatto così. Faceva così dqa quando sua madre la chiamava quando era in bici per dirle di fare attenzione. Si sua madre...lei era una figlia di Estia...così la chiamavano, ma più che altro era "un dono semidivino di Estia", aveva la sua dolcezza, la capacità di usare le parole, di essere generosa...ma non era propriamente sua figlia...era stata donata dalla dea ai suoi genitori, tipo come premio di miglior famiglia del mondo. Ma era da sempre stata semidea nel sangue, anzi secondo i figli di Atena sarebbe potuta rivelarsi più potente, in quanto dono degli dei. Oramai considerava Estia la sua madre di una famiglia allargata, sapeva che per il sangue discendeva da lei.
Ora, in groppa a Timballo, stava volando sul mar Atlantico, e tornando in Italia.

Luce
Luce non voleva essere lì. Voleva essere al campo, non ha cercare una dea o una dio che veniva sacrificato alle tenebre in modo che prendessero il controllo. Ma già da un lato lo sapeva, lo aveva appreso al CHB, c'è sempre qualcuno con manie di grandezza che vuole prendere il controllo e ammazzare tutti.
Da cosa aveva capito la notte l'ottava contro il giorno, oltretutto suo figlio, per prendere il controllo...per sconfiggerlo sarebbe dovuta diventare più potente ed ecco l'idea: un bel sacrificio. Quindi sarebbero dovute rimanere sveglie durante la notte, o i mostri sarebbero stati più potenti e sarebbe stato facile uccidere. Mai nella vita era stata più appesa as un filo, ma oramai era così, doveva accettarlo.
-Vedo la Spagna- urlò Auro
E il pegaso scese a terra.
Nico
Si alzò di scatto dopo quel sogno. C'era Ade che urlava, anche se più calmo dell'ultima volta, e poi iniziava un ologramma in bianco e nero.
C'era una ragazza simile a Luce, ma aveva sui 30 anni, che usciva da un bar, era notte fonda. Sorrideva e camminava tranquilla. Poi apparve una mantricora, ma non una qualunque, quella mantricora...il "Mr Thorn" quello che aveva provato ucciderlo anni prima, quello che aveva rapito Annabeth. Lei non se ne accorse, continuò ad andare avanti e fu sbranata. Lasciata lì, era Venezia, nel sestier Cannaregio.
Nico tentò di svegliarsi, ma non ci riuscì.
Poi un altro ologramma. Sta volta c'erano lui e Bianca, felici, mentre squadre piangeva e abbracciava una ragazza sui 25 anni magra e alta. Poi il traghetto su cui erano partì, la ragazza scese un attimo prima e Nico ne vide il volto, stava salutando con le lacrime agli occhi, era la ragazza della visione prima.
Gli bruciavano gli occhi...chi era lei?
Poi le tornò in mente: "uccisa con dei morsi nel Sestier Cannaregio".
Era la madre di Luce. "Ma cosa ci faceva negli anni Quaranta? Perchè lì salutava piangendo? Era un'amica di Bianca?"
Poi un fulmine schizzo nella testa del corvino..."se Luce era la nipote di Ade lei...lei era una sua figlia...quindi è...è mia-mia so-sorella?
Ormai aveva gli occhi lucidi. Troppa verità lo stava sconvolgendo. Bussò qualcuno alla Casa 13.
-Permesso-esclamò poi si precipitò da lui.-Tutto bene?
-Si, Will
-Stai mentendo
-Si
E si calmò tra le sue braccia, continuando a pensare.

Legata Dagli Occhi NeriWhere stories live. Discover now