1-NICO

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Nico odiava dover fare missioni per conto del padre, soprattutto quando nemmeno sapeva bene cosa fare... l'ultima volta una di queste stupide missioni lo aveva portato al campo Giove, per poi finire nel Tartaro e tanto per non farsi mancare nulla in una giara di bronzo nei sotterranei di Roma...
Ma sta volta era andato comunque...non ne poteva più di catturare anime fuggitive anziché starsene al campo con Will e i sette. Sarebbero tornati dal campo Giove per salutare quel giorno, ma ovviamente lui NON potevaaa, doveva starsene negli inferi con sta puzza di zolfo...
Nico non era mai stato così triste per non aver incontrato persone, ma era cambiato negli ultimi tempi... anche se gli suonava ancora strano quel pensiero...

Persefone aprì la porta del palazzo di suo padre, non era mai stata così accogliente...la situazione doveva essere grave, gravissima. Dal momento che era l'equinozio di primavera, era presente anche la zia Demetra, una presenza irrilevante, tranne per le urla contro i cuochi-zombie per obbligarli a cucinare più cereali.
-Ehm...lo sai che non mi rivelgerei a te se non fosse di massima importanza...-il figlio di Ade annuì seccato- Ma È di estrema importanza...Tuo padre è impazzito!
Nico non alterò la sua espressione, Ade viveva tra zombie e anime depresse
da 3000 anni e un po'... non c'era da stupirsi se fosse diventato uno squilibrato mentale...magari una vacanzina lo avrebbe aiutato. I suoi svaghi erano guardare le anime torturate nei campi della pena, giocare a carte con Caronte e stare con Persefone (e poi se con lei e sua madre non diventi pazzo è già strano...). Guardando lo sguardo di Nico, ancora perfettamente calmo, alzò la voce:- URLA, SBRAITA, PER POI NON MANGIARE NE BERE PER GIORNI, DICE DI AVER FATTO UN CASINO E PASSA DA GRECO A ROMANO, FA SCAPPARE LE ANIME E SI DIMENTICA DI ME E DEL SUO LAVORO...È I-N-S-O-P-P-O-R-T-A-B-I-L-E!!
Nico allora si iniziò a preoccupare-Nei suoi unici momenti di stabilità ha detto di chiamarti, ora vieni.

Raggiunsero la stanza di Ade, Nico era già entrato quindinon si soffermò sui minimi particolari. Le pareti erano nere, anziché battiscopa e bordi del soffitto in ceramica aveva teschi, umani e di mostri. Sulla destra un letto a baldacchino di legno nero con coperte nere e lenzuola purpuree. In poche parole tutto nero e molto macabro. La scrivania era coperta da fogli e le penne vagava ciondolando qua e là per la stanza. Il padre, come aveva detto la sua matrigna, urlava:- COME HO POTUTO!13 ANNI, 13 E NON SONO RIUSCITO A CAMBIARE LE COSE! come farò adesso- piagnucolava girando nella stanza a passi di marcia e facendo molto rumore. Persefone intervenì:- Caro!Guarda chi ti ho portato!Tuo "figlio".
Lo disse con tanto disprezzo da spingere Nico a darle una pugno, ma non lo fece, l'ultima volta come punizione era stato costretto a fare il giardiniere nel giardino della dea...non un esperienza così allettante...
-Padre.-disse Nico con meno affetto e calorosità possibile- Ti vedo...
Il dio degli inferi sembrò riprendersi, le lacrime si asciugamano da sole e si teletrasportò davanti a Nico e Persefone.
-Cara, vai, devo stare da solo con mio figlio- la dea dovette trattenersi per non trasformare Nico in un tulipano ma se ne andò comunque.
-Ok, ho fatto un errore, forse irrimediabile, ma mi devi aiutare lo stesso. Vai a Venezia trova una ragazza, ha un'aurea potente, la troverai subito. Portala al campo, le Parche non vogliono che io ti dica tutta la verità, ma tu trattava come una sorella e proteggiamo. Io devo provare a trovare una soluzione.- d'un tratto sembrò posseduto- La soluzione al terribile errore, TERRIBILE.
Nico appoggiò una mano sulla spalla di Ade, ma lui si scostò- Parti, io ti proteggerò, nella tua città natale la troverai, raccontare che discende dagli dei, se vuoi da me... ma è troppo presto per dirti come, dovrete scoprirlo da soli. Vai!
Nico corse via, la porta si richiuse e suo padre ricominciò ad urlare, creando caccofonia in tutto il palazzo, unendosi alle urla di Demetra e Persefone che litigavano. Nico decise di prendere un po' di cose dalla sua vecchia camera. Erano molti anni che non tornava lì...
Le pareti nere erano spoglie,il letto era nero, gli scaffali pieni di libri, mazzi di carte da mitomagia e dracme d'oro. Prese il suo vecchio zaino e ne mise un po' dentro. Sul comodino spiccava la foto di lui, Bianca e sua madre davanti al palazzo di Diocleziano, in bianco e nero. La baciò, poi aprì i cassetti del comodino. C' erano cubetti di ambrosia e una borraccia di nettare, caricò tutto. Poi prese una borraccia vuota e andò a chiedere agli zombie di cucinarli qualcosa da portare via. Gli fecero un sandwich al formaggio, andava benissimo; poi uscì dagl'Inferi.
L'aria fresca era agosto meglio dello zolfo. Viaggiò nell'ombra per raggiungere il campo mezzosangue, fece molta fatica, ma non svenne, era migliorato anche in quello. Andò a una fontana e riempì la borraccia. Si diresse verso la casa 6 per chiedere un planisfero a Malcom, che glielo diede. Si spostò quindi alla Casa 13 e posò la cartina alla scrivania. Doveva crearsi una itinerario, arrivare direttamente a Venezia gli sarebbe potuto costare la vita. Ci ragionò. Avrebbe dovuto fare l'Atlantico in un viaggio solo e arrivare in Portogallo, per poi fare sosta a Torino e infine a Venezia. Si Venezia, era già stato difficile tornare una volta con i sette, ce l'avrebbe fatta da solo o avrebbe avuto troppi flashback? Sapeva che era pericoloso, ma non doveva portare nessun altro...se lo sentiva. Segnò con una matita i punti e piegò la cartina, per farla entrare nello zaino.
Andò alla Casa Grande, prima di partire per le antiche terre doveva avvisare Chirone. Era seduto nella sala, sulla sedia a rotelle.
-Buongiorno!
-Ciao Nico, cosa ti porta qui?- disse il centauro in tono pacato.
-Devo chiederle il permesso per andare a Venezia, una missione di mio padre, di estrema importanza. È impazzito, ha detto che devo trovare una ragazza e portarla qui per proteggerla.
-Lo sai non è sicuro andare da solo nella antiche terre, ma te lo ha ordinato Ade in persona.
-Corretto, sento di dover procedere da solo... è poi non riuscirò a viaggiare nell'ombra con qualcun altro...
- Will è d'accordo sul farti viaggiare nell'ombra?
Nico si paralizzò, non aveva chiesto a Will, il suo medico nonché fidanzato. Si sentì uno scemo, ma dovette dire
-non gli ho ancora chiesto, se lei mi lascia andare gli chiederò.
-Ok Nico, sei un ragazzo responsabile, mi fido di te, ma fai attenzione...portala qui.
Nico ringraziò Chirone e uscì dalla Casa Grande.
Notò di stare facendo tutto troppo alla svelta, ma i pensieri gli viaggiavano nella testa...Era giusto lasciare tutti così? Partire subito? Cosa sarebbe successo?
Non sapeva le risposte, ma di una cosa era certo: doveva salvare Ade e la ragazza.

Tutto questo fatto per 2 persone la migliore amica e LaFigliaDiErmes_3...ho iniziato...spero vi piaccia...non ho ricontrollato troppo e non so quando uscirà il prossimo capitolo

Legata Dagli Occhi NeriWhere stories live. Discover now