tisane e letterine

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-E cosa farebbe questo di utile?- mi chiede Alex. -Questo è un siero idratante, idrata la pelle- gli spiego, mettendomi un attimo più comoda a spalmarglielo in faccia. Muovendomi sento di non aver fatto proprio una mossa intelligente, però so come approfittarne. Finisco di spalmargli il siero in faccia. -Adesso aspettiamo cinque minuti che entri bene nella pelle e abbiamo quasi finito- dico, chiudendo la bottiglietta e rimettendola al suo posto. Nel mettere la trousse nel cassetto del comodino faccio un'altra mossa azzardata, e va subito ad effetto. -Davvero ti faccio questo effetto?- gli sussurro, sperando che i microfoni non captino troppo. -Cosa te lo fa pensare?- ironizza lui, mentre tiene la testa rivolta verso l'alto. -Non saprei- continuo a sussurrare. Lui ridacchia, scuotendo la testa. Sento il timer del telefono suonare, così mi alzo e recupero un asciugamano in microfibra, e lo uso per togliere l'eccesso di olio e siero dalla faccia di Alex. -Se devo essere onesto questa skincare mi ha fatto proprio piacere- mi confessa. -Che t'agg ritt?- dico, facendo finalmente uscire il mio accento. -E avevi ragione. Vieni qui?- mi chiede con il suo visino da cucciolo... e chi sono io per dirgli di no?

Sorrido e mi siedo esattamente dove ero fino a pochissimi minuti fa. Mi piace mettere il dito nella piaga. -Dovevi rimetterti proprio lì?- commenta lui, guardandomi negli occhi. -Mi hai detto tu di mettermi qui- mi giustifico io. Lui ridacchia. -Sei proprio tremenda- commenta. -Però non puoi negare che ti piaccia- 
-Vero anche questo- dice, prendendomi e sdraiandosi a letto, con me sopra a cavalcioni. -Stai comodo?- gli chiedo. -Io sì, però recupera la copertina per favore- mi chiede, e io eseguo.
Mi rimetto con il viso nell'incavo del suo collo, nella mia posizione preferita. -Che shampoo usi?- (ho i ricordi del Vietnam con questa frase) mi chiede. -Perché?- gli rispondo. Sono confusa. -Profuma di buono- dice. Sto notando che quando è stanco tende a diventare un po' più bimbo, ed è una cosa che adoro. -Non mi ricordo adesso la marca, però so che è alla frutta- gli rispondo, giocherellando con i suoi capelli. Lui annuisce, e lo sento chiudere gli occhi. Gli lascio alcuni bacetti sul collo, del tutto innocenti, ma noto che hanno un effetto diverso su di lui. -Tutto ok?- chiedo, innocentemente. -Sì, hai solo beccato un mio punto debole- mi confessa. -Recepito- dico, lasciandogli l'ultimo bacetto, proprio lì.

-Hai sonno?- mi chiede, dopo penso un'ora in cui ci siamo coccolati e sussurrati frasi dolci.
-In realtà no... anche se dovrei dormire perché domani ho classico alle 7- dico, scivolando di fianco ad Alex. -Se hai voglia, andresti a farci due tisanine?- mi chiede, con la sua voce da cucciolo. -Va bene dai. Mi raggiungi poi?- dico, notando che si stava dirigendo verso il bagno.
-Certo- dice. Io ridacchio, andando in cucina. Recupero due tazze e le riempio d'acqua, per poi metterle in microonde. In questi sette mesi ho imparato a memoria i gusti di tutti, quindi recupero la mia tisana preferita e quella preferita da Alex. Quando l'acqua è pronta metto le bustine in infusione, e due cucchiaini di zucchero nella tisana di Alex, mentre nella mia ne basta uno di miele.

-Eccoci- dice lui, spuntando dopo un paio di minuti. -Hai risolto il problemino?- dico io, e lui capisce al volo, infatti arrossisce. - Non era mia intenzione, bebé, scusa- dico, lasciandogli un bacio a stampo. -Tranquilla, non potevi saperlo... però a mettere il dito nella piaga sei brava eh- ironizza lui. -Lo sai che amo provocare, ma solo se anche tu stai al gioco, altrimenti è solo un infierire, e a me non piace-
-Un altro motivo per cui ti amo- mi dice lui, avvolgendomi in un caldo abbraccio e poi facendomi sedere sulle sue ginocchia. Beviamo le nostre tisanine in silenzio, coccolandoci.

Io vivo per questi piccoli momenti, all'apparenza insignificanti, ma che in realtà nascondono tutto ciò che ci dobbiamo dire, senza dire una parola.

Appena finito di fare classico ritorno in casetta, ricordandomi di non avere ancora visto cosa fosse il foglietto che mi ha dato Chri. Arrivo in camera e mi cambio in un outfit da casa, cioè pantaloni di tuta ed un felpone di Alex. Guardo nel cassetto del mio comodino e trovo il bigliettino diverso dalle mie letterine che custodisco segretamente. Lo apro, e sulla prima facciata c'è un mio ritratto, immagino disegnato da lui. E sotto, nell'angolo, c'è una scritta: "Ti voglio bene Souzinha, davvero tanto". Sorrido, girando il foglio e trovando la letterina.

"Ciao Didda,
Probabilmente non avrai mai questa letterina, perché sono molto timido, ma in caso la avrai... leggila tutta. Non sono bravo con le parole, questo lo sai, ma ci tengo a scriverti quanto tu sia diventata importante per me in così poco tempo. Ti ho notata sin dall'inizio, perché diciamocelo, non notarti è davvero difficile. Mi sei subito stata simpatica, ed ero determinato a fare amicizia con te, e forse anche qualcosina di più"  leggo, con un sorriso a 32 denti. "Poi però quel qualcosina di più non c'è stato, ma sono contento di quello che abbiamo creato, nonostante tutto. È stato un onore condividere il palco con te, sei una ballerina fortissima, e credimi, sei nata per ballare. Quando balli ti brillano gli occhi di una luce diversa, si vede che tu vivi per ballare, più che ballare per vivere. Spero che avremo più occasioni per ballare insieme fuori di qui, e hai già un invito per passare su a Bergamo nella scuola di mamma. Spero di vederti in finale, e spero di vederti alzare quella coppa. Ti voglio un bene dell'anima, sempre.
Non si molla mai <3
Tuo, pollo moro aka Christian aka Crock."

Christian's p.o.v.

Sono in treno, diretto a Bergamo. Ho rilasciato la mia intervista per Verissimo, ho ballato e mi sono anche divertito un mondo. Adesso non vedo l'ora di tornare a casa da mamma, papà, Alexia e le mie cane. Siccome è un viaggio molto lungo, decido di leggere la letterina che mi ha scritto Linda.

"Ed eccoci qui, al momento che non avrei mai voluto arrivasse, però è parte del gioco, no?
Ciao Chri, immagino tu stia o in treno o in aereo, già diretto a Bergamo dalla tua famiglia. Sono contenta di averti conosciuto e sono onorata di aver condiviso il palco con te. Sei un ballerino fortissimo, davvero. Si vede che ami ballare, e questo tuo amore per la danza traspare. Sei stato un ottimo partner, nonostante tutto. Mi dispiace davvero di averti illuso, mi sono fatta mille pare per giorni, ti giuro. Però sono contenta di essere riuscita a chiarire con te e di aver recuperato quella simbiosi che avevamo all'inizio. Sei diventato un fratellino per me, ti voglio un mondo di bene e sempre te ne vorrò. Spero che una volta fuori di qui passerai da me a Napoli, ti aspetta nonna con una teglia di pizza fatta in casa, e so che non la puoi rifiutare.
Ci vediamo fuori,
Sempre tua, Souzinha"

Sorrido come uno scemo. Le voglio un bene dell'anima, anche lei è come una sorella per me. Spero abbia visto il disegno che le ho fatto, dato che non so con quale coraggio glielo ho consegnato...

IN REVISIONE | Siamo speciale || Alex WDonde viven las historias. Descúbrelo ahora