Chapter 55

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Non avevo mai visto il mare,nessuno ne aveva mai parlato e nessuno sapeva davvero se ci fosse una spiaggia isolata nelle vicinanze.
Volevo tanto andarci,raggiungerla e passeggiare a piedi nudi e magari anche un bagno per rilassarmi.

Adoravo il mare, leggevo parecchi libri dove veniva citato spesso e amavo anche studiare il suo abisso.
Uno dei miei libri preferiti che lo riguardava era proprio un manoscritto doveva veniva raccontato la storia di una sirena prendendo come esempio una delle tante leggende che era in circolo.

Era una delle cose che volevo fare insieme a peter,per questo lo cercavo ovunque,ma lo trovai soltanto vicino allo strapiombo.
Volevo dirgli qualcosa, ma avevo paura che era sbagliato e che una sua reazione sarebbe stata eccessiva con la conseguenza di ritrovarmi nel fondo dello strapiombo.
Che era sempre possibile.

Suonava quasi divertente,ma con peter bisognava essere delicati e sempre un gradino in basso rispetto al suo ego.
Cosa che dopo lunghi discorsi con me stessa,non mi stava bene.
Mascherare la mia forza per fingere che un ragazzo era più forte quando potevo benissimo superarlo in modo corretto.
E di certo,non l'avrei ferito con un coltello da burro o addirittura,da pane.

Volevo farlo con l'intelligenza e la forza fisica che avevo sviluppato nel lungo andare degli allenamenti, e degli addestramenti extra che riteveno benevoli al mio corpo,avrebbero comunque portato benefici.
Ero cambiata si,le mie braccia avevano dei piccoli muscoli e anche le mie gambe..ero dimagrita un po' ma avrei ripreso un po' di peso per sentirmi più forte.

«vuoi buttarti di sotto?» domandai guardandolo attentamente,aspettando la sua risposta che non tardò ad arrivare.

«non ti rubo la scena,sta' tranquilla»

«fantastico» dissi.

«come mai sei qui?»

Bugia o verità?un misto.

«girovagavo per caso qui intorno,con la speranza di trovare qualcuno per conversare» ma non ci avrebbe creduto mai.

Per peter,c'era sempre sotto qualcosa di strano,quasi di maligno.

«so perché sei qui,nemesi. Non c'è bisogno di fare tutto il teatrino perché a me non piace lasciare le cose in sospeso»

«parliamone allora peter» tagliai corto.

«si,sono interessato a te.
Si,credo che quattro sia un coglione.
Si, Quattro non ti merita
Si, voglio starti accanto.
Si, non riesco a starti lontano
Si,non ti voglio avere come amica perché mi piaci nemesi.
Si, farei di tutto per te.
Si, e ancora si.»

Si?no. Cosa?oddio,si era confessato?ceh,era palese.

«io..» tentai a parlare ma la confusione mi pervase interamente senza ombra di dubbio.

«lascio sempre senza parole a voi ragazze,ModeStamente. Sono incantevole»

Ridacchiai per la sua risposta e parlai dicendo quasi tutto quello che pensavo di quella situazione.

Perché lo diceva soltanto ora?quando io ormai avevo perso completamente la testa per un ragazzo indeciso ma che aveva tanto interessi per una come me.

Cercavo le parole giuste per non ferire l'orgoglio di Peter o non mi avrebbe mai guardato in viso.

E mi sarei sacrificata per le attenzioni.
Avrei combattuto anche per ricevere le sue.

"Peter io.." Non riuscì a continuare la mia frase, il ragazzo aveva spinto il mio corpo verso la parete con una forza moderata.
Le sue mani arrivarono all'altezza del mio viso, erano poste al lato della mia stella e la distanza fra noi era pochissima.

«Tu cosa, Pacifica?» soffiò sulle mie labbra e il corpo rispose lasciando una lunga scia di brividi lungo alla schiena

Ma niente paragonabile alle forti emozioni che mi faceva provare quattro, la mia mente mi riportava ai dei flashback dei momenti con quattro ed era difficile ammetterlo, quel ragazzo antipatico mi annebbiava completamente i pensieri.

Con quattro ero persa, tutto quello che chiedeva, il mio corpo reagiva alle sue parole senza obbiettare su nulla.

Mi sentivo osservata,volevo soltanto andare da quattro e dargli ragione su qualunque cose che pensava di Peter.

«che c-cosa stai facendo?» sussurrai.
«Non baciarmi Peter,perché ho la sensazione che tu voglia farlo»

Sogghignò e lo fece, si avvicinò così tanto da unire rudemente le nostre labbra.

Volevo allontanarmi, ma perché non mi fermavo?

Attenzioni,nemesi..
Dipendevo da esse.

Le mie mani iniziarono a salire sul suo busto fino a sfiorarli una guancia in modo amichevole...non era da amici baciarsi.

E peter non mi considerava amica.

«meglio di come bacia quattro,eh?» disse allontanandosi

«se ne sei così convinto» rispose una terza voce.

La sua.
Quella di quattro.

Era lui quello che ci guardava?cazzo.

«sentivo di avere gli occhi addosso»  ribatté peter.

Istintivamente lo guardai, era fermo all'angolo del corridoio con sguardo che avrebbe trafitto anche il suo peggior nemico

Ma in quel momento i suoi occhi erano puntati su di me, si sentiva...forse tradito?

Mi chiedevo solo da quanto tempo..

«osservi da abbastanza tempo?» gli domandò peter al posto mio.

«abbastanza. Il lasso di tempo per capire che ho soltanto perso tempo»

«il tempo di capire che non potrai mai amare qualcuno, nemesi ha soltanto aperto gli occhi sull'essere che sei» replicò peter.

Quattro avanzò con furia,avevo quasi il timore che avesse voluto spaccargli il setto nasale..

Conoscendolo poi..

«se ti credi così tanto migliore di me,fai pure. Ma non oltrepassare il mio territorio» disse infine,guardandomi.

«quattro..» dissi lievemente avanzando verso la sua direzione, ma peter mi ostacolò mettendo un braccio verso il mio petto.

Peter,no..
Volevo dirgli,ma dalla mia bocca non uscì nulla.
Il mio sguardo incatenato con quello di quattro che non aveva nessuna reazione,nessuna emozione.

E allora iniziai a perdere ogni speranza che mi legava a quel ragazzo complicato
Ogni frammento della mia anima condiviso con lui,
Ogni bacio,carezza,momento di piacere.

Tutto.

Mentre lui si allontanava,io lo sentivo sempre più lontano dal mio cuore.

Ed era tutto irrecuperabile,come il suo briciolo di amore che riponeva con tanta gelosia nei miei confronti.

E che io non avrei mai smesso di tirarlo verso la mia direzione...ma lui?

Avrebbe mai spezzato la corda che lo legava a me?

Narcissus.Where stories live. Discover now