Narcissus.

chapter 27

Andai a dormire,ma è l'unica cosa che non feci in realtà.
La mia mente iniziò a maledirsi per  aver iniziato a pensare alla mia vecchia vita e dopo il discorso di quattro sinceramente non avrei voluto piangere una seconda volta.
Ma il mio cuore ne risentiva e  pensarci ormai era obbligatorio.
Avevo bisogno di  pace per quel trambusto che l'essere un'intrepida mi aveva causato

Oltre ad essere controllata da una società poiché ero una divergente e volevo informarmi di più.

Cosa avrei potuto fare?esistevano altri come me?o ero l'unica che poteva avere quelle caratteristiche legate ad ogni singola fazione?

Volevo tanto tornare nei miei campi..
Ma odiavo ritornare nel passato,ma infondo era quello che volevo veramente.
Dovevo solo trovare la forza che non avevo per incontrare di nuovo i cittadini felici e sereni.

Per ammazzare il tempo presi i libri che mi diede Quattro il primo giorno e sopresa presi la storia di Narciso.

Altro che sorpresa,mi aspettavo che l'avesse letto o non avrebbe avuto senso chiamarmi così.

Era intelligente e aveva molte caratteristiche che lo differenziavano dagli altri,la sua conoscenza era fantastica e io provavo sempre qualcosa di più al suo fianco.

Ma lui non credo provava qualcosa per me,ma il suo corpo mi diceva ben altro.
L'attrazione fisica che aveva nei miei confronti era evidente ma resistere alle tentazioni era difficile

Difficile anche tenerlo vicino a me e frenare il mio impulso di legarmi alle sue labbra e baciare ogni sua parte del corpo mentre sussuravo alcune frasi che avrebbe voluto sentire.
Parole piene di sicurezza,che se solo mi fossi realmente innamorata ..niente sarebbe stato inutile a mio conto.

l'avrei messo al centro del mio universo.

Passai le dita sulla trama del libro iniziai a leggerlo appasionatamente, la narrazione era abbastanza scorrevole e non trattava solo del mito ma approfondiva la storia parlando di una ninfa innamorata di lui che trattava una delle due versioni.
Esattamente Narciso era  giovane bellissimo,con una bellezza fuori dagli schemi che perse la vita perché si innamora perdutamente del suo riflesso.
figlio di Cefiso, una divinità fluviale, e di Liriope, una ninfa. La madre era però molto preoccupata perché aveva dato alla luce una  bellissima creatura e si recò dall'oracolo che le consigliò vivamente di non fargli mai conoscere se stesso.
Il bambino crebbe e divenne un adolescente bellissimo, del quale tutti si innamoravano. Il cacciatore però, respingeva tutti,  per orgoglio o per la sua personalità persuasiva ed ammaliante.
Improvvisamente la storia prese la versione romana,che leggendo iniziai a preferire
Abbiamo Eco, una ninfa che non poteva parlare per prima perché punita da Giunone, si innamorò follemente di lui.
però, non poteva dichiararsi in quanto con la sua voce poteva soltanto fare eco a quella di Narciso, che la rifiutò bruscamente. La fanciulla così trascorse il resto della sua esistenza a vagare nelle valli, fino a diventare soltanto una voce.
La dea della vendetta, Nemesi, decise di punire il giovane Narciso per il suo rifiuto alla ninfa. Lo condannò così a specchiarsi in un laghetto per bere. Quando lui si calò per bere l’acqua, vide il suo riflesso e se ne innamorò perdutamente. Dopo poco, capì di essere lui stesso il bellissimo ragazzo e e realizzò che il suo era un amore impossibile..
Si affermò  che Narciso morì consumato dal fuoco di quell’amore impossibile e mai realizzato,quasi invano.
Altre fonti invece riportano che egli si gettò nel fiume, nell’estremo tentativo di raggiungere l’amore. Quando le ninfe accorsero per seppellire il suo corpo, al suo posto trovarono dei meravigliosi fiori dipindi di giallo.

Quattro mi aveva affibbiato quel nomignolo perché sin dal primo instante mi trovava bella e irresistibile,per questo Narciso.
La storia mi fu molto più chiara e tutto mi tornava.

Nella mia mente si era strutturata uno schema su noi due,aveva paura di amare perché non voleva essere ferito.

Ma io non l'avrei mai ferito e lui sapeva che poteva benissimo fidarsi di me.

Sobbalzai quando una figura femminile prese posto sul mio letto, chiusi di scatto il libro e colpii quasi tris alla tempia.
«dio,tri!ma sei scema a buttarti così nel letto?»

«hai un favoritismo per dio?»

«cosa stai dicendo?»

«anche tu sveglia?» sussurrò.

«così sembra»

«che leggi?»

«un libro che mi ha dato Quattro» al suo nome la rigida sorrise.

Che non ci pensasse nemmeno da morta.
«perché  Quel sorriso?» domandai incuriosita

Prima di tagliarle la testa.

«è carino,non credi?»

«mh,c'è di meglio» dissi per convincerla.

«tipo?»

Che tu muoia rigida del cazzo prima che ti faccia saltare in aria.
Ero molto amichevole, sopratutto con la mia amata amica abnegante.

«mhh,Al sembra interessato molto a te» non le doveva neanche passare in mente il nome di quattro.

Chiusi il libro e lo adagiai sotto il cuscino promettendo a me stessa di continuare a leggerlo.
Mi tolsi i jeans e misi il pigiama mettendomi comoda per sdraiarmi completamente sul mio letto.

Invitando indirettamente la rigida ad andare via.

«ti manca la tua famiglia?»

«no» ammisi.

Vattene tris,sgombera via

«a me tantissimo,mi manca essere un abnegante e mia madre.»

Eh,potevi rimanere benissimo dove stavi.
Così non infastidivi me e il mio ragazzo meraviglioso a cui dovresti stare alla larga.

«lo capisco»

Mi venne un'idea e ne parlai con la mia amica che in quel momento mi sarebbe stato utile persino l'unghia del suo piede sinistro.

Che schifo nemesi.

«i vostri iniziati dove vengono addestrati e dove alloggiano?»
Se fosse stato possibile,l'avrei fatto.

«non ne ho idea. Devi rivolgerti a marcus,il nostro rappresentante»

«non so chi sia»
«è possibile andare a trovare una mia amica?è un'iniziata anbengante»

«devi andare nella nostra fazione e trovarla, potresti rivolgerti anche a mia madre per trovarla, si occupa anche lei degli iniziati sopratutto delle ragazze per insegnare i nostri valori»

«si,non mi interessa» tagliai corto.

Il giorno seguente  l'avrei fatto sicuramente per ritrovare la piccola felicità che risiedevo in melek.

La mia piccola abnegante.