Il corpo di Thomas era immerso nella migliore delle sue esperienze oniriche

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Il corpo di Thomas era immerso nella migliore delle sue esperienze oniriche.

Aveva un ricciolino demoniaco tra le gambe che stava spargendo polvere di stelle sulla sua erezione con la bocca e non aveva alcuna intenzione di svegliarsi da quel sogno perché quella situazione lussuriosa doveva essere per forza frutto della sua immaginazione mista al desiderio di avere Toby nel suo letto.

"Certo che hai il sonno bello pesante, Parker. Mi hanno detto di essere bravo con la lingua e che farei eccitare anche un morto," sentì dire dalla voce suadente di Toby.

La voce del ragazzino giunse alle orecchie di Thomas come il miglior canto di una sirena, ma qualcosa in quello che aveva detto gli fece accendere un interruttore in quel suo cervello ovattato e, gemendo sonoramente, si svegliò, rendendosi conto dopo qualche attimo trascorso a diradare la nebbia dai suoi occhi che tra le gambe e intento a giocare con la sua erezione c'era davvero Toby.

"Ma buongiorno, fiorellino. Anzi, fiorellone. Qualcuno qui, invece, è sveglio già da un po'."

"Chi cazzo ti ha detto che sei bravo con la lingua?" borbottò Thomas con voce rauca.

Il sogghigno di Toby si fece più sottile e gli occhi castani gli scintillarono di malizia. "Ogni ragazzo con cui sono stato a letto, Parker. Spero che mi farai anche tu una buona recensione su TripAdvisor," replicò prima di ritornare a spolverare il suo membro in tiro con la polvere di stelle.

"Sei un demone, cazzo!" esclamò il veterinario.

La vista di Toby tra le sue gambe era un qualcosa che la sua mente ancora annebbiata dal sonno interrotto non era in grado di gestire.

Tentò sul serio di resistere di più, di godere di più di quella sensazione meravigliosa di cui lui stesso si era privato nel corso degli anni, ma non ce la fece.

Si ritrovò a gemere rumorosamente come mai gli era capitato nella vita e a boccheggiare in cerca di ossigeno.

"Mi... hai..." ansimò senza riuscire a terminare ciò che aveva da dire, anzi, se lo dimenticò anche perché i suoi neuroni non riuscivano più a fare attrito tra di loro.

Toby in un attimo gli si mise a cavalcioni e l'unico neurone che era riuscito a svegliarsi dalla catalessi gli inviò un segnale, dicendogli di alzare le mani e di piazzarle sulle natiche del ragazzino.

"Spompato?" ipotizzò Toby, cercando di terminare ciò che aveva provato a dire un attimo prima il veterinario. "Ne avevi un bel po', Parker," continuò a dire, pulendosi sensualmente un angolo delle labbra rosse.

Thomas gemette nuovamente, conficcando la nuca nel cuscino e alzando il capo verso il soffitto della sua camera. "Lucifero ti vorrebbe al suo fianco come braccio destro, Clark."

"Sarebbe un onore per me," replicò, sghignazzando.

Thomas sbuffò, rimanendo a fissare il soffitto di casa sua che divenne improvvisamente particolarmente interessante.

Paura del buio (Red Moon Saga 4)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora