Capitolo 12

1.4K 87 35
                                    

"Mason, raggio di sole, quest'oggi il tuo grugno è più brutto del solito. Per fortuna hai Eva che rende la tua vista più piacevole," affermò Seb non appena misero piede nella palestra del Centro Veterani dove Dylan e gli ex militari erano in attesa di iniziare la pet therapy.

L'uomo che Seb si divertiva a stuzzicare lo guardò e Toby riuscì a vedere distintamente la palpebra inferiore del suo occhio destro fremere.

Toby poteva comprendere la sua reazione, Seb sapeva essere pesante e stressante. Era indubbiamente un bravo ragazzo, ma aveva compreso anche quanto fosse difficile trattenersi dal non chiudergli la bocca con l'Attak.

"Ho sperato fino all'ultimo di non vederti, Sebastian," replicò l'uomo, burbero, ma quella risposta non demoralizzò minimamente Seb, anzi, sembrò ancora più felice.

"Ti ho già detto di chiamarmi solo Seb, Mason musone," rispose Seb.

"E io ti ho già detto di non parlarmi proprio, Sebastian."

"Okay, direi che oggi lo scontro finisce in parità. Che ne dite se incominciamo?" si intromise Dylan.

Poi qualcuno gli tirò una leggera gomitata nel fianco e Toby non ebbe nemmeno bisogno di girare il capo per capire chi gliel'avesse tirata perché riconobbe il profumo speziato di Thomas.

Quel profumo così buono che aveva voglia di sniffare proprio come faceva solitamente Diana quando si preparava il ginseng a casa e infilava il naso direttamente nella tazzina per poter annusare quell'odore che tanto le piaceva.

Entrambi i fratelli Clark avevano vari disagi.

"C'è qualcosa tra quei due?" domandò, parlando a bassa voce.

"Direi che è evidente," rispose Toby, acido.

Gli giunse un sospiro pesante alle orecchie.

"Toby, per favore, facciamo pace?" chiese, provando ad utilizzare un tono di voce ironico.

Toby lo osservò velocemente con la coda dell'occhio, ma quell'occhiata fugace gli causò solo un tuffo al cuore doloroso. Il veterinario che aiutava suo padre lo stava fissando con quei suoi grandissimi, bellissimi e fastidiosissimi occhioni azzurri e Toby aveva serie difficoltà a ragionare quando ce li aveva puntati addosso.

Soprattutto quando nel suo sguardo riusciva a leggerci emozioni diverse, come la necessità di chiarire con lui e fare pace.

"Quegli occhi azzurri del cazzo saranno un serio problema per me," bofonchiò Toby.

Thomas rise debolmente. "Ti è andata di lusso, Clark. Tu sei tutto un problema per me. Partendo proprio da questi boccoli bruttissimi che nascondi in parte sotto al cappellino."

Toby si fece schioccare la lingua contro il palato, pregando interiormente il suo viso di non arrossire, facendogli fare la figura dello scemo che si imbarazzava dopo aver ascoltato una sottospecie di complimento.

"Sei in prova, Parker," rispose al ragazzo che non si era allontanato di un centimetro dal suo fianco.

"Anche tu, Clark," replicò, prontamente.

Toby si trattenne dal sorridere e dal dirgli che quel giro sulla sua moto da bullo voleva tanto farselo.

Toby si trattenne dal sorridere e dal dirgli che quel giro sulla sua moto da bullo voleva tanto farselo

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
Paura del buio (Red Moon Saga 4)Where stories live. Discover now