Capitolo 3

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Thomas lo aveva fatto di nuovo.

La fine del suo turno di lavoro del mercoledì all'Animal's Planet combaciava con il termine delle lezioni di Toby.

Era venuto casualmente a conoscenza tempo addietro da Diana dei suoi orari e che il fratello trascorreva sempre un'ora in biblioteca dopo la fine delle lezioni.

Quindi, in quel momento, stava attendendo, appartato tra degli alberi di salice piangente, che il figlio maggiore del suo capo uscisse dalla biblioteca dell'Università.

Sì, lo faceva spesso.

Sì, lo controllava.

Sì, si assicurava che nessuno importunasse Toby.

Dopo le esperienze vissute con Logan Spears e Ryan Carter, il veterinario si assicurava che quel dannato ricciolino non si ubriacasse e facesse danni dopo essere stato abbordato da qualche figlio di puttana, maniaco sessuale.

Mentre osservava da bravo stalker l'andirivieni di studenti davanti a sé, cercando di passare inosservato, gli arrivò un messaggio.

Lo lesse velocemente e si ritrovò a sbuffare perché era da parte di quel rompiscatole di Michael.

Stai controllando di nuovo quel ragazzino?

Sì, Michael era a conoscenza dei suoi atteggiamenti da bipolare quando si trattava del figlio del suo capo.

Spesso gli aveva dato dei consigli apparentemente intelligenti che Thomas aveva tranquillamente ignorato perché a lui piaceva andare ad infilarsi con tutta la testa nei guai che si portava dietro quel ragazzino dalla lingua tagliente.

Fatti i cazzi tuoi, Rivera.

Sei davvero prevedibile, Parker.

Thomas sbuffò nuovamente e si infilò con stizza il telefono in tasca senza rispondergli. Come se lui non fosse già di malumore perenne, ci mancava solo quell'altro raggio di sole di Michael a peggiorare la sua situazione psicologica instabile.

Aveva bisogno urgentemente di una birra.

Diede un'occhiata veloce al suo orologio da polso e si accorse che Toby quel giorno stava ritardando.

La sua testa iniziò a crearsi immediatamente una serie di film mentali, uno peggiore dell'altro, fin quando non finì per auto convincersi che quel ritardo era dovuto a qualche impegno riguardante il college non perché gli era successo qualcosa di brutto.

Thomas non era mai stato tanto paranoico, nemmeno quando da ragazzino aveva avuto dei motivi per esserlo a causa della sua famiglia disastrata e bigotta.

Ma da quando Toby gironzolava nella sua vita era diventato tutto più complicato.

Però, non riusciva a farne a meno. Anche se spesso gli rispondeva male o lo maltrattava, reagendo bruscamente a quel suo carattere spinoso, non riusciva ad evitare di assicurarsi che non gli succedesse niente di pericoloso.

Gli veniva automatico e spesso si incazzava con sé stesso perché quel suo atteggiamento era nuovo anche per lui, non lo aveva mai fatto con nessuno e non se ne capacitava.

Tra l'altro, non era che lui avesse un carattere migliore di quello di Toby. Ne era consapevole.

Quando finalmente lo vide uscire dalla porta scorrevole della biblioteca con quel suo classico broncio stampato in faccia e con quegli orrendi pantaloni tartan lilla addosso, Thomas tirò un sospiro di sollievo.

Paura del buio (Red Moon Saga 4)Where stories live. Discover now