Capitolo 6

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Rabbia. Ecco l'unica cosa che provo in questo momento. Non che ne abbia qualche diritto, lo so perfettamente, ma cazzo! Alex aveva scopato con il mio fottuto migliore amico, eh beh, ora era davvero fottuto in tutti i sensi. Me lo sarei dovuto aspettare, vedendola uscire dal palazzo di Calum.

Oh, per non parlare di Ashton che le fa gli occhi da cucciolo bisognoso di coccole. L'unico tra noi quattro che sembra immune al suo fascino, è Michael.

Lei è in piedi, dietro quella scrivania, in quel bellissimo vestito bianco che mette in risalto ogni singola curva del suo corpo, che mi fa venire voglia di strapparglielo di dosso. I capelli raccolti fanno vedere bene il suo viso, e il trucco leggero mette in risalto i suoi fantastici occhi. È troppo bella per essere vera. Mi dispiace per Ashton, è uno dei miei migliori amici, ma da quando mi ha rifiutato, sento il bisogno che lei sia mia. Per quanto riguarda Cal invece, a lui non sembra interessi molto.

Se gli sguardi potessero uccidere, sarei bello che morto. Alex mi sta a dir poco incenerendo, e beh, ha ragione. Ho fatto una battuta di cattivo gusto, e non so nemmeno il perché. Ho detto quello che mi è passato per la testa, senza filtri. Perfetto, davvero. "Beh, siamo qui per parlare di un libro, no?" Dice Mikey. Alex si ricompone "Prego accomodatevi, come più preferite." Dice indicando con la mano le due sedie davanti a lei e il divanetto nero sulla sinistra. Io e Ashton praticamente corriamo per sederci sulle sedie davanti a lei. Michael e Calum ridacchiano mente Alex scuote lievemente la testa.

"Allora, vorreste chiamare il libro "Hey, mettiamo su una band!" e sarebbe praticamente il racconto della vostra vita prima della fama e come avete formato la band. Ovviamente lo scriverete voi, e se siete d'accordo, stavo pensando di fare in modo che ogni capitolo abbia un punto di vista diverso. Per esempio il primo di Calum, il secondo di Luke, poi il terzo di Michael e il quarto di Ashton. O nell'ordine che preferite. Poi potremmo mettere qua e la foto che avete fatto durante tutti gli anni. Sarebbe bello se poteste portare magari foto di quando eravate ragazzini, sapete, quando la band era appena formata. E basta, questo sarebbe lo schizzo generale."

Parte in quarta, e scrive tutto freneticamente su un foglio a quadretti. Alza la testa e osserva tutti e quattro. Wow. Si è trasformata. Appena ha iniziato a parlare del libro, la sua voce aveva una carica assurda. Sembrava.. Appassionata, ecco. Si vede che le piace il suo lavoro. "Sì, mi piace molto come idea." Dice Calum sorridendole "Voi che ne dite?" Continua il moro, riferendosi a noi altri. Tutti e tre annuiamo "Oh sì, ho delle foto da qualche parte di quando eravamo ragazzi, eravamo affascinanti anche all'ora. Dovevi vedere la mia frangia. Fantastica. Anzi, frangtastica." Dice Mikey, facendo scoppiare tutti a ridere.

"Beh okay, allora facciamo così. Ci vediamo, diciamo.. Giovedì? Potrebbe andare bene per voi?" Chiede Alex, guardando la sua agenda. Io e i ragazzi ci guardiamo "Sì, non mi sembra abbiamo qualcosa in programma." Le dico sorridendo. Lei mi guarda stranita, probabilmente sta pensando che soffro di bipolarismo visto il modo in cui l'ho trattata prima, poi abbassa lo sguardo per segnare l'appuntamento sulla sua agenda. "Benissimo. Abbiamo finito credo. Beh, chiedo scusa ancora per prima, di solito non succede, davvero." Tutti alzano le spalle come per rassicurarla "Oh non fa niente, davvero. Ci vediamo in corridoio." Dice Ash strizzandole l'occhio e lei sorride.

Ci alziamo tutti e quattro. Cal, Mikey e Ash si dirigono verso la porta ed escono. Anche io sto per uscire, ma mi blocco e mi volto a guardarla "Mi dispiace per prima. Mi sono comportato da stronzo." Le dico, avvicinandomi alla scrivania. "Sì, lo hai fatto. Era già abbastanza imbarazzante senza che tu infierissi."

"Ehi, ti ho appena chiesto scusa. Davvero, mi dispiace. Non so cosa mi sia preso. Come posso farmi perdonare?"

"Se ti chiedessi di lasciarmi stare, non sarebbe una proposta che accetteresti, dico bene?" Dice lei, e io sorrido "Esatto. Ho un'idea migliore. Che ne dici di un caffè da Starbucks? Hai qualche appuntamento?" Lei sembra pensarci su, e non capisco se riflette sugli impegni della giornata, o sull'uscire con me. Spero sia la prima.

Dopo qualche secondo sospira, va verso l'attaccapanni accanto alla porta, e prende il cappotto e la borsetta. "Come fai di cognome?" Ridacchio e rispondo "Hemmings, piccola."

"Bene Hemmings, non farmene pentire."

Quando usciamo dal suo ufficio troviamo gli altri a parlare con.. Mi pare abbia detto di chiamarsi Grace. Lei guarda con occhi adoranti Ashton, e penso che anche lui se ne sia accorto, visto come le sorride. Beh, meno male. Li avvertiamo che andiamo a prenderci un caffè, e sia Michael che Calum alzano ripetutamente le sopracciglia, cosa che fa ridere me e Alex.

Entriamo nell'ascensore, e lei preme il tasto del pianoterra "C'è uno Starbucks proprio qui vicino, possiamo andare a piedi se ti va." Io annuisco e lei sorride. Dio, le sue labbra. Sembrano così morbide. Vorrei avventarmici sopra, ma ci tengo alle mie palle. Usciamo dall'ascensore e poi dall'edificio. Mi indica con la testa di andare a sinistra, e così faccio.

Mentre camminiamo, molti uomini la guardano come se la volessero mangiare, e sono abbastanza sicuro di avere lo stesso sguardo. Il silenzio mi irrita, così cerco di intavolare una conversazione "Allora, così fai l'editrice eh? Che ruolo hai?" Le chiedo guardandola e i suoi occhi sembrano illuminarsi "Sono il direttore editoriale. Scelgo quali libri pubblicare, e a volte devo anche tenere i contatti con gli autori."

"Ed è il lavoro dei tuoi sogni?"

"Oh, assolutamente sì. Dire che ho una passione per il libri è un eufemismo. Ho una biblioteca, a casa mia. Beh sì, è grande come una stanza da letto, ma è piena di libri, e voglio comprarne altri." Se prima le si erano illuminati gli occhi, ora brillavano davvero. "Che genere leggi?" Le chiedo. Nel frattempo siamo arrivati al caffè. Non mi risponde, solo per parlare con il cameriere alla cassa "Un caramel macchiato grande*, per favore." Gli dice con un sorriso, e il ragazzo sembra perso "Due." Dico al cameriere, e mi accorgo di essere stato un po' sgarbato, ma non mi interessa. "Come vi chiamate?" Ci chiede, ed io rispondo per entrambi. Aspettiamo i nostri bicchieri poi ci andiamo a sedere ad un tavolo vicino alla vetrina. "Leggo un po' di tutto, dal fantasy, a Nicholas Sparks o Charles Bukowski. Tu leggi invece?"

"No, non molto. Leggevo solo se obbligato. Ma ascolto molta musica."

"Sì anche io, la mia giornata perfetta è un libro, musica e Starbucks."

"Ehi, hai dimenticato me." Lei scoppia a ridere "Presuntuoso. E così tu sei una rock star?" Mi guarda, piegando leggermente la testa sul lato sinistro e increspando le labbra in un sorriso. "Eh già. Ci siamo formati ormai da molti anni. Davvero non mi conoscevi?" Le chiedo curioso "No, davvero. Non avevo mai sentito il nome della vostra band fino a venerdì scorso, quando ho incontrato il vostro agente."

"Beh sono molto vanitoso per quanto riguarda la nostra musica, quindi ti farò recuperare il tempo perso." Le dico sfoggiando un sorriso enorme. Lei scoppia a ridere, e in quel momento, il mio unico pensiero è che quella risata, sia la musica più bella di tutte.

Spazio autrice:

Eccomi di nuovo ahah. Sto aggiornando spesso, e spero che la storia vi piaccia! Ho già qualche idea per il prossimo capitolo! Votate e commentate e volete, un bacionee.
Je :)

Corretto✔️

Just Sex ||Luke Hemmings||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora