Ashton lo scruta con rancore prima di proseguire in avanti senza aggiungere altro. Sento Glad sospirare rumorosamente, come se si fosse tolto un gran peso, mentre attendiamo di varcare la soglia.

«Adesso non mi chiede più nulla?»

«Ho capito quanto basta. Non mi interessano i vostri screzi o la vostra smania di vincere. Lo ripeto, è l'ultima cosa che penserei.»

«Invece è di fondamentale importanza.»

Inarco un sopracciglio e lo guardo dall'alto in basso. «È davvero così importante quella corona per voi? Più della vostra vita e quella dei vostri fratelli?»

«Una volta mi ha detto una cosa su cui ho riflettuto e, stranamente, aveva ragione. Io non ho fratelli.»

Guardo i suoi occhi indurirsi prima che si muova in avanti con la sua consueta postura rigida e io lo seguo, notando ancora una volta la macchia rossa sulla sua camicia che mi fa ricordare che, in fondo, ha una coscienza anche lui.

«Erano solo parole dettate dallo sconforto e dalla rabbia. Lei non ha legami di sangue con loro, ma siete cresciuti insieme. Ho visto il rapporto che ha con Hollis, gli vuole bene.»

Si arresta, ma non si volta, impedendomi di vedere la sua espressione. «Io rimarrò per sempre colui che ha sostituito la loro sorella. Legalmente non sono neanche un componente della famiglia reale. Devo vincere per pagare il mio debito.»

Rimango frastornata ad assimilare le sue parole perché, per la prima volta, Glad è riuscito a dirmi qualcosa di vero. Schiudo le labbra per ribattere, ma lui incomincia a correre e io scatto per non perderlo di vista. Procediamo verso l'esterno del labirinto e non impieghiamo molto a trovare il muro perimetrale. Ci sono diversi varchi aperti e osserviamo ognuno di essi per scegliere quello giusto.

«Seguitemi.»

La voce di Ashton mi coglie alla sprovvista e mi volto all'indietro di scatto. Mi fa un cenno con il capo verso sinistra e io lo seguo senza esitare: è l'unico che sa qual è l'uscita giusta. Proseguiamo in avanti fino a un varco diverso dai precedenti e il principe supera la soglia, mentre io mi accerto che Glad ci stia seguendo.

Entro nella cavità e vengo assorbita da un buio fitto, tanto che devo alzare le braccia in avanti per paura di sbattere contro ostacoli non previsti. Dopo pochi minuti, però, una luce all'inizio flebile e poi sempre più nitida illumina il tunnel dalle pareti metalliche.

Osservo i faretti sul soffitto che evidenziano con una luce fredda la figura di Ashton che mi affretto a raggiungere. «Dove stiamo andando?»

«Non lo so, il mio scenario finiva nell'arena. Probabilmente in una sala come quella a conclusione della prima prova.»

Andiamo avanti per diversi minuti e, come immaginava il principe, entriamo in una sala rettangolare simile alla precedente. Quando focalizzo che ci sono altre persone all'interno il mio cuore diventa meno pesante, ma con una rapida occhiata non riesco a vedere Dalia e Loto da nessuna parte.

«Iris.» Heather mi raggiunge con un'espressione preoccupata sul viso.

«Dov'è mia sorella?»

La ragazza sposta il suo sguardo in un punto alle mie spalle e io lo seguo, ritrovandomi davanti agli occhi Loto accovacciato su un corpo disteso che riconosco immediatamente. Corro verso di loro e scosto il principe con urgenza per vedere in modo nitido la gravità della situazione. Dalia giace immobile con un colorito spento e un brutto taglio sulla fronte, ma quello che mi terrorizza di più è il rosso scarlatto che impregna il suo vestito all'altezza dell'addome.

Mi accovaccio e le stringo il polso per sentire il suo battito che risuona lieve sotto la pelle. «Com'è successo?» sussurro così piano che non so se qualcuno mi abbia sentito.

Iris - Il regno di FloraWhere stories live. Discover now