"Ehy, uomo" salutò Louis con un sorriso sul viso.

Liam gli diede una pacca sulla schiena "Ehy Tommo, pronto per i provini?"

"Si, si. Nervoso. Tu?"

"Ehm, non sono molto nervoso." ammise Liam, seguendo Louis dentro gli spogliatoi "Sono l'unico portiere che si sta presentando, quindi credo che andrò bene"

Louis gettò la sua borsa sulla panca il più lontano possibile dalla folla di fastidiosi, super fiduciosi, calciatori dentro la stanza. Lui non era mai stato uno dei preferiti dei suoi compagni di squadra- erano tutti troppo virili e pieni di se stessi, secondo lui- ma andava bene, anche perchè loro non gli prestavano molta attenzione, in ogni caso. Come se per tutti quelli della scuola e la maggior parte dei suoi compagni di squadra, fosse invisibile. Non gli diedero neanche una seconda occhiata quando lui e Liam entrarono nella stanza.

Louis si girò verso l'angolo e si tolse la felpa con il cappuccio e la maglietta, indossando velocemente una canottiera e la maglietta da calcio da sopra il suo torace. Dopo si dimenò contro i suoi stretti pantaloni e si mise un paio di pantaloncini. Quando si girò, Liam si stava già allacciando le scarpe.

"Dio Liam, sei veloce" commentò, adesso tirando frettolosamente su i calzini.

"E tu sei in ritardo" disse Liam, saltellando su dalla panca e correndo quasi dalla porta, dirigendosi verso il campo.

Louis si maledì sottovoce e fece scivolare i parastinchi dentro la calzetta, facendo la stessa cosa con'altra. Le sue mani armeggiavano freneticamente con i lacci delle scarpe per scioglierli, mettendosi dopo le scarpe adatte e facendo un doppio nodo ai lacci. Con un ultimo sospiro, Louis balzò in piedi e praticamente corse fuori dalla porta, non volendo fare tardi per i provini. Dopotutto, il nuovo allenatore era conosciuto per essere una testa di cazzo.

Louis fece una corsetta lungo il campo, il suo cuore immediatamente sprofondò quando vide tutti i giocatori in fila al lato del campo, di fronte a lui. Alcuni gli lanciarono un'occhiataccia mentre altri, incluso Liam, gli diedero un'occhiata guardinga, come se fossero stati colti a rompere le regole.(?) In piedi di fronte alla fila di giocatori c'era un ragazzo alto e magro con delle spalle large ricoperte da una giacca a vento di cui Louis potè avere una completa visuale, visto che questo non era rivolto verso di lui. Ma quando Louis si diresse vicino Liam, che si trovava alla fine della fila, l'uomo a quanto pare si accorse che tutti stavano guardando l'ultimo arrivato e quindi si girò. Louis trattenne il respiro.

Quell'uomo sicuramente era molto giovane perché i suoi ricci scuri e disordinati spazzati dal vento erano spessi e incorniciavano il suo viso, si arricciavano intorno alle orecchie e sulla nuca. Le sue labbra sembravano soffici, naturalmente rosee e piene quasi come quelle delle ragazze, ma per qualche ragione stavano meglio a lui. Delle dritte e spesse sopracciglia si mossero insieme a formare un cipiglio e i suoi occhi verdi erano severi ma bellissimi. È probabile che fosse l'uomo più affascinante su cui abbia mai posato gli occhi e, porca puttana, sarebbe stato il suo allenatore di calcio.

Louis non si era nemmeno accorto di essere in piedi, immobile, a metà strada fra la linea formata dai suoi compagni e dove c'era il suo nuovo allenatore. I suoi occhi lampeggiarono e serrò la bocca. Strisciò goffamente verso Liam alla fine della linea. Sentì lo sguardo severo dell'uomo, seguirlo lungo tutto il suo tragitto. Louis rimase in piedi, in modo rigido, come il resto dei calciatori, guardando dritto davanti a sé e cercando di evitare il contatto visivo con tutti, ovvero con l'allenatore. Lo rendeva frustrato, il che era un problema visto che Louis Tomlinson non si faceva intimidire da nessuno, e il suo nuovo allenatore stava contraddicendo la sua affermazione. Vi fu silenzio per un paio di secondi fino a quando qualcuno parlò.

17 Black (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora