Per di più, quelle esperienze negative gli avevano anche fatto peggiorare quel brutto carattere che si ritrovava e passare la voglia di dialogare con gli essere umani.

Il ragazzo che aveva di fronte, con un gesto deliberato, si mise delle ciocche di capelli dietro le orecchie mostrando vari piercing argentati.

Anche Toby aveva degli orecchini ad entrambi i lobi delle orecchie e stava incominciando ad innervosirsi perché c'erano troppe somiglianze di stile con quel tipo. Fatta esclusione per i capelli colorati e per il sorriso smagliante.

Toby non aveva proprio alcun motivo per sorridere in quel modo.

"Sai, ti ho notato spesso in giro e qui in biblioteca. Sei sempre da solo e hai proprio l'aria di chi ha bisogno di qualcuno con cui parlare," parlò il ragazzo.

Toby lo guardò attentamente. Anche quel ragazzo continuò a fissarlo sbattendo, angelicamente, le palpebre truccate. Poi scoppiò a ridere nervosamente perché tutta quell'assurda situazione si stava trasformando in un film fantascientifico.

"Sei uno stalker, per caso?" chiese, perché, sul serio, quella era l'unica spiegazione che riusciva a darsi.

Il ragazzo sghignazzò negando con il capo. "No, sono solo uno che osserva parecchio."

"Sei un impiccione, allora," continuò a ribattere Toby.

Il ragazzo fece spallucce. "Forse, un po'," rispose, poi tese una mano con le unghie smaltate di nero verso di lui. "Piacere, Sebastian. Ma puoi chiamarmi Seb."

Toby fece viaggiare lo sguardo scrutatore e diffidente da quella mano tesa verso di lui al suo proprietario sorridente.

Finì per farsi un ragionamento veloce su quel ragazzo. Non gli sembrava qualcuno che aveva intenzione di prenderlo in giro, insomma non era che lui fosse conciato poi così diversamente da Toby e poi, non riusciva a darsi ancora una spiegazione logica, ma quegli occhi azzurri e vispi gli parevano... sinceri?

Poteva azzardarsi a dire che erano sinceri?

Con diffidenza - molta diffidenza - strinse la mano di quel ragazzo. "Tobias. Ma puoi chiamarmi Toby."

Il sorriso di Seb si fece più ampio e Toby riuscì ad occhieggiare un piercing sulla lingua.

"Ottimo! Posso sedermi, adesso, Toby?"

Toby sbuffò e finì per arrendersi a quel ragazzo testardo, poggiando a terra il suo zaino per farlo sedere di fronte a lui.

Era la prima volta che si ritrovava a condividere il tavolo della biblioteca con qualcuno.

Se ne sarebbe pentito? Beh, sarebbe stato solo il tempo a confermare o a smentire le prime sensazioni che aveva avuto su Seb.

Il ragazzo si sfilò uno zaino nero pieno di spille colorate dalle spalle e si sedette continuando a sogghignare.

Che nervi.

"Cosa studi?" domandò a Toby.

"Veterinaria," replicò, finendo poi con lo stoppare la musica sul telefono, sfilandosi anche l'altra cuffia. Sarebbe stato davvero inutile continuare a tenerle perché quel tipo era proprio un chiacchierone. "Tu?" chiese più per educazione che per interesse.

"Animazione. Vorrei diventare un'animatore di cartoni animati," rispose.

Toby finì per esserne davvero sorpreso anche perché non sapeva nemmeno che nella sua università ci fosse una facoltà del genere.

"Figo," replicò. E lo era davvero. "Ora, se non ti dispiace, potresti parlare di meno? Ho delle cose da studiare."

Seb cacciò dal suo zaino un quaderno con la copertina piena di adesivi. "Scusami, sono leggermente logorroico. Sarò una tomba, Toby," rispose, chiudendosi con una zip immaginaria le labbra, ma continuando a sorridere con quegli occhi azzurri che gli ricordavano tanto gli occhi di qualcun'altro.

Paura del buio (Red Moon Saga 4)Kde žijí příběhy. Začni objevovat