Capitolo 15

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Un rumore di cocci mi fa sollevare dalla posizione distesa in cui mi trovo. Cerco di calmare il battito cardiaco e poi mi osservo intorno. Non è ciò che ricordo. Non mi trovo nel prato di margherite in cui mi sono addormentata. Tasto il materasso al mio fianco e posso toccare solamente il lenzuolo freddo. Sono nella mia camera da letto. Le luci del giorno ormai hanno preso il comando e la luna con le stelle non splendono più nel cielo. Il pensiero poi mi riporta al rumore di cocci e in un secondo balzo fuori dal soffice lenzuolo. Vado di corsa in salotto e non vedo nessuno poi una testa riccia esce fuori dal bancone della cucina e sospira non appena mi vede.

- Ah, sei tu! - dice Bradley.

- Chi volevi che fosse? - vado accanto a lui e subito con uno strillo mi dice di rimanere dov'ero. Ha rotto due piatti di ceramica e sta raccogliendo i cocci che sono rimasti. Mi piego assieme a lui a raccogliere gli ultimi pezzi e poi insieme li buttiamo nella pattumiera. Non appena ci disfiamo del suo casino si gira verso di me e mi solleva dal pavimento. Stringo le mie gambe intorno alla sua vita e inizio a baciarlo. Mi poggia sul freddo ripiano della cucina mentre mi accarezza le gambe lasciate nude dalla camicia da notte. - Perché siamo qui? - chiedo alludendo al prato di margherite.

- Non mi sembrava il caso di rimanere lì, poi sono iniziate a passare delle auto e mi è sembrato... indecente! - spiega. Annuisco soddisfatta della sua spiegazione e poi chiedo perché abbia rotto quei piatti. Voleva prepararmi la colazione e farmi una sorpresa... che catino. Mi metto a cavalluccio sulle sue spalle mentre mette il latte sul fuoco e mi porta sul divano, dove poi lui si stende sul mio corpo. Inizia a baciarmi il collo fino a salire alla bocca e poi si avvicinò all'orecchio.

- Ti è... piaciuto? Insomma, ieri sera. - chiede timidamente.

- Sì... - dico portando il suo viso alla mia altezza e poi mordendogli il labbro. - Quando lo rifacciamo? - domando. Lui sorride.

- Quando vuoi. - sorrido soddisfatta e poi lui si alza per andare a finire di preparare la colazione.

[...]

Sono per le strade di Liverpool insieme a Toni quando mi chiede di entrare in un negozio di abiti. Entriamo nel negozio e iniziamo a vedere dei vestiti, poi inizia a tossire per attirare la mia attenzione e mi fissa.

- Cosa avete fatto ieri sera? - chiede stuzzicandomi il fianco. Arrossisco e poi inizio a raccontarle tutto. Del ristorante, delle fan, del prato di margherite, di quando abbiamo fatto l'amore. Lei inizia ad urlare e attira l'attenzione delle persone presenti nel negozio. Mi scuso con i presenti e torniamo a guardare i vestiti. Entriamo in seguito in un piccolo ristorante e pranziamo insieme. Torniamo a casa e troviamo Bradley, Tristan e Connor seduti sul nostro divano che guardano un film horror.

- Da quando in qua voi avete le chiavi di casa nostra? - urla Toni. Loro ridono e tornarono al loro film. In effetti me lo sto chiedendo anch'io come mai questi tre siano a casa nostra, bah. Mi sto anche chiedendo che fine abbia fatto Zelena, è da ieri che non la vedo. Vado in camera sua e trovo la stanza spoglia di tutte le sue cose, solamente sul letto privo di lenzuola c'èra una lettera. Mi siedo sulla superficie bianca e apro la busta.

Cara Mayla,

Probabilmente già sarò in viaggio quando tu aprirai questa lettera, ma volevo comunque farti sapere che sto tornando a Sydney. Mi dispiace se ti ho fatto soffrire questo tempo che ho trascorso con te, ed è proprio per questo che ho deciso di tornare a casa. Come già ti ho detto, tu lì sei al sicuro, io non c'entravo nulla. Probabilmente quando tornerai a in Australia non mi troverai a casa poiché appena arriverò lì ripartirò, l'università della California mi sta aspettando! Ma ti prometto che verrò a trovarti, a Sydney intendo. Non ti abbandono di nuovo, ora ti ho riconquistata e non intendo lasciarti andare. Sono le 01:45 e ora dovrei riposare un po', il mio viaggio è tra qualche ora. Mayla, ti auguro il meglio, nella tua vacanza, con Bradley (ho capito che c'è qualcosa fra di voi), con Toni e nella vita. So che ci rivedremo, ma non so tra quanto e volevo le sapessi ora queste cose. Salutami tutti quanti e spiega loro cosa è successo, non mi sembra giusto nei loro confronti abbandonarli senza un perché.

Ti voglio tanto bene, sorellina, divertiti!

Con tanto amore,

Zelena

Mi accorgo di star piangendo solamente quando non riesco più a leggere le parole scritte sulla carta per quanto ho la vista offuscata. Poso di nuovo la lettera nella busta e la porto nella mia camera, chiusa in uno scompartimento della valigia. Scendo le scale cercando di rimettermi a posto il più possibile e mi siedo accanto al mio ragazzo. Mi accarezza la gamba e mi guarda interrogativo.

- Zelena è partita. - annuncio.

- Come mai? - chiede Connor.

- Deve andare all'università. - dico. Insomma, mi dispiace che mia sorella se ne sia andata, ma l'università della California era tutto ciò a cui lei ha sempre ambito, quindi se è quella la verità per cui mi ha lasciata, sono felice per lei. Poi è la mia estate e non averla tra i piedi è decisamente meglio! Tutti annuiscono, nemmeno a loro interessava molto, poi torniamo a guardare il film horror. Getto un veloce sguardo all'orologio della TV e noto che è primo pomeriggio. Mi sto annoiando veramente troppo.

- Andiamo in spiaggia? - chiedo. Tutti acconsentono e io e Toni andiamo a prepararci. Infiliamo un costume, prendiamo due borse e ci infiliamo gli asciugamani, poi prendiamo le creme solari e gli occhiali e siamo pronte in neanche quindici minuti. Torniamo dagli altri e saliamo in auto. Arriviamo in spiaggia e ci mettiamo nello stesso luogo in cui ci siamo messe per la prima volta io e Toni.

- Ti va di imparare a nuotare? - mi chiede James.

- Ho paura. - dico sinceramente. Sbuffa e mi prende in braccio. Stringo le mani intorno al suo collo mentre lo prego di tornare indietro. Non ascoltando le mie preghiere entra in acqua con me tra le braccia e cammina fino a che l'acqua non inizia a sfiorare anche il mio corpo. Sento l'acqua gelida che piano piano arrivava al mio petto, sebbene io sia in braccio a James.

- Rilassati, ti tengo io! - mi rassicura. Mette le mani a tavoletta e mi ci fa poggiare sopra. Chiudo gli occhi cercando di tranquillizzarmi il più possibile e alla fine trovo questa posizione quasi gradevole. Non mi accorgo neanche che lui mi ha lasciata. Quando poi realizzo la cosa mi alzi di scatto, andando sott'acqua. Sento le sue mani sui miei fianchi riportarmi in superficie e prendermi di nuovo tra le braccia. Aggancio le gambe intorno al suo bacino come a fuggire dall'acqua che mi circondava e tra le sue risate gli sputacchio l'acqua sul petto. - Non era poi così difficile, no? - chiede ovvio. Lo fulmino con lo sguardo e poi porto il viso nell'incavo del suo collo. Lo stringo forte a me e rimaniamo abbracciati in acqua per un lasso di tempo indecifrabile, ma che mi è parso così poco. Sì, io amo Bradley, è il mio ragazzo, ma il mio "primo amore" è sempre stato James, e gli vorrò sempre un bene dell'anima. Il nostro rapporto è speciale, è come un fratello per me. Bradley è stato creato a posta per farmi stare bene, ma James per proteggermi. Mi prende mo' di sacco di patate e mi porta fuori dall'acqua. Mi fa sdraiare sul telo da mare e poi si stende tra me e Tristan.

- Ma... dov'è Connor? - chiede Toni.

- È andato incontro a Lucy, sta venendo qui con Kirstie. - risponde Bradley.

- Davvero? - a James si illuminano gli occhi. Bradley annuisce. Dopo che le due ragazze arrivano finalmente ho l'onore di conoscerle. Sono felicissima perché sono simpatiche e carine come avevo immaginato. Io, Lucy, Kirstie e Toni passiamo la giornata a chiacchierare di varie cose. A fine giornata facciamo ritorno a casa e mi infilo nella doccia per togliere la salsedine dal mio corpo. Infilo il mio pigiama e torno in salone, dove ormai si trovavano solo Toni, che dopo di me va in bagno per fare anche lei una doccia, e Bradley.

- Mayla, io torno a casa. - dice venendomi incontro.

- Va bene. - rispondo poggiando le mie mani sulle sue spalle.

- Ti amo. - dice.

- Anch'io. - poso le mie labbra sulle sue e poi lo lascio andare via.

We Don't CareWhere stories live. Discover now