Capitolo 10

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Mayla's P.O.V

- Diamine, sei svenuta? - sento la voce di Bradley arrivare come in lontananza alle mie orecchie. Apro gli occhi piano piano e lo trovo davanti a me con gli occhi sbarrati e la bocca semi aperta. Gli sorrido e mi alzo per raggiungerlo, seduta sul letto. Stanotte - o almeno per poche ore, ecco - ha dormito con me e sentivo il calore del suo corpo stretto accanto a me, le sue labbra umide sulla mia fronte e poi le sue mani cingermi il bacino. Mi è sembrato strano dopo quello che aveva affermato, ovvero che "non poteva", ma infondo era quello che volevo.

- Buongiorno. - dico.

- Buongiorno un cazzo, mi hai fatto prendere un colpo! Ti ho chiamata undici volte e non ti svegliavi! - dice buttando fuori un sospiro di sollievo.

- Ho il sonno un po' pesante, scusami. - sussurro ridendo.

- Usciamo? - mi chiede prendendomi le mani e facendomi sedere sulle sue cosce.

- No, devo uscire con Toni oggi, gliel'ho promesso. - dico. Sentiamo un rumore, come una porta aprirsi, poi, dopo qualche secondo, la figura di Tristan apparire sulla soglia della porta di camera di Bradley.

- Uh... ho disturbato qualcosa? - chiede con fare malizioso. Mi alzo imbarazzata dalle cosce di Bradley. Lui si alza.

- Perché sei qui? - chiedo iniziando ad allacciarmi le scarpe.

- Ho le chiavi di riserva. - risponde mostrandomele. - Comunque, voglio portarti a fare un giro. - dice guardando Bradley e poi verso di me.

- Non avete mai visto una ragazza allacciarsi le scarpe? - chiedo leggermente spazientita.

- Mai bella come te. - dice Bradley ed arrossisco.

- Eh, già! - afferma Tristan.

- Eh già, cosa? Lei è mia. - dice Bradley e io e Tristan ci guardiamo stupiti. Io lo sono per quello che ha detto Bradley ieri sera, lui non lo so. Mi alzo facendo finta di niente e faccio per andarmene. Bradley mi afferra per il polso e mi attira a sé. - Ehi, non mi saluti? - chiede.

- Ciao! - sorrido.

- Usciamo insieme, tutti e quattro! - propone.

- Non so... - dico staccandomi.

- Ti prego! - mi supplica.

- Devo andare a cambiarmi. - dico arrendendomi. Bradley mi abbraccia forte urlando un "sì" e poi mi fa uscire insieme a Tris perché lui deve cambiarsi. Lo aspettiamo circa dieci minuti poi possiamo uscire di casa. Lui mi apre la portiera dell'auto di Tris e dopo circa cinque minuti siamo a casa mia e di Toni. La troviamo sulla porta pronta ad uscire e il suo sorriso diventa confuso quando vede uscire fuori dall'auto anche gli altri due.

- Ciao! - dice raggiante.

- Uscita a quattro, ok? - le dico passandole accanto.

- Perfetto! - dice osservando Tristan. Entro in casa e sento che dopo di me entrano anche gli altri e poi li vedo accomodarsi sul divano. Mi chiudo in camera e apro l'armadio mentre cerco di sfilarmi i tacchi. Afferro la mia vecchia t-shirt nera dei Nirvana, un paio di jeans chiari e li getto sul letto. Tolgo il vestito e mentre infilo i jeans vedo la porta aprirsi. Afferro velocemente la maglietta e mi copro il petto quando vedo che è Bradley. Sorrido timidamente e getto via la maglietta, finendo di allacciare i jeans. Si avvicina piano le mie mani le porta intorno al suo collo e mi da dolci baci sul collo. Gli alzo il volto con una mano e ci guardiamo negli occhi. Stavolta sono io a prendere l'iniziativa e lo bacio. Il mio primo bacio dato al mio idolo ma anche al ragazzo che... amo. Mi godo ogni secondo e assaporo il suo sapore. Sento le sue mani sbottonare la zip dei jeans e portarli giù poco alla volta, ma lo fermo.

- Brad... - dico scostandolo dal mio corpo.

- Scusa... - dice abbassando la testa. Porto i jeans su e li allaccio, poi lui mi prende la maglia dalle mani e me la infila per poi sorridermi una volta che la mia testa è fuori dal buco della maglietta. - Mi piace vestirti! - dice sorridente. Rido alla sua affermazione e poi spalanco la mia valigia con tutte le mie scarpe. Le scarpe sono la mia passione. Ho una collezione di scarpe marcate Vans, sono le mie preferite. Le ho di quindici colori e di diversi modelli, sono il mio amore. Bradley si lascia sfuggire un "cazzo" sussurrato non appena vede la valigia che straripa di scarpe. Sorrido e afferro le mie Vans completamente nere. Le infilo e poi, prima di tornare da Tristan e Toni, mi fermo vicino alla porta, voltandomi verso Bradley.

- Era il mio primo bacio. - sussurro. Lui mi sorride dolcemente avvicinandosi.

- E com'è stato? - mi sussurra all'orecchio. Sorrido.

- Bellissimo. - detto questo poggia di nuovo le sue labbra sulle mie, sempre delicatamente, ma stavolta il bacio è più breve. Rimaniamo l'uno sulle labbra dell'altro per qualche secondo, indecisi su cosa fare, poi lui indietreggia e mi invita ad uscire. Quando torniamo in salotto troviamo Tristan e Toni parlare di quanto sia divertente suonare la batteria, poi usciamo di casa senza sapere dove andare.

- Allora, dove si va? - chiede Tristan mentre tiene le mani strette sul volante.

- Mare? - propone Bradley.

- Non ho il costume. - si lamenta Toni.

- Ehm... che ne dite di un parco divertimenti? - propongo io. Tutti sono d'accorgo e dopo circa venti minuti arriviamo ad un grande parco divertimenti da cui già da fuori si vedono le alte montagne russe e la torre altissima. Entriamo e paghiamo il biglietto. Iniziamo con le montagne russe, poi con le tazze ballerine, fino ad arrivare alla ruota della morte, ovvero una specie di costruzione in una casa completamente buia in cui il percorso è stabilito a forma di cerchio, poi la torre, i vari spettacoli e così trascorriamo tutta la giornata nel parco. Torniamo all'auto e io e Toni ci buttiamo sfinite sui sedili posteriori, ridendo a tratti per la bella giornata passata.

- Che ne dite di una bella pizza? - chiede Bradley, mai stanco a quanto pare.

- No! - urliamo sfinite io e la mia amica. Tristan e Bradley ridono e capiscono che vogliamo assolutamente tornare a casa. Ci accompagnano fino davanti il piccolo cancello di casa nostra e poi ci aprono gli sportelli, da gentiluomini. Bradley si ferma vicino a me e sorride.

- È stata una giornata bellissima... grazie, piccola. - dice.

- Piccola? - chiedo con le farfalle nello stomaco giocando con il colletto della sua t-shirt.

- Esatto. - risponde.

- Buonanotte... Simpson.

- Ah, questo è un colpo basso! - dice e scoppio a ridere.

- Mi piace. - dico per poi baciarlo sulla guancia. Mi allontano sentendo ancora i suoi occhi su di me, fissi. Entro in casa chiudendomi la porta alle spalle, dimenticandomi di Toni. Mi affaccio alla finestra ma mi accorgo che sta meglio così, stretta tra le braccia di Tristan. Fanno passi da gigante, quei due. Mi chiudo in camera, lasciando la porta di casa socchiusa per la mia coinquilina e che il dolce Morfeo mi prenda nelle sue braccia e mi trasporti in un mondo di sogni, cosa che non mi dispiace affatto.

We Don't CareWhere stories live. Discover now