6 - It's good to see you again ...

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6 - It's good to see you again ...

La giornata era trascorsa lenta, rallegrata dalle urla festose dei bambini con i loro giocattoli nuovi e scintillanti: trenini velocissimi e bambole vestite da principesse. I dolci ed il ponch di Soockie, il caffè di Luke scorso a litri, li avevano riempiti di quella serenità che solo la famiglia può dare e Rory si era sentita di nuovo bambina.

Ma dentro di lei c'era dell'altro, uno strano tormento, una voglia inspiegabile di fuggire, di respirare, un fuoco che non la bruciava da tempo.

Ed era tutta colpa di Jess, un'altra volta colpa di Jess.

Si sentiva cadere, ed era stanca di controllare il desiderio, di aggrapparsi per rimanere lucida. La sola volta che si era permessa di perdersi era stata felice e, nonostante tutto fosse durato il tempo esatto di raggiungere il suolo, ne era valsa la pena. E valeva ancora la pena.

"Vale sempre la pena", si incoraggiò e a nulla valsero le prediche di quella parte di sé, saggia e contenuta, che, per una vita intera, l'aveva spinta verso la decisione più razionale, verso ciò che, dopo una attenta lista di pro e di contro, sembrava la cosa più giusta da fare.

- Mamma, devo tornare a New York ... - le confidò, senza remore o tentennamenti.

- No, Rory ... hai ancora un paio di giorni di ferie. - la supplicò Lorelai, che non voleva lasciarla andare.

- Lo so, ma devo sostituire un collega! - mentì.

- Ma il Capodanno, tesoro ... - cercò di dissuaderla.

- Cosa vuoi farci, mamma, le notizie non vanno mai in vacanza ... - si giustificò, mentre riempiva la valigia con ancora meno cura di quanto avesse fatto prima di partire per Stars Hollow. - Chiederò al mio capo di recuperare i giorni persi e staremo insieme ... - le promise, sorridendole.

Lorelai sospirò, stringendo la figlia in un abbraccio: quella era la vita che aveva scelto e Rory non era più la sua bambina, anche se la lontananza la feriva e ogni volta che dovevano separarsi, sentiva strapparsi il cuore in due.

- Mi chiamerai, tesoro? - quasi la implorò, trattenendo le lacrime.

- Certo che lo farò, mamma ... lo farò, stanne certa. - la rassicurò con dolcezza.

Non avrebbe voluto mentire, lo detestava, ma quella sensazione strana era solo sua e la doveva affrontare, da sola e con Jess.

Lasciò Stars Hollow, mentre una leggera neve, con fiocchi radi e puri, ricopriva silenziosa anime e cose.

§§§§§§§§

Giunse alla libreria trafelata, come se avesse corso lungo tutto il tragitto, come se l'avesse percorso a piedi invece che in taxi. Il ritmo irregolare del respiro e le frenetiche pulsazione del cuore, la facevano sentire strana, impreparata ad affrontare Jess, nonostante il desiderio e la necessità senza briglie, l'avessero quasi costretta ad andare da lui.

Non lo vedeva da quell'ultima dolorosa, volta, in quella stessa libreria ed in tutto quel tempo che era passato, mille volte si era fermata a chiedersi come si sarebbe sentita nel trovarselo davanti, come l'avrebbero guardata i suoi occhi, che ricordava tristi, delusi e persi.

Sapeva di averlo ferito con quel bacio, che pure aveva voluto e assaporato come zucchero filato al luna park, dopo che per mesi, a causa di Logan, le proprie labbra avevano baciato solo il sale delle lacrime. Si era sentita così intimamente coinvolta dalla voce, dalle parole, dallo sguardo complice, da riscoprirsi completata nell'anima, nonostante il fiume di incomprensioni che si era messo di mezzo; così vicina, che come anni prima al matrimonio di Sookie, istintivamente l'aveva baciato, mentre il suo cuore era ancora ufficialmente di un altro. Si era sentita, come sempre con lui, al sicuro, mentre tutto il resto, il mondo, gli altri perdevano peso e consistenza.

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