J e s s i c a

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Danny entrò in camera mia mia e chiuse la porta a chiave: bussare alla porta non gli dava il permesso di entrare.

"Mi piace il tuo nuovo look, anche se sono ancora affezionato alla vecchia Jessica."

Ci credo gli piacesse la nuova versione di me: ero diventata una bomba sexy nel vano tentativo di farlo innamorare e lui non aveva fatto altro che buttarsi nelle braccia di un'altra.

Che disperata che ero.

"Ho per caso detto che potevi entrare? Solo perché i miei fratelli ti permettono di auto invitarti a tuo piacimento non vuol dire che la mia stanza è compresa nel pacchetto. Questa è una zona off-limits."

Sembrò non ascoltare una minima parola di quello che avevo appena pronunciato perché si gettò sul mio letto, il quale emise un cigolio sospetto.

"Vuoi rompere il mio letto? Stai attento!"

"Una volta lo abbiamo rotto, ricordi? Avevi usato una scusa stupida...avevi detto ai tuoi genitori che stavi ascoltando Shawn Mendes e nella foga, saltando sul letto, lo hai rotto. Che scusa del cazzo. Sei davvero pessima a mentite e a inventare cazzate."

Decisi di non dargli corda. A volte ignorarlo funzionava .

Si sarebbe stancato presto e mi avrebbe lasciata andare.

"Perché sei qui? Non hai di meglio da fare con quegli idioti dei miei fratelli?"

"Voglio solo sapere perché lo hai fatto, voglio sapere perché hai voluto chiuderla. Se mi dirai il motivo prometto di lasciarti stare. Mi merito la verità."

Mi aveva presa in contropiede.

Mi ero bloccata a tal punto da accorgermi che Danny non era più sdraiato sul mio letto e che ora si trovava ad un centimetro da me: potevo sentire il suo fiato sul collo e il suo profumo invadermi le narici.

Mi allontanai di qualche passo da lui e per fortuna non si avvicinò il ulteriormente.

"Non posso dirtelo..."

Dire la verità significava espormi completamente e non potevo permettere che lui scoprisse la verità sui miei sentimenti: un suo rifiuto sarebbe stato troppo doloroso.

"Ma che vuol dire! Dimmi la verità, cazzo!"

Non mi era mai capitato di vedere Danny così arrabbiato, soprattutto per colpa mia.

Sapevo che era in un momento buio della sua vita e non avevo il diritto di farlo sentire persino peggio.

Lui meritava di sapere.

"So che se te lo dirò probabilmente prenderai le distanze da me e non mi parlerai più. Preferisco questo piuttosto di diventare invisibile ai tuoi occhi. Ma so che la persona migliore che io conosca e meriti di sapere."

Una lacrima mi scese lungo la guancia e io la asciugai velocemente con il dorso della mano.

"Noi avevamo posto una regola semplicissima: sesso senza sentimenti ma io non sono riuscita a mantenerla."

"Cosa mi stai cercando di dire?"

Tenni sempre allo sguardo basso. Non avevo il coraggio di guardalo negli occhi.

"Mi sono innamorata di te, va bene? Era inevitabile comunque. Non solo sei bellissimo e tutte ti desiderano ma hai un gran cuore, sei dolce, mi ridere e mi fai sentire come se fossi l'unica al mondo."

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