La leggenda dell'Olandese Mutante

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Di leggende sui pirati e sui mostri che infestano i Sette Mari se ne sentono tante in giro, ma ascoltate questa, che è una storia vera.
Sì, lo so che dicono tutti così — e voi penserete, "ma perché mai dovrei andare a fidarmi di 'sto vecchio mezzo rimbambito che puzza di sigaro?"
Perché questo vecchio, cocchi miei, una volta è stato giovane come lo siete voi (anzi, ero pure un pochetto meglio, se permettete)!
Avete davanti agli occhi un uomo che è salito sul vascello dell'Olandese Mutante e ne è uscito vivo.
Non ci credete?

Sarà stato il '69 o forse il '70 — quegli anni lì, insomma. I pirati scorrazzavano indisturbati e noi della Marina Reale dietro a rincorrerli come degli allocchi; poi quelli  si nascondevano dietro qualche cala o ci attiravano in una secca e ci mandavano a picco.
Ma a me non andò così.
Avrò avuto una ventina d'anni quando la mia nave fu attaccata dall'Olandese Mutante.
Fu una battaglia molto breve: la terribile ciurma dell'Olandese sopraffece i nostri e stava per arrivare ai cannoni, dove c'ero io.
Ora, a vent'anni si hanno tante sciocchezze in testa: l'onore, gli eroi, il dovere eccetera... Quindi pensai bene di morire da brav'uomo facendomi saltare in aria con tutti i pirati.
Solo che la polvere era bagnata o che so io e non saltò in aria un bel niente: e però i pirati m'avevano visto che avevo provato ad accopparli e s'inferocirono ancor di più!
Mi portarono sul ponte della nave e iniziarono a discutere di come giustiziarmi.

«Buttiamolo negli abissi!»
«No, condanniamolo al cappio!»
«Macché cappio, vogliamo il sangue! Alla ghigliottina
«Al giro di chiglia!»
«Bolliamolo nell'olio!»
«Impaliamolo!»

Quando iniziò a serpeggiare l'idea di bruciarmi sul rogo, il capitano pensò bene di porre un freno ai suoi uomini prima che facessero colare a picco la nave.
Era un ometto piccolo e calvo, l'Olandese Mutante, e pure piuttosto stravagante: indossava un elegante cappello piumato per nascondere la pelata e stivaloni neri in cui sembrava sguazzare. E poi, ovviamente, la tunica d'argento che era il suo avere più prezioso: si raccontava che l'avesse sottratta in gioventù a un altro famosissimo pirata, Bill la Tagliola, e che fosse quel pezzetto di stoffa lì a permettergli di trasformarsi in qualsiasi creatura volesse.
Eh, ridete, voi! Ma sì, ridete pure, all'epoca non ci credevo manco io.
Però quando mi si avvicinò per ammazzarmi, gli chiesi di esaudire il mio ultimo desiderio.

«Dimmi pure, giovanotto!»

«Io vorrei vedere, signore, la vostra tunica all'opera.»

L'Olandese si trasformò all'istante in un toro scalpitante.

«Eh!» dissi «A farsi più grossi son bravi tutti!»

Allora il capitano — forse per non dare a vedere che lui alla grandezza, o meglio, alla mancanza d'essa, non ci badava affatto — si trasformò in una lumaca.
Svelto, io lo afferrai per un'antenna e tenendolo a quella maniera minacciai di schiacciarlo sotto al piede come un insetto: riuscii così a farmi lasciare su un isolotto e a salvare la pelle.

(494 parole)

Anche quest'anno partecipo all'Halloween vault degli AmbassadorsITA .
Far entrare tutte le parole indicate nel limite di 500 è stata tosta, ma prendendo in prestito la leggenda dell'Olandese volante e una trovata del gatto con gli stivali ce l'ho fatta 😂

Enjoy ❤️

   Crilu

Of the souls we leave behindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora